Cara dirigenza rossonera,
come tifosi prendiamo atto che questa stagione è di fine ciclo.
Forse voi lo sapevate anche all'inizio, a luglio, ma vi siete guardati bene dal dircelo, e ben ve ne siete guardati dall'intervenire in corsa durante il mese di gennaio, nonostante ci fossero segnali inequivocabili.
Ci siamo radunati il 14 luglio perché è la data della presa della Bastiglia e con questo intendevamo staccare il biglietto per Parigi? Ozioso dire che con gli slogan non si va da nessuna parte. Questa non è politica, è calcio.
Noi ci siamo abbonati, fedelmente, e poi quello che è stato è stato. Questo non è un problema per chi è stato fedele tifoso nei tempi della serie B.
Punto.
Ora, però, bisogna chiudere la stagione con umiltà e soprattutto tanta dignità.
In campionato siamo andati male a prescindere da come sono andate juve e inter.
Quella di quest'anno è la Serie A con il più basso tasso tecnico e con il maggior divario di sempre, lo dicono i numeri, le statistiche, non delle sensazioni o quattro chiacchiere da trasmissione TV mediocre. Eppure noi ci siamo adagiati su questa pochezza e abbiamo arrancato, a prescindere dai punti che abbiamo. Quelli traggono in inganno.
Adesso è ora di ripartire, di guardare avanti, sia a breve che a lunga distanza.
Nel breve, serve una sterzata forte, un'inversione di tendenza, un'intervento deciso, al di là delle imminenti elezioni del presidente onorario. Nonostante sia una squadra a fine ciclo, non è fatta da brocchi: il tasso tecnico dei singoli elementi è indiscutibilmente più elevato del 99% dei giocatori dell'attuale campionato.
Ergo, la svolta che chiediamo riguarda la guida tecnica, anche perché non ci sono altre strade da percorrere. Carletto ha perso il polso della situazione, ed è desolante leggere il labiale del finale di Palermo in cui dice sull'ennesimo fallo inutile "non si può giocare così".
Qualche tempo fa Billy aveva esternato una frase sibillina "dopo tre anni un allenatore non è più rispettato dai giocatori". Il Billy ha l'intelligenza e l'astuzia per vedere certe cose. Con l'affetto che lo lega ai colori. Nulla di personale. Nemmeno da parte nostra.
Nel lungo termine, bisogna partire dai punti fermi del gruppo attuale, su cui costruire il prossimo Milan, vincente: Nesta, Gilardino, Kaka'. Forse Gattuso e Pirlo. E i giovani Marzoratti e Ardemagni.
Punto.
Si congedino i giocatori che hanno comunque dato tanto alla causa, ai quali saremo, come abbiamo ampiamente dimostrato, sempre infinitamente grati.
Ma non possiamo più attendere noi tifosi, non può più attendere il Milan.
Niente contestazioni plateali: onore a chi ha vinto Campionato e Champions (davanti alla juve!).
Diavolo, siamo il Milan!
E SEMPRE FORZA MILAN
Lettera aperta alla dirigenza rossonera
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Cara Critica,
RispondiEliminada lettore assiduo, da blogger "concorrente", ma soprattutto da vecchio cuore rossonero, mi permetto di commentare...
ERA ORA CHE QUALCUN ALTRO LO DICESSE. C'E' UN LIMITE A TUTTO.
GALLIANI E ANCELOTTI, ADESSO BASTA!
Tutto il resto è su Shevalove
Non esistono blogger concorrenti!
RispondiEliminaNoi proviamo a essere costruttivi, ma cerchiamo di uscire da questo casino in cui si è messa la società dopo Istanbul con dignità.
Siamo praticamente i soli, vuoi per interessi dei giornali, vuoi per interessi dei giornalisti.