Nonostante qualcuno vada in giro a dire che non si tratta di sgarbi verso i rossoneri, noi ce ne strafreghiamo: noi viviamo il presente e godiamo della nostra storia.
Altri, invece, hanno l'invidia di dover sempre superarci e pensano a noi come ossessionati da chi comanda non per decisione divina ma perché sa farlo.
Invece di cambiare gli allenatori che hanno appena vinto, c'è chi punta ad allestire la squadra per vincere.
Certo, chi è abituato a vincere perché gli rifilano i cartonati ed eliminano gli avversari, è difficile pensare di programmare qualcosa, soprattutto se la storia è fatta di onestà come passaporti falsi, bisoni riciclati, miliardi di euro buttati nel cesso.
In attesa che vengano prese in considerazione dalla giustizia sportiva (come mai tanto solerte nel 2006 senza che le indagini fossero concluse e così assente oggi) alcune telefonate (tipo voglio Collina e quello arriva), la nostra squadra cerca giocatori di buon livello.
Cassano vale Dinho, per cui il rimpiazzo è buono, non si perde in qualità (speriamo nella quantità).
Lamela del River sarebbe in dirittura d'arrivo, anche se non subito.
Binho in ritardo è un classico brasileiro: qualcuno vuol montare un caso, ma a differenza di altre volte, partiva dall'Italia, non dal Brasile.
Fate come volete, fate dire a tutti i vostri proni quello che volete, tanto non cambia niente. Ma non eravamo i controllori dell'informazione?
Ma non è arrivata l'ora in cui tutti i milanisti possano avere a disposizione un organo di stampa credibile, non pensate?