L'urlo del Kahn e la fascia di Kala

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Diciamolo: l'urlo di Kahn è stata la carica a reagire, la molla che ha fatto scattare questo Milan che deve sempre trovare delle risorse nervose per andare avanti. E il portiere tedesco ha fatto una figuraccia a livello mondiale. Poveri crucchi, ridotti male, anche se potevano avere una squadra in Champions se non fosse accaduto qualcosa di "particolare" all'88esimo.
Bravo il Conte, che ha più che mai dimostrato ieri qual è il nuovo clima nella squadra: ci si parla, ci si confronta, ci si migliora. Un bel gruppo, insomma, che il Conte ha saputo, con l'aiuto della società, riamalgamgare, in nome dell'obiettivo comune.
NOI SIAMO IL MILAN è il motto. E SIAMO FORTI.
Vedere i giocatori in campo parlarsi, urlarsi, incitarsi, e anche in panca vedere Pippo, Sheva e Riccardino discutere sulla partita è un insegnamento importante per questo calcio moderno, fatto di tutt'altro.
Ora pensiamo alla partita di Torino. Ci sarà da divertirsi. Almeno ci proveremo a vincere, cosa che con la juve non ha fatto quasi nessuno in questa stagione.
Un complimento particolare a Capitan Kaladze, che ha vissuto un periodo personale davvero cupo, ma che è stato, senza ombra di dubbio, il migliore in campo.
Dida probabilmente non ci vede bene da lontano. Era una caratteristica anche di Zoff. E poi con quei palloni che "svolazzano" non è facile. Lui ha sbagliato tecnicamente, e succede spesso.
Ma può succedere.

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