Ibra ha fatto una cazzata.
Una cazzata grossa, visto che ci lascia in braghe di tela per tre partite.
Di certo Rossi, al terzo episodio di violenza stagionale, non è un santo, ma un campione non può cadere in questi tranelli.
Un campione come Marcellino segnava a quei difensori e poi gli danzava davanti, o anche sopra!
Al limite, donava all'arbitro la maglietta!
Ma gli errori non sono finiti.
Non capiamo, con tutta la buona volontà, come si possa preferire un ottimo ma ancora acerbo Merkel ad un esuberante e volitivo Emanuelson, ma, soprattutto, come si possa preferire un Seedorf palesemente stanco a un Yepes che almeno in area avversaria poteva dire la propria di testa e coprire, al bisogno, dietro.
Nulla è cambiato, commentavano in molti domenica pomeriggio: ERRORE.
Il margine sulla seconda è il medesimo con una partita in meno da giocare, quindi qualcosa è cambiato.
E' cambiato di certo il modo di arbitrarci: da contro a incontrovertibilmente contro.
Come si fa a non fischiare il rigore su Pato?
E la bandierina alzata a prescindere?
Queste sono cose che hanno sempre esaltato i nostri, ci hanno spinto a combattere contro la sfortuna e l'ingiustizia.
E quando lo facciamo, siamo imbattibili.
Il clima a Palermo sarà difficile.
Ma non ci spaventeremo.