Zvonimir Boban può (ri)considerarsi un ex rossonero. Il dirigente croato, infatti, è stato messo alla porta dai vertici del club. Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sei giorni dopo l’intervista che ha segnato la definitiva rottura con Gazidis, il Milan (ieri per la precisione) ha consegnato a Zvone la lettera di chiusura rapporto "per giusta causa".
Praticamente lo hanno segato, Maldini ci fa più figura a dimettersi anziché aspettare che lo caccino loro visto che a livello sportivo ormai conta zero.
Ecco cosa scrive il leccaculo per antonomasia...ovvero Mauro Suma
Detesto le schizofrenie e adoro l'equilibrio. Se si passa con troppa disinvoltura da una tesi all'altra, sento puzza di bruciato. Di veleno, di guerra, di pretesto. E allora, sto nel mio. Che non è pilatismo, ma il desiderio totale e assoluto di non ritrovare nella mia vita dei deja vu. Pessimi, inutili, dannosi e dolorosi. Per tutti. Cosa intendo? Che se 60 giorni fa Boban e Maldini venivano accusati da media e tifosi di essere dirigenti senza esperienza, non possono in poche settimane essere diventati due martiri della libertà e depositari della verità. Se Ibra 60 giorni fa era secondo più i media che i tifosi una disperata scommessa su un 38enne, non può essere diventato in poche settimane la conditio sine qua non per la prosecuzione della vita del Milan. Se quando fa comodo si elencano alla rinfusa i troppi soldi persi e spesi dal Milan e si accusa la società di averli persi e spesi aizzando la Uefa contro il club, non si può all'improvviso far finta di nulla e dire che tutto stava andando bene ma cosa viene in mente all'ad e ai proprietari. Nossignori, non si può, non è onesto e non è coerente. Il Milan continua a perdere 100 milioni l'anno e di qui al prossimo campionato non sta scritto da nessuna parte che la squadra potrà essere in Champions League nel giugno 2021. E allora capisco che siamo in un periodo in cui fa comodo l'onda. Che viene e che va: è tutta colpa di Gazidis. E' solo colpa di Gazidis. E' sempre colpa di Gazidis. Persino di avere meno sponsor del Monza. Ragazzi: il Monza, e buon per il Monza, un progetto che merita solo di essere incoraggiato, ha Publitalia. Che non ha difficoltà a inserire il Monza nelle sue attività di business e sponsorizzazione. E giuro che non è stato Gazidis a rimuovere la concessionaria di pubblicità dal Milan. E che le tariffe del Milan non sono quelle del Monza. Il Milan si vende come un grande brand, ma gli sponsor gli dicono che senza le coppe europee non è cosa, mentre il Monza è un progetto in crescita ed è giusto che cresca con le sue tariffe e con le sue policy di vendita. Persino Emirates è colpa di Gazidis. Lo diciamo ora: non è vero che il Milan ha chiuso a meno, se sul campo farà bene e crescerà potrà con i bonus anche superare le quote attuali nel corso degli anni di contratto. E potrebbero anche esserci altre sponsorizzazioni in entrata, che per motivi di evidente opportunità non vengono annunciate in questi giorni in cui le priorità a livello generale e sociale sono altre....continua
Per farla breve, il Milan non va bene. Il Milan non va bene da 8 anni, dallo stramaledetto 12 gennaio 2012. E a 100 milioni l'anno di perdita per non lottare nemmeno lontanamente per il titolo, ma per sperare se va bene di arrivare quarto-quinto non si può andare avanti. E la Uefa, come visto con il Manchester City, non è la bella lavanderina. Ma una mannaia bella pronta. Non c'è niente di popolare e di entusiasmante nè in quello che vi sto scrivendo nè nel percorso che attende il Milan. Ma questo è. E questo bisogna affrontare. Con una società e con una squadra che siano team, che siano uniti, che siano complici. Nel 2016, Adriano Galliani ci disse "Guardi questo signore, resterà sempre con noi". Quel signore era Sinisa Mihajlovic. E pur di salvarlo, Galliani si inventò un ritiro di una settimana a Milanello dopo la sconfitta di Bergamo. E quando non fu più in grado di salvarlo (quella mattina io piansi, come ben sa un mio caro amico), non è andato a sfogarsi alla Gazzetta, ma ha accolto l'invito del presidente Berlusconi di presentare Cristian Brocchi ai giornalisti. Ma noi tutto questo, Dio mio, non possiamo chiederlo a Zvone. Perchè Zvone è Zvone, è diverso, è diretto, è diritto, è lui. Invece il mestiere del dirigente front man rispetto alla proprietà è duro, è lento, è sottile, è alterno. E più duro è, come nel caso del Milan e della sua attuale transizione, più non possono esserci uomini soli al comando. In nessun settore. Nel primo anno e mezzo di sua presenza, la nuova proprietà ci ha provato. A dare simboli di continuità ai tifosi, ad assecondare le scelte dell'area sportiva sulle sessioni di mercato e sugli allenatori. E' stato sacrificato Gattuso, ci sono state frizioni con la Uefa dopo i tanti milioni del gennaio 2019. Ora, di fronte ai risultati sportivi ed economici che conosciamo tutti, la proprietà ha deciso che è il momento di intervenire con le proprie linee e con le proprie filosofie. Rispetto alle quale si aspettava e si aspetta di essere assecondata, esattamente come ha a sua volta assecondato spendendo 250 milioni sul mercato da quando è subentrata a Li. La figura di Stefano Pioli in questo quadro? La duttilità e il buon senso di Pioli sono passati tutt'altro che inosservati. Pioli non è solo un'ottima persona ma sta facendo un ottimo lavoro e si sta giocando, tutte piene e tutte aperte, le sue possibilità di riconferma. Come stramerita che sia...continua
Caro Mirabelli e cari tutti, ma il signor Galliani non ha insegnato proprio nulla? Nei 5 anni compresi fra il gennaio 2012 e il gennaio 2017, quando il signor Galliani doveva navigare tra fuoco amico e fuoco nemico, tra mercati a budget zero o finalizzati alla vendita del club, tra allenatori scelti da lui e non scelti da lui, tra mediazioni con i vari advisor e con gli striscioni di contestazione, gli è arrivato addosso di tutto. Pareri random, interviste a orologeria: tutti gli hanno sparato addosso. E lui, nonostante spesso incalzato sul tema, dall'aprile 2017 in poi o è stato zitto o ha avuto buone parole. O ha osservato in silenzio o ha incoraggiato le dirigenze degli ex suoi ragazzi nei momenti di difficoltà. Non ha fatto agli altri quello che è stato fatto a lui. E se si comporta così un dirigente che è stato capo-azienda per 31 anni, perchè non lo può fare anche un direttore sportivo che è stato al Milan per un anno e mezzo? Le continue frecciate di Mirabelli sono poco opportune e in qualche caso sbagliate: caro Max, ho tanto tifato perchè accadesse ma non l'hai sfiorata tu la Champions, la Champions l'abbiamo sfiorata l'anno dopo. E se proprio devo dirla tutta anche l'impietosa risposta di Paolo sulla scolarità della parlata di Mirabelli, poteva essere evitata. Anche se capisco che dai e dai...Veramente però, basta fare confusione sul Milan. La confusione non è mai una risorsa, solo un problema. Anche e soprattutto la confusione di parole, di giudizi, di battute, di frecciate. Non servono a nulla e non ci guadagna mai nessuno. Tranne la visibilità, grazie al Milan. Ma con tutte le cose che sono accadute e stanno continuando ad accadere dopo lo stramaledetto 12 gennaio 2012, non è più il Milan che deve servire agli altri, ma gli altri che devono essere utili al Milan.
Ahahah, sumaro mi piace! Pensare che questo signore si dice milanista mi fa tanta tristezza.. Sapesse poi scrivere almeno, dopo due righe dei suoi articoli ti viene il mal di testa. Ma la sintassi,dott.Suma?
(ANSA) - MILANO, 07 MAR - Ivan Gazidis sempre più al centro del Milan, l'area sportiva sempre più defilata. Lo dimostra la presenza dell'amministratore delegato del club rossonero alla rifinitura della squadra di Pioli, fatta a San Siro per abituarsi al silenzio di uno stadio vuoto. Per il secondo giorno consecutivo, invece, Boban, Maldini e Massara non sono stati a contatto con la squadra. E' un vero passaggio di consegne tra le due anime del club. Si aspetta infatti solo il comunicato dell'allontanamento di Boban, a cui l'ad avrebbe già consegnato nelle scorse ore la lettera di licenziamento per giusta causa. Più incerto il futuro di Maldini e Massara. Ieri Gazidis aveva già incontrato Pioli a Milanello, informandolo delle nuove dinamiche societarie. (ANSA).
Abbiamo riaperto i commenti! Attenzione: chi scrive commenti è automaticamente tracciato dal sistema (informazioni non a disposizione dei curatori) ed è quindi totalmente responsabile di quanto scrive.
IL LIBRO DI CRITICA ROSSONERA DA CALCIOPOLI AD ATENE dove oltre ai post sono contenuti molti dei commenti significativi, per rivivere un anno particolare della storia del Milan. E' GRATIS!
Zvonimir Boban può (ri)considerarsi un ex rossonero. Il dirigente croato, infatti, è stato messo alla porta dai vertici del club. Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sei giorni dopo l’intervista che ha segnato la definitiva rottura con Gazidis, il Milan (ieri per la precisione) ha consegnato a Zvone la lettera di chiusura rapporto "per giusta causa".
RispondiEliminaPraticamente lo hanno segato, Maldini ci fa più figura a dimettersi anziché aspettare che lo caccino loro visto che a livello sportivo ormai conta zero.
Gazidis Come Back to Gunners, Please…….Zero Abbonamenti per la prossima stagione…...CURVA SUD...diti…..un po' di Balls, Please…..Fdl Forever
RispondiEliminaL'era maldini, non ha pagato né in tandem col leotardo né con zorro.....
RispondiEliminaL'era della terza b
RispondiEliminaL'era glaciale…..Fdl Forever
RispondiElimina
RispondiEliminaEcco cosa scrive il leccaculo per antonomasia...ovvero Mauro Suma
Detesto le schizofrenie e adoro l'equilibrio. Se si passa con troppa disinvoltura da una tesi all'altra, sento puzza di bruciato. Di veleno, di guerra, di pretesto. E allora, sto nel mio. Che non è pilatismo, ma il desiderio totale e assoluto di non ritrovare nella mia vita dei deja vu. Pessimi, inutili, dannosi e dolorosi. Per tutti. Cosa intendo? Che se 60 giorni fa Boban e Maldini venivano accusati da media e tifosi di essere dirigenti senza esperienza, non possono in poche settimane essere diventati due martiri della libertà e depositari della verità. Se Ibra 60 giorni fa era secondo più i media che i tifosi una disperata scommessa su un 38enne, non può essere diventato in poche settimane la conditio sine qua non per la prosecuzione della vita del Milan. Se quando fa comodo si elencano alla rinfusa i troppi soldi persi e spesi dal Milan e si accusa la società di averli persi e spesi aizzando la Uefa contro il club, non si può all'improvviso far finta di nulla e dire che tutto stava andando bene ma cosa viene in mente all'ad e ai proprietari. Nossignori, non si può, non è onesto e non è coerente. Il Milan continua a perdere 100 milioni l'anno e di qui al prossimo campionato non sta scritto da nessuna parte che la squadra potrà essere in Champions League nel giugno 2021. E allora capisco che siamo in un periodo in cui fa comodo l'onda. Che viene e che va: è tutta colpa di Gazidis. E' solo colpa di Gazidis. E' sempre colpa di Gazidis. Persino di avere meno sponsor del Monza. Ragazzi: il Monza, e buon per il Monza, un progetto che merita solo di essere incoraggiato, ha Publitalia. Che non ha difficoltà a inserire il Monza nelle sue attività di business e sponsorizzazione. E giuro che non è stato Gazidis a rimuovere la concessionaria di pubblicità dal Milan. E che le tariffe del Milan non sono quelle del Monza. Il Milan si vende come un grande brand, ma gli sponsor gli dicono che senza le coppe europee non è cosa, mentre il Monza è un progetto in crescita ed è giusto che cresca con le sue tariffe e con le sue policy di vendita. Persino Emirates è colpa di Gazidis. Lo diciamo ora: non è vero che il Milan ha chiuso a meno, se sul campo farà bene e crescerà potrà con i bonus anche superare le quote attuali nel corso degli anni di contratto. E potrebbero anche esserci altre sponsorizzazioni in entrata, che per motivi di evidente opportunità non vengono annunciate in questi giorni in cui le priorità a livello generale e sociale sono altre....continua
RispondiEliminaPer farla breve, il Milan non va bene. Il Milan non va bene da 8 anni, dallo stramaledetto 12 gennaio 2012. E a 100 milioni l'anno di perdita per non lottare nemmeno lontanamente per il titolo, ma per sperare se va bene di arrivare quarto-quinto non si può andare avanti. E la Uefa, come visto con il Manchester City, non è la bella lavanderina. Ma una mannaia bella pronta. Non c'è niente di popolare e di entusiasmante nè in quello che vi sto scrivendo nè nel percorso che attende il Milan. Ma questo è. E questo bisogna affrontare. Con una società e con una squadra che siano team, che siano uniti, che siano complici. Nel 2016, Adriano Galliani ci disse "Guardi questo signore, resterà sempre con noi". Quel signore era Sinisa Mihajlovic. E pur di salvarlo, Galliani si inventò un ritiro di una settimana a Milanello dopo la sconfitta di Bergamo. E quando non fu più in grado di salvarlo (quella mattina io piansi, come ben sa un mio caro amico), non è andato a sfogarsi alla Gazzetta, ma ha accolto l'invito del presidente Berlusconi di presentare Cristian Brocchi ai giornalisti. Ma noi tutto questo, Dio mio, non possiamo chiederlo a Zvone. Perchè Zvone è Zvone, è diverso, è diretto, è diritto, è lui. Invece il mestiere del dirigente front man rispetto alla proprietà è duro, è lento, è sottile, è alterno. E più duro è, come nel caso del Milan e della sua attuale transizione, più non possono esserci uomini soli al comando. In nessun settore. Nel primo anno e mezzo di sua presenza, la nuova proprietà ci ha provato. A dare simboli di continuità ai tifosi, ad assecondare le scelte dell'area sportiva sulle sessioni di mercato e sugli allenatori. E' stato sacrificato Gattuso, ci sono state frizioni con la Uefa dopo i tanti milioni del gennaio 2019. Ora, di fronte ai risultati sportivi ed economici che conosciamo tutti, la proprietà ha deciso che è il momento di intervenire con le proprie linee e con le proprie filosofie. Rispetto alle quale si aspettava e si aspetta di essere assecondata, esattamente come ha a sua volta assecondato spendendo 250 milioni sul mercato da quando è subentrata a Li. La figura di Stefano Pioli in questo quadro? La duttilità e il buon senso di Pioli sono passati tutt'altro che inosservati. Pioli non è solo un'ottima persona ma sta facendo un ottimo lavoro e si sta giocando, tutte piene e tutte aperte, le sue possibilità di riconferma. Come stramerita che sia...continua
Caro Mirabelli e cari tutti, ma il signor Galliani non ha insegnato proprio nulla? Nei 5 anni compresi fra il gennaio 2012 e il gennaio 2017, quando il signor Galliani doveva navigare tra fuoco amico e fuoco nemico, tra mercati a budget zero o finalizzati alla vendita del club, tra allenatori scelti da lui e non scelti da lui, tra mediazioni con i vari advisor e con gli striscioni di contestazione, gli è arrivato addosso di tutto. Pareri random, interviste a orologeria: tutti gli hanno sparato addosso. E lui, nonostante spesso incalzato sul tema, dall'aprile 2017 in poi o è stato zitto o ha avuto buone parole. O ha osservato in silenzio o ha incoraggiato le dirigenze degli ex suoi ragazzi nei momenti di difficoltà. Non ha fatto agli altri quello che è stato fatto a lui. E se si comporta così un dirigente che è stato capo-azienda per 31 anni, perchè non lo può fare anche un direttore sportivo che è stato al Milan per un anno e mezzo? Le continue frecciate di Mirabelli sono poco opportune e in qualche caso sbagliate: caro Max, ho tanto tifato perchè accadesse ma non l'hai sfiorata tu la Champions, la Champions l'abbiamo sfiorata l'anno dopo. E se proprio devo dirla tutta anche l'impietosa risposta di Paolo sulla scolarità della parlata di Mirabelli, poteva essere evitata. Anche se capisco che dai e dai...Veramente però, basta fare confusione sul Milan. La confusione non è mai una risorsa, solo un problema. Anche e soprattutto la confusione di parole, di giudizi, di battute, di frecciate. Non servono a nulla e non ci guadagna mai nessuno. Tranne la visibilità, grazie al Milan. Ma con tutte le cose che sono accadute e stanno continuando ad accadere dopo lo stramaledetto 12 gennaio 2012, non è più il Milan che deve servire agli altri, ma gli altri che devono essere utili al Milan.
RispondiEliminaFUCILATELO
Davvero schifoso sumaro
RispondiEliminaViscido, schiavo del padrone, dio mio che tristezza di personaggio
Ahahah, sumaro mi piace!
RispondiEliminaPensare che questo signore si dice milanista mi fa tanta tristezza..
Sapesse poi scrivere almeno, dopo due righe dei suoi articoli ti viene il mal di testa. Ma la sintassi,dott.Suma?
(ANSA) - MILANO, 07 MAR - Ivan Gazidis sempre più al centro del Milan, l'area sportiva sempre più defilata. Lo dimostra la presenza dell'amministratore delegato del club rossonero alla rifinitura della squadra di Pioli, fatta a San Siro per abituarsi al silenzio di uno stadio vuoto. Per il secondo giorno consecutivo, invece, Boban, Maldini e Massara non sono stati a contatto con la squadra. E' un vero passaggio di consegne tra le due anime del club. Si aspetta infatti solo il comunicato dell'allontanamento di Boban, a cui l'ad avrebbe già consegnato nelle scorse ore la lettera di licenziamento per giusta causa. Più incerto il futuro di Maldini e Massara. Ieri Gazidis aveva già incontrato Pioli a Milanello, informandolo delle nuove dinamiche societarie. (ANSA).
RispondiEliminaDesaparecidos