il profumo dei soldi (e delle vittorie)

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Se ne sentono delle belle e i giornalisti ci inzuppano il biscotto.
Quello che per anni ha sempre detto di sognare il Real, adesso che è a Madrid, non vede l'ora di tornare a Milano. Non importa su quale sponda. Ma senza ridursi il lauto stipendio. E' una questione di cuore, in fondo.
Quell'altro che non ha mai fatto mistero della sua fede rossonera e che sarebbe dato già per certo al Milan a un costo del 30% in meno di quello pagato dagli inglesi solo pochi mesi fa. Saranno anche arabi, ma scemi no. E non si sentono voci sulla clausola contrattuale anti-Milan. Però, prende "solo" 3,5 mln all'anno, mentre al Milan... ascolterebbe la voce del cuore.
Un allenatore che avrebbe telefonato ad un giocatore della sua ex squadra per chiedergli di cambiare casacca, paventandogli un cospicuo aumento di ingaggio, particamente il doppio dei 2,5 mln attuali. Roba da Palazzi in fiamme, ma non accadrà nulla. Al cuore non si comanda.
Una lunga trafila di telefonate in via Turati con gente che si offre, di cuore.
Non sarà che, adesso che i bilanci sono a posto, ci sono contratti "pesanti" in scadenza e, casualmente, siamo primi in classifica, si è sparsa la voce che stiamo ritornando il Milan dei bei tempi?




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