La questione Dinho è complicata.
Possibile che qualcuno vada in sala stampa e mostri all'allenatore del Milan qualcosa di Dinho senza che la società lo sapesse?
Forse non conoscete abbastanza bene le cose per sapere che tutto quanto, in sala stampa prepartita, è finto, nel senso che è concordato e la parola viene data e tolta a piacimento.
Se avete mai visto una conferenza stampa prepartita su Milan Channel sapete che c'è un rito, le persone che fanno domande sono sempre quelle e in quell'ordine.
Cosa significa?
Semplice: la società ha dato mandato a un giornalista, che casualmente ha scritto un libro ufficiale sul Milan, per fare un po' di casino sulla figura di Dinho.
Le cose sono due: o la società, in odore di rinnovo (l'autunno sta finendo) sta tirando la corda, oppure i giocatori / allenatori si sono stufati delle regole non seguite dal giocatore e hanno messo in scena, con la complicità del Milan, la manfrina.
Propendiamo, chissà come mai, per la prima ipotesi. Anche perché non abbiamo l'anello al naso...
Ricordate Milan-Juve e il nostro incontro con il "santo bevitore" in un locale milanese in un'orario impossibile?
Gli abbiamo fatto fare una promessa, con tanto di post prepartita, e lui fu il giocatore decisivo in campo. Non crediamo si tratti del potere di Critica!
Dinho è così, prendere o lasciare.
Appunto.
Per il Milan si tratta di decidere se prendere (di nuovo) o lasciarlo andare.
Tutto qui.
Il giocatore non cambia ora, a 30 anni, e si è comportato in questo modo molte, moltissime volte in questa stagione. E viene fotografato più volte e in più serate.
In Via Turati lo sanno, eccome se lo sanno.
Eppure giocava...