Non siamo sicuri che troveremo molto meglio in giro (forse guardando ad Amsterdam), ma è ora di cambiare e lo diciamo da molto.
Nulla toglie alla stima che nutriamo nei confronti di un allenatore vincente, uno dei più grandi della storia della nostra società.
Oggi deve decidere lui, il Carletto, perché a Londra hanno dato un ultimatum.
In Via Turati si prepara un prolungamento di contratto di due anni (tre in tutto).
Temiamo siano comunque troppi.
Il Flamengo vorrebbe il Gaucho: diamoglielo!
La spaccatura in seno alla società ora mai appare netta e profonda: il presidente da non meno di cinque anni vuole aprire un ciclo nuovo, essendo pienamente consapevole che questo gruppo è alla frutta, ma è altrettanto consapevole che l'uomo del rinnovamento non può essere il vicario: antennista d'assalto quando c'era da tappezzare le colline con le buone e con le cattive, massimo esperto di spartizione dei diritti televisivi, ma mediocre dirigente di calcio: non ha le competenze tecniche e soprattutto non è in grado di scegliere gli uomini giusti, sia nello staff che nella rosa, a differenza del presidente... i soldi (tanti) messi nelle sue mani in questi cinque anni sono finiti nelle tasche dei vari bronzetti e in squadra sono arrivati i vieri, gli emerson e gli oliveira... Perciò già cinque anni fa il presidente cercava big luciano, ed è andata come sappiamo... Da un lato la ferma volontà di rinnovamento per aprire un ciclo nuovo, dall'altro la strenua difesa dello status quo per il terrore del cambiamento, che implicherebbe smantellare l'impalcatura clientelare costruita in questi cinque anni, abbattere un monte ingaggi vertiginoso e anacronistico, ricominciare a pianificare per il futuro partendo dal vivaio e pensionando le troppe vecchie glorie che dettano legge a milanello e alimentano la favola del ciclo senza fine "con pochi ritocchi"... Qua cascherà l'asino e si capirà se in via turati comanda ancora il presidente o il fronte della resistenza brianzola.
RispondiEliminaQuante paranoie: se il presidente decide di cambiare, lo fa e basta.
RispondiEliminaNon capisco dov'è il problema.
Eugenio
anonimo delle 10.41 hai scritto quello che vado dicendo da due anni, Berlusconi si è creato il kostro in casa ed ora non riesce a liberarsene. L'aborto del tentativo Leonardo ne è la dimostrazione ed il silenzio quasi totale sulle dichiarazioni di Berlusconi ne sono l'ultima prova.
RispondiEliminaPurtroppo molti tifosi continuano a difendere un indifendibile allenatore che ha finito di dare il meglio 3 anni fa ed ora pensa solo a salvarsi il culo.
Anche domenica tra una squadra votata alla vittoria con pato ha preferito una squadra votata agli "equilibri che solo seedorf sa dare".
Ringraziamolo ma CACCIAMOLO!
Roberto
la fondata speranza che passi la linea del presidente si basa su una considerazione meramente "contabile": se è vero che il bacino della tifoseria rossonera (utente e votante) ammonta a quasi 4 milioni di teste, i sondaggisti di casa insegnano che ci sono in gioco un paio di milioni di voti alle prossime elezioni e che la stragrande maggioranza del popolo (tolta una minoranza lobotomizzata dai blog e dalle televisioni) ne ha pieni i maroni delle cialtronerie di galliani e dell'ottusità furbetta di ancelotti... meglio non scontentarli questi 2 milioni di elettori potenziali
RispondiEliminaIl discorso che non "troveremo di meglio in giro" ricorda molto l'altra fregnaccia che "stiamo seguendo 120 difensori ma non ne vediamo uno migliore dei nostri". Il mondo è pieno di buoni allenatori, così come è pieno di buoni difensori. Che poi un altro Arrigo Sacchi non si possa indovinare al 100% è pacifico e anche il Berlusca se ne farà uan ragione. Ma senza andare troppo lontano, Gasperini e Allegri sono due nomi su cui puntare a occhi chiusi. Con Leonardo amministratore delegato l'anello si chiude.
RispondiEliminaFORZA MILAN
E talmente esaltante la possibilità che fra qualche settimana sia finita questa era ancelottiana ed il suo gioco improduttivo e sterile ed i suoi innamovibili in campo che temo che sia il solito imbroglio mediatico e che alla fine ci ritroveremo con i soliti noti, con il gioco alla danubiana(vietato verticalizzare)con il solito albero di natale e con il solito campionato finito a dicembre. Dimenticavo: Con le solite sceneggiate scimmiesche in tribuna per qualche gol inutile.
RispondiEliminaVa bene tutto...però dire che 2 milioni di cittadini per scegliere a chi dare il proprio voto guardano a chi compra il Milan mi sembra eccessivo...va bene la disaffezione alla politica, all'ignoranza media del cittadino italiano...però votare Berlusconi solo perchè compra Ronaldinho, Messi e Cristiano Ronaldo mi sembra veramente improbabile. Altrimenti Moratti a questo punto dovrebbe essere il Presidente degli Stati Uniti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i difensori: è evidente che ce ne siano di migliori rispetto ai nostri (soprattutto di Janku...). E' altrettanto vero che ci troviamo in un periodo storico in cui i campioni si contano col contagocce. Se pensiamo che Pepe (avessi detto...) è stato comprato dal Real per una trentina di milioni...Certo è che bisogna rischiare e prendere qualche difensore di prospettiva e cercare di farlo crescere, il problema è che se si vuole vincere subito non c'è il tempo.
Detto questo, per il mercato di questa estate io darei una 50ina/70ina di milioni (a seconda delle cessioni) in mano a Leonardo dicendogli: "Questi sono tuoi: fanne ciò che vuoi!", e vedere cosa succede.
verorossonero
Io non sono mai stato così convinto che in difesa ci vogliano tutti i fenomeni, per me i fenomeni devo essere due-tre dal centrocampo in su, per il resto buoni interpreti del ruolo e un meccanismo di gioco che metta in condizione ognuno di dare il 100% dei propri mezzi. Siamo stati abituati troppo bene per 20 anni, putroppo di Maldini e di Baresi ne nascono due ogni cinquant'anni...
RispondiEliminaAmbro Capitano
In tema di difese.Vero quello che scrive Ambro capitano. Le squadre inglesi dominatrici in Europa hanno difese spesso imbarazzanti e zero fuoriclasse ma sono costruite per fare il loro dovere con marcantoni di 190 e più cm che sanno sbrigarsi anche in disimpegno.
RispondiEliminaLa differenza la fanno i centrocampisti e gli attaccanti.Stesso discorso vale per il Barca e le merengues.
Se ne conclude che i nostri buchi difensivi si rimediano con oculate spese per atleti veri. La musica cambia se pensiamo al centrocampo di fantasmi che ci ritoviamo e ad un attacco di nanetti anche se geniali.
E se insieme ad Ancelotti se ne andassero pure Berlusca Galliani e company?
RispondiEliminaViva gli arabi
E se gli arabi dopo 5 anni si stancano del giocattolo poi a chi vendono? questo è il problema.
RispondiEliminaSui difensori, non credo che la seria A di oggi richieda dei gran fuoriclasse, basti dire che quest'anno l'abbiamo svangata più che dignitosamente con dentro i quarantenni. L'importante è non prenderci per il culo e raccontare che Nesta e Kaladze faranno la differenza! Fuori i vecchi arnesi e le carcasse, piuttosto Chiellini e Legrottaglie :-)
Sambuka
DOMANDA: MA UNO CHE VINCE 1 SCUDETTO IN 8 ANNI E' UN ALLENATORE VINCENTE?
RispondiEliminaNON RISPONDETE CON LA LISTA DELLE COPPE, SI PARLA DI SCUDETTI GRAZIE
anonimo delle 1:26
RispondiEliminaUno scudetto ogni 12 anni perchè ci sono anche gli anni con parma e Juve (della triade!!!)
Roberto
anonimo 1:26: è come se ti chiedessi come mai ti trombi tua moglie volta al mese, e non tenessi conto che però ti trombi 1 focosa maiala al giorno...
RispondiEliminaprego.
Ah, beh, niente lista delle coppe. Io invece decido, perchè così oggi mi gira, di non considerare gli scudetti vinti da Capello (per me il numero uno, a scanso d'equivoci): uno che vince una Champions in sei anni arrivando in un'occasione al DECIMO posto, è un allenatore vincente?
RispondiEliminaM.V.B.
se fà tre finali consecutive di cui una persa dopo 12 vittorie consecutive (record) è un vincente e se poi ci aggiungi 4 scudetti con campionati stradominati dall'inizio alla fine è un supervincente. Ad Ancelotti quest'anno non si chiedeva di vincere ma almeno di lottare per il primo posto. Quello che ha fatto meglio di lui Ranieri, arrivando in semifinalee di coppa italia e giocando in champions, eppure lo attaccano. Il simpaticone Ancelotti è la vittima del cattivone Berlusconi eppure per farsi riconfermare sono due mesi che và raccontando che con due rinforzi siamo fortissimi.
RispondiEliminaRoberto
Beh, anche Sacchi ha vinto un solo campionato. Capello invece ha vinto un mucchio di campionati, ed in squadre diverse. Sono vocazioni: ci sono allenatori più adatti alla competizione europea e allenatori adatti alla "corsa a tappe" del campionato. Ancelotti evidentemente fa parte della prima tipologia.
RispondiEliminaPS. "è come se ti chiedessi come mai ti trombi tua moglie volta al mese, e non tenessi conto che però ti trombi 1 focosa maiala al giorno...": STREPITOSO!
verorossonero
Roberto, non sono completamente d'accordo con te. Il discorso per me è più complesso, meno schematico.
RispondiEliminaFaccio una premessa: voglio che Ancelotti lasci la panca del Milan. E lo dico a scanso di equivoci.
Detto questo però occorre fare qualche considerazione.
Quando hai un gruppo storico, con molti campioni, il ruolo dell'allenatore diventa più quello di un "gestore risorse umane". Una delle figure dirigenziali più importanti in un'azienda che funziona. Gestire, quindi, non (solo) allenare.
In questo il Carletto è bravissimo. Quasi unico.
E i giocatori sono i primi a riconoscerlo. Una rosa di giocatori in età avanzata ha poi limitato anche le possibilità.
Dove è venuto progressivamente a mancare, e da qui nasce anche la contestazione, è proprio sul ruolo primario che dovrebbe avere: fare l'allenatore.
Questo significa che negli anni è diventato, qui uso i termini della Premiership, sempre più un manager e meno un trainer. Anche per questo piace a Real e Chelsea.
E' nel tempo venuta meno la capacità di leggere le partite, di scelta di cambi e alternative al modulo di gioco, tanto per fare qualche esempio. Cioè, proprio le cose che si chiedono a un allenatore che faccia quello e basta.
Avrei anche accettato tutto questo, se almeno Tassotti si fosse impegnato nelle aree lasciate libere da Ancelotti. In fondo il vice serve anche a quello.
Invece no. Il buon Mauro sembra sia completamente inutile su questioni tecnico-tattiche.
In sintesi: un allenatore che non allena ma gestisce (anche bene), non serve più a questo Milan da rifondare. Se vuole, già adesso è in grado di fare il vice di Galliani. Ma lasci libera la panca!
Claudio
Ma Roberto chi è veramente?
RispondiEliminaA) Bondi
B) Emilio Fede
C) Dell'Utri
D) Veronica
claudio, io sono d'accordo con te, non ho nulla contro Ancelotti, anche se lo considero poco adatto ai tornei lunghi come il campionato, però è sotto gli occhi di tutti che ha finito il suo ciclo.
RispondiEliminaE' schiavo dei senatori che chiaramente lo adorano e faranno petizioni per lui, ma questo non è un merito ma il freno al ricambio, ecco le difficoltà di gourcuff le panchine di pato invece di seedorf o i problemi di flamini nel girone d'andata prima degli infortuni.
Capello sa rinnovarsi Ancelotti no.
Poi è ora di rompere lo strapotere di Galliani nel milan la mossa di Berlusconi credo serva anche a questo, l'unico rischio è che si verifichi qualcosa di simile al ritorno di capello.
Roberto
Ammazzete oh , l'acutissimo suma e' v eramente di bocca buona ,si accontenta ed entusiasma facilmente!!!
RispondiEliminaUn parallelo degno di O.Wilde, ed e' felice come un bambino
Con quella faccia ........
non c'e' da stupirsi .
Quoto sia Claudio che Roberto.
RispondiEliminaPer la gestione del gruppo "vecchie glorie" Ancelotti è stato il massimo, è riuscito perfino a vincere ad Atene 2 anni dopo Istanbul, tanto di cappello a lui per la gestione del gruppo e a Pippo, Paolo & Co. per l'inesauribile voglia di esserci e di giocarela fino all'ultimo respiro. Ora però rivogliamo una squadra che giochi a pallone e un tecnico che la alleni, basta calcio moviola e HR management.
"PAPIsilvio" ha tracciato la linea e subito,tutti,da critica a sportmediaset si sono adeguati...Ancelotti deve andarsene (meglio se spontaneamente) al BBlan bastano 2/3 ritocchi e con Ronaldinho, Sheva ecc...si tornerà a vincere.
RispondiEliminaCerto,con i se e con i ma non si vince nulla,però io resto convinto che ,se Ancelotti non avesse assecondato la linea del "mero proprietario" e non avesse schierato gli harlem globetrotters nel girone di andata,oggi io sarei quì a rodermi il fegato e il BBlan si avvierebbe ad essere campione d'Italia.
P.S: io lo dico da tempo,acciate Ancelotti e ve ne pentirete...
inculBBlan
Il bollettino di oggi di Interistiorg.org
RispondiEliminaBerlusconi: "Ancelotti ci ha fatto perdere lo scudetto". E' un comunista.
Berlusconi: "Ancelotti ci ha fatto perdere lo scudetto". Prima la moglie, ora l'allenatore. Silvio come Lord Casco: circondato da stronzi.
Berlusconi: "Ancelotti ci ha fatto perdere lo scudetto". Ha ragione anche stavolta: con Maldini e Favalli a protezione del fortino, questo scudo se lo vinceva perfino Pippo Marchioro.
Ancelotti, complimenti, clapclap: ore le gazzette della sinistra ci sguazzeranno
Galliani: "Non commento le frasi di Berlusconi". Silvio, attento: questo qui è iscritto a Democrazia Proletaria.
Le dichiarazioni di Lapo Elkann: "Blablabla bla blablablabla bla". Anche a 'sto giro si è reso interessante.
ALBANIA-MILAN 3-3 (7-8 d.c.r.)
RispondiEliminaSE IL MILAN HA KAKA'
L'ALBANIA HA (indovinello)
"E' straordinario - ha esordito il massimo dirigente operativo rossonero parlando della trasferta - l'appeal di cui gode il Milan in giro per il mondo. Potremmo giocare in qualsiasi città del mondo anche ogni due giorni, in base alle richieste e agli inviti che riceviamo. Questo è dovuto ai successi europei e mondiali del Milan, alla visibilità incredibile che hanno i nostri giocatori.
Minchia. Infatti vanno a Tirana. Per oggi avevano richieste anche dallo Yemen, da Timor Est e dal Sudan, ma hanno optato per la più vicina Albania, dove stasera era in palio il trofeo Taci Oil, a Tirana familiarmente chiamato MorTaci perchè porta sfiga a chi lo vince.
Per la cronaca, la nazionale albanese è scesa in campo con Ujkani; Beqiri, Yangjeli, Lila, Bulkw; Mbmelli, Duro, Bakaj, Bylykbashi; Salili, Yrapi. Il Milan, la squadra più titolata al mondo, ha risposto con Kalac; Mattioni, Thiago Silva, Senderos, Antonini; Gattuso, Pirlo, Jankulovski; Ronaldinho, Pato; Shevchenko.
La partita è in leggera differita su Italia 1. La cosa ovviamente mi frega meno di zero, ma facendo zapping mi ritrovo su TeleLombardia dove scorre il risultato vero: 3-3. Torno su Italia 1 e vedo che il Milan al 60mo sta ancora vincendo 2-0 con gol di Ronaldinho e Sheva. Decido quindi di godermi l'ultima mezz'ora di partita, una piccola Istanbul. Il Milan fa melina, cerca di andare in porta con il pallone, fa qualche numero da foca monaca e si gode la serata nel disinteresse generale. L'Albania fa abbastanza schifo, ma la sarabanda di sostituzioni crea scompiglio e rimescola i valori in campo. Entra Claudio Vila, entra Muzaka, un uomo una pietanza, ma soprattutto entra lui:
Pisha.
E il Milan risponde con:
Kakà.
Ora, voi tutti capirete come la contemporanea presenza in campo di Pisha e Kakà da sola valesse il prezzo del biglietto. I due si sono più volte fronteggiati sulla trequarti, Kakà e Pisha, Pisha e Kakà, che a un certo punto mi è venuto pure uno stimolo, ma come facevo ad andare al cesso con la partita inchiodata sulla 0-2 e sapendo che si sarebbe presto schiodata? Un contrasto Kakà-Duro, comunque, mi stabilizza le interiora.
Il Milan gigioneggia e Sebino Nela in telecronaca ci casca di brutto. Per doveri aziendali comincia a parlare bene di Thiago Silva, finchè Pisha fa un lancio lemme ma preciso, Thiago è scavalcato come un Giovanissimo e il mitico Vila, altro nuovo entrato, la mette battendo Palombelli, Perucchetti, Pedrazzini, un nome così, un bambino messo in porta a rimpiazzare Kalac.
Sugli spalti smettono di sbadigliare e cominciano seriamente a tifare Albania. Passano sette minuti, iniziativa di Pisha sulla sinistra, praticamente uno scrollone, crossetto sul secondo palo dove Muzaka entra alla Silvio Piola e infila il bambino, mentre Thiago Silva dorme della quarta.
Passano altri cinque minuti e Yrapi, il Causio dei Balcani, scende sulla destra, nessuno lo caga, tantomeno Thiago Silva, lui la mette in mezzo e un passante, tale Salili, la inzucca infilando il portiere poppante.
Purtroppo Ancelotti non ci sta a perdere. Toglie Ronaldinho, il dodicesimo uomo dell'Albania, e Sheva, un ex-giocatore, per mettere Giorgio Albertazzi e Pippo Inzaghi, che all'88mo (ti pareva) siglerà il gol del pareggio.
Al che si sono guardati tutti e hanno detto: scusate, ma come si assegna il trofeo Taci Oli? Il massaggiatore dell'Albania attira l'attenzione dell'arbitro e propone: una volta ho visto alla tele che tiravano i rigori. E l'arbitro: ok, calci di rigore. I due allenatori consegnano le liste. I primi a tirare sono
Kakà e Pisha
che segnano entrambi. Poi Seedorf (M) gol; Muzaka (A) gol; Flamini (M) gol; Vila (A) gol; Thiago Silva (M) gol; Vrapi (A) gol; Inzaghi (M) gol; Beqiri (A) fuori.
Beqiri è stato visto in serata girare per Tirana con una Mini nuova fiammante, proveniente dal parco veline. Ma queste sono malignità: il Milan ha onorato l'Italia anche stasera. Prossime amichevoli (la squadra è richiestissima):
- Udine
- Maldive
- Busto Arsizio
- Algeria
- Isole Tremiti
- Groenlandia (Ice Cup)
- Gardaland (Prezzemolo Cup)
settoreC4°FILA....
Seedorf che si paga l'albergo .
RispondiEliminaUna delle tre cose che diciamo sempre al bar, ripetendo poi gli stessi concetti per lavoro (?), è che il Milan degli ultimi sette anni ha giocato le sue migliori partite quando ha avuto un Clarence Seedorf in forma accettabile e che invece ha deluso con lui assente o presente per onore di firma.
Interessante è però anche il modo in cui i giornalisti embedded lo trattano, indicativo dei rapporti del momento fra Galliani ed Ancelotti (anzi, Ancellllotti con quattro elle, come lo chiama chi dovrebbe seguire il calcio per mestiere).
Visto che l'olandese viene percepito come una emanazione dell'allenatore (che lo ritiene un giocatore unico come caratteristiche nel mondo, ma sul piano personale lo frequenta come frequenta Antonini), contro di lui ci si può scatenare al di là della decenza, così come con il poco allineato Kaladze: criticare i resti di Ronaldinho, Shevchenko, del rescisso bronzettiano Emerson, dell'imbarazzante Senderos (tutte operazioni costosissime, le prime due merito di Berlusconi e le altre di Galliani) non si può, non rimane che sfogare la propria ignoranza contro uno che ha vinto quattro Champions League (la prima a 19 anni con Van Gaal) da uomo chiave e che a 33 anni continua ad essere un giocatore indecifrabile per ogni avversario dal momento che la posizione in campo se la trova da solo. Non stiamo parlando di alcuni tifosi 'puri', ai quali la buona fede dà in un certo senso diritto all'ignoranza, ma proprio dei giornalisti. Uno dei quali, un insospettabile, al di là delle solite escandescenze in tribuna si è durante Milan-Juventus esibito in insulti all'indirizzo di Seedorf che sarebbero parsi eccessivi ad un affiliato al Ku Klux Klan. Qualcuno intorno ha riso, qualcun altro ha fatto finta di niente, qualcun altro ancora magari avrà riferito a chi di dovere che il ragazzo è 'uno dei nostri'. Il prossimo workshop marittimo, dove si spiegherà come perdere 70 milioni di euro avendo 500 sponsor ed il pubblico più numeroso d'Italia (quasi 58mila di media), è quindi prenotato. Mentre Seedorf quando va in vacanza l'albergo se lo paga.
indiscreto
perchè pato non se lo paga? e Gourcuff è ospite di ssedorf?
RispondiEliminaRoberto
A nome di tutto il Vecchio Popolo Rossonero desidero ringraziare settoreC4°FILA per la spassosa cronaca albanese, e soprattutto dedisero ringraziare Adriano Galliani (e Mauro Suma) per averci ridotto così: a farsi prendere per il culo dagli interisti.
RispondiEliminaFDL68
a nome di tutto il vecchio popolo rossonero meno uno, please.
RispondiEliminaFDL (mi ricorda qualcosa), fai il bravo.
RispondiEliminaLo sai che il Milan era lì per beneficenza, come all'inizio del campionato (unica apparizione di Nesta).
Adesso non mischiamo le carte in tavola solo perchè fa comodo sparare sulla dirigenza...
Un minimo di onestà intellettuale, please. Almeno su queste cose.
Sergio
@roberto
RispondiEliminaho infatti premesso che per me Ancelotti ha finito e deve lasciare la panca...
Solo, che un minimo di riconoscenza gli va attribuita.
Che si sia evoluto nel ruolo e involuto nel gioco e nella quotidianità è agli atti da tempo.
L'occasione di una ricostruzione passa anche dalla panchina.
Adesso lo maledico ogni domenica. A giugno (se se ne va) gli sarò per sempre grato. Così come a Sacchi Capello Zaccheroni e tutti quelli che ci hanno fatto vincere.
Demenziale voler mandare via Ronaldinho.
RispondiEliminaAl