Troviamo su Goal.com una dichiarazione di Ancelotti finalmente realistica, dopo quelle dell'ultimo mese un po' troppo sopra le righe.
Dodici punti di distacco nel solo girone di andata sono davvero troppi per ambire allo scudetto e Ancelotti se ne sta forse rendendo conto: "Siamo andati ad intermittenza e nel primo tempo avevamo supremazia ma abbiamo snagliato troppi passaggi. Poi è uscita la Roma, con i loro fraseggi ed inserimenti da dietro: non avevamo punti di riferimento e ci hanno fatto male. Abbiamo cercato di pressare alto e non c'era compattezza: gli attaccanti erano là davanti e la difesa restava bassa, i centrocampisti avevano troppo campo da coprire. Per quanto riguarda l'attacco, dovevamo svariare un po' sulle fasce. Nel primo tempo l'abbiamo fatto qualche volta, nel secondo troppo poco. Può darsi che loro fossero più tonici. Nel finale hanno sfruttato bene Totti che giocava da boa, noi dovevamo seguire meglio gli inserimenti da dietro. Lo scudetto? Può darsi che avesse ragione Berlusconi, questa sconfitta complica un po' le cose, ma la strada è ancora lunga. In questo momento non riusciamo ad essere compatti. Alle prime avvisaglie di pericolo, perdiamo sicurezza ed equilibrio. Non è un problema di giocatori, questi sono sempre riusciti a farlo. Siamo una squadra votata all'attacco, ma dobbiamo recuperare le distanze. Nel secondo tempo ci siamo rimessi a rombo per tenere d'occhio Perrotta. Ma quando giochiamo così, abbiamo inevitabilmente bisogno della spinta dei terzini. Ci sono state buone prestazioni di singoli, ma non di squadra".
Due cosette, tecniche. Se ci si mette a rombo, la difesa è indeguata, senza Maldini e senza Cafù, ma non è colpa della difesa. I centrocampisti hanno bisogno di spazi minori tra i reparti per coprire il campo, ma se questi giocano senza una punta, bastava imbavagliare Totti (fosse facile). Siamo invece crollati due volte in difesa quando è entrato Mancini è ha allargato il fronte d'attacco, trovandosi libero su un'apertura dalla tre-quarti.
Mancano idee in avanti, perché cediamo due giocatori agli avversari, Gilan e Sheva, un po' troppo statici e che vengono poco incontro al pallone. Ci sta che giochino così, ma poi servono dei centrocampisti che spingono (se non i terzini) e siano in gradi di dettare i passaggi filtranti: quando Pirlo si ferma, non ne facciamo più.
Clarenzio ieri, stranamente, ha giocato, gigioneggia molto meno in trasferta che in csa, forse ama essere insultato a San Siro, ma ha della gran stoffa, e per come siamo impostati, è l'unico che ha portato del valore aggiunto.
Quel valore aggiunto che si attende da dei campioni.
Sandro ieri è andato benino dietro, comunque in progresso, mentre Nelson sonnecchia e non fa più la differenza. O peggio, continua a farla in negativo.
Sulla tranquillità accennata da Ancelotti, il problema se non è dei giocatori (lo dice anche lui), è del gioco, quindi sua!
Facciamo qualcosa.
Non può il Milan aver incassato 22 goal in 19 partite, considerando che ne abbiamo perse solo 5, quindi solo in quei casi gli avversari han segnato più di noi.
Bisogna fare qualcosa, subito, da oggi a Milanello.
E SEMPRE FORZA MILAN
Forse Carletto sta imparando la lezione
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