Marcellina non voleva far sapere della sua situazione ma adesso serve una preghiera di tutti voi. Dovreste fare come nell'attimo fuggente, salire su una scrivania e dire "oh capitano con il database mio capitano" per incoraggiarlo.
Coronavirus, Burioni e le fake news: "Non ne posso più"
Pubblicato il: 25/03/2020 18:54 "L'ultima scemenza è la derivazione del coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo". Roberto Burioni, su Twitter, si cala ancora nel ruolo di debunker. Il virologo, pubblicando il link ad uno studio di Nature, diffonde lo studio che esclude ogni tesi complottistica. "Lo so che è triste ammetterlo, ma dobbiamo accettare gli insegnamenti di Leopardi sulla Natura matrigna", replica Pierluigi Lopalco. "Non ne posso più ogni giorno ne inventano una....''
ma se non sanno neanche da che parte prenderlo. oggi giurano di sapere questo, domani giureranno che questo invece era quello. la scienza cambia idea e certezze più spesso di me. i più onesti parlano di probabilità. gli altri di certezze.
ma non è questo. e il complottismo non c'entra niente. che il virus sia naturale o il prodotto d'una manipolazione non significa niente nel nostro caso. resta il fatto che tra le innumeri città della cina, e tante metropoli, immagino tutte fornite del loro bravo mercato del pesce, proprio da wuhan è partita l'infezione. a wuhan dove guarda il caso sono collocati 2 laboratori di ricerca batteriologica, anche a scopo militare dicono. è ovvio e va senza dirlo che in questi laboratori il virus l'avrebbero ricavato al naturale dal suo pipistrello infetto, per studiarlo e lavorarlo. e tale quale, naturale ma liberato non per caso dal corpo dell'animale, da quel laboratorio se ne sarebbe evaso e dove? nel cuore d'una metropoli. non per caso, non per l'ingordigia di un ghiottone ma per ingordigia di scienza e canoscenza. lo sappiamo bene che la natura è matrigna, e che la scienza è la sua ancella sciocca.
(non provo nessun piacere nel dire certe cose, anzi il contrario)
leggevo tempo fa non so più dove di un virologo, non cinese mi pare. diceva di conoscere a fondo i protocolli e i sistemi di sicurezza di uno di quei due laboratori in wuhan. assicurava che sono talmente rigorosi avanzati e così perfettamente applicati da escludere ogni possibilità di contaminazione ambientale. era categorico e pieno di fede nel dio sicurezza tecnologica e perfezione umana. beato lui. è la solita storia. mi dicono di non credere in Dio, che sono vecchie favole. poi mi dicono di credere in marx, poi in darwin, poi nella scienza. omuncoli sudaticci e puzzolenti, pieni di vizi limiti menomazioni manie. che sanno o sapevano per caso qualche poca cosa qua e là a caso di tutto lo scibile, che a sua volta corrisponde a una microscopica insignificante particella della 'realtà'. se devo scegliere, se proprio devo, tra marx darwin einstein burioni e Dio, scelgo Dio.
questo Dio. Alessandro Manzoni, davanti a un'immagine della Vergine col Bambino.
Sì che Tu sei terribile. Sì che in quei lini ascoso In braccio a quella Vergine Sovra quel sen pietoso Come da sopra i turbini Regni, o Fanciul severo. E' fato il tuo pensiero, E' legge il tuo vagir.
Vedi le nostre lacrime, Intendi i nostri gridi, Il voler nostro interroghi, E a tuo voler decidi. Mentre a stornar la folgore Trepido il prego ascende, Sorda la folgor scende Dove tu vuoi ferir.
Sono i primi versi d'una poesia, Il Natale 1833, che Manzoni scrisse nel primo anniversario della morte di Enrichetta. Non ne scrisse che poche frammentarie srofe. Dio è lontano. Le sue dimore, cieli foschi solcati dai lampi, mettono spavento. Lacrime e grida e preghiere Dio le vede e le sente, in quelle sue dimore lontane, ma la sua volontà non muta. Dopo qualche strofa, la pagina restò bianca. Impossibile proseguire. Un Dio che appare così lontano, alto e inesorabile, come invocarlo, come rivolgergli parole? Si può soltanto dire come agisce, e piegare il capo. ''Sorda la folgor scende - dove tu vuoi ferir''. (il commento è di Natalia Ginzburg, da La famiglia Manzoni) c'è anche altro nella poesia, molto altro come quasi sempre in Manzoni. che certo la Ginzburg avrà visto, ma non era quello che le interessava, per il suo racconto - resoconto - resa dei conti (che non tornano mai).
Si parla del più e del meno nel nostro blog. Di database e dell'importanza di chiamarsi Marcellina. Della antropologia come fattore determinante. Di Mirabelli cazzu io e delle schede svizzere. Racconti e aneddoti puramente inventati su viaggi, bitconi e gelati con panna.
Ciao Danpi , mi potresti mandare l'invito ? ho provato a chiederlo in forma privata al mio grande amico TS61 ma non puo' girarmela dice che tu sei l'amministratore.
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Marcellina non voleva far sapere della sua situazione ma adesso serve una preghiera di tutti voi.
RispondiEliminaDovreste fare come nell'attimo fuggente, salire su una scrivania e dire "oh capitano con il database mio capitano" per incoraggiarlo.
ma cosa si stanno dicendo nel blog degli Eletti si può sapere? almeno un piccolo saggio, rubacchiato dritto dalla fonte
Elimina?
EliminaCoronavirus, Burioni e le fake news: "Non ne posso più"
RispondiEliminaPubblicato il: 25/03/2020 18:54
"L'ultima scemenza è la derivazione del coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo". Roberto Burioni, su Twitter, si cala ancora nel ruolo di debunker. Il virologo, pubblicando il link ad uno studio di Nature, diffonde lo studio che esclude ogni tesi complottistica. "Lo so che è triste ammetterlo, ma dobbiamo accettare gli insegnamenti di Leopardi sulla Natura matrigna", replica Pierluigi Lopalco. "Non ne posso più ogni giorno ne inventano una....''
ma se non sanno neanche da che parte prenderlo. oggi giurano di sapere questo, domani giureranno che questo invece era quello. la scienza cambia idea e certezze più spesso di me.
i più onesti parlano di probabilità. gli altri di certezze.
ma non è questo. e il complottismo non c'entra niente. che il virus sia naturale o il prodotto d'una manipolazione non significa niente nel nostro caso.
resta il fatto che tra le innumeri città della cina, e tante metropoli, immagino tutte fornite del loro bravo mercato del pesce, proprio da wuhan è partita l'infezione. a wuhan dove guarda il caso sono collocati 2 laboratori di ricerca batteriologica, anche a scopo militare dicono.
è ovvio e va senza dirlo che in questi laboratori il virus l'avrebbero ricavato al naturale dal suo pipistrello infetto, per studiarlo e lavorarlo. e tale quale, naturale ma liberato non per caso dal corpo dell'animale, da quel laboratorio se ne sarebbe evaso e dove? nel cuore d'una metropoli.
non per caso, non per l'ingordigia di un ghiottone ma per ingordigia di scienza e canoscenza.
lo sappiamo bene che la natura è matrigna, e che la scienza è la sua ancella sciocca.
(non provo nessun piacere nel dire certe cose, anzi il contrario)
leggevo tempo fa non so più dove di un virologo, non cinese mi pare. diceva di conoscere a fondo i protocolli e i sistemi di sicurezza di uno di quei due laboratori in wuhan. assicurava che sono talmente rigorosi avanzati e così perfettamente applicati da escludere ogni possibilità di contaminazione ambientale. era categorico e pieno di fede nel dio sicurezza tecnologica e perfezione umana. beato lui.
Eliminaè la solita storia. mi dicono di non credere in Dio, che sono vecchie favole. poi mi dicono di credere in marx, poi in darwin, poi nella scienza. omuncoli sudaticci e puzzolenti, pieni di vizi limiti menomazioni manie. che sanno o sapevano per caso qualche poca cosa qua e là a caso di tutto lo scibile, che a sua volta corrisponde a una microscopica insignificante particella della 'realtà'.
se devo scegliere, se proprio devo, tra marx darwin einstein burioni e Dio, scelgo Dio.
Concordo Dao sei sempre interessante anche quanod non parli di Milan. Sei la vera anima del blog.
EliminaAllora è un blog di cacca...
Eliminaquesto Dio.
EliminaAlessandro Manzoni, davanti a un'immagine della Vergine col Bambino.
Sì che Tu sei terribile.
Sì che in quei lini ascoso
In braccio a quella Vergine
Sovra quel sen pietoso
Come da sopra i turbini
Regni, o Fanciul severo.
E' fato il tuo pensiero,
E' legge il tuo vagir.
Vedi le nostre lacrime,
Intendi i nostri gridi,
Il voler nostro interroghi,
E a tuo voler decidi.
Mentre a stornar la folgore
Trepido il prego ascende,
Sorda la folgor scende
Dove tu vuoi ferir.
Sono i primi versi d'una poesia, Il Natale 1833, che Manzoni scrisse nel primo anniversario della morte di Enrichetta. Non ne scrisse che poche frammentarie srofe.
Dio è lontano. Le sue dimore, cieli foschi solcati dai lampi, mettono spavento. Lacrime e grida e preghiere Dio le vede e le sente, in quelle sue dimore lontane, ma la sua volontà non muta. Dopo qualche strofa, la pagina restò bianca. Impossibile proseguire. Un Dio che appare così lontano, alto e inesorabile, come invocarlo, come rivolgergli parole? Si può soltanto dire come agisce, e piegare il capo. ''Sorda la folgor scende - dove tu vuoi ferir''.
(il commento è di Natalia Ginzburg, da La famiglia Manzoni)
c'è anche altro nella poesia, molto altro come quasi sempre in Manzoni. che certo la Ginzburg avrà visto, ma non era quello che le interessava, per il suo racconto - resoconto - resa dei conti (che non tornano mai).
Si parla del più e del meno nel nostro blog.
RispondiEliminaDi database e dell'importanza di chiamarsi Marcellina.
Della antropologia come fattore determinante.
Di Mirabelli cazzu io e delle schede svizzere.
Racconti e aneddoti puramente inventati su viaggi, bitconi e gelati con panna.
Insomma le solite cose che si fanno in un forum.
Ciao Danpi , mi potresti mandare l'invito ? ho provato a chiederlo in forma privata al mio grande amico TS61 ma non puo' girarmela dice che tu sei l'amministratore.
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