Milan7.it di oggi

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Abbiamo mandato un articolo a Milan7.it per il giornale di oggi, ma è stato scartato perché c'era un articolo del direttore, che ricostruiva la vicenda TS molto meglio del nostro.
 
Nel numero di oggi, poi, c'è una lettera di un tifoso a Luca Serafini, che vogliamo riportare integralmente anche qui perché è bene che se ne parli (e perché siamo stati citati nell'articolo stesso).
 
Caro Luca,
Apprendo stupefatto dal tuo editoriale su MilanNews.it ( http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=83014 ) che l'affaire Thiago, altro non e' stato che "un'operazione mediatica scientemente studiata a tavolino per giustificare il sacrificio di una rinuncia, economica, che vale la candela per il Milan e per i suoi tifosi". A dire dire che la cosa era stata sollevata dal blog di Critica rossonera.
Devo dire che da attento lettore e ascoltatore dell'universo Milan, queste parole fanno a pugni con la mia intelligenza e con quella di ogni tifoso che ha seguito il dipanarsi della vicenda, dall'inizio, fino alla tragicomica conclusione di ieri sera.
Ho ben impresse nella testa le tue parole durante il collegamento di lunedì a Studio Milan, il tuo diretto riferimento alla situazione poco rosea per l'azienda per la quale lavori, e il tuo più che sensato malumore per la perdita di un campione straordinario come il brasiliano.
Lo scoramento che aleggiava in quello studio e nelle case di noi milanisti, unitamente alle veline che i francesi, pubblicavano a ruota libera, mai e dico mai avrebbe potuto far intendere un'operazione teatrale di cotanta portata. C'erano e ci sono tutta una serie di incongruenze in questa tua, fantascientifica, permettimelo, ricostruzione; a cominciare dagli sms che Thiago ha scritto ai suoi compagni di squadra ancor prima che l'equipe battesse la notizia, alle reazioni sbalordite di grandissime firme del giornalismo sportivo italiano, all'inaudita, per una volta, manifestazione di dissenso del canale tematico nei confronti del presidente.
E Ibra? E Antonio, e Prince, e Paolo? Vuoi dire che si son prestati al giochino, o peggio sono caduti anche loro nell'ingannevole rete mediatica della "stangata rossonera"?
Suvvia, questa lettura dei fatti va oltre la razionalita', sconfina nei mondi fiabeschi, costruiti da incantesimi e happy end, e ci restituisce un Milan di burattinai e mangiafuoco, piuttosto che una, più che comprensibile societa', schiacciata dalla congiuntura economica, da 530 milioni di motivi, che con un monte ingaggi che pesa quasi il 70% sull'intero fatturato aziendale, altro non puo' e dovrebbe fare che cedere, a malincuore, un pezzo, sia esso thiago, sia ibra, sia pato, sia boa, sia chi vuoi tu.
Facciamo che sia andata cosi', senza la tua ricostruzione; e' meglio per tutti, per il Milan, ma soprattutto per l'intelligenza di noi tifosi, per i quali la storia d'amore col Diavolo durera' finche' morte non ci separi.
Come recitava un vecchio striscione degli ultras del Foggia "E' meglio soffrire per poi gioire che illudersi per poi morire".
Con stima,
Filippo
 
 

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