Siamo vicini all'ultima spiaggia

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Quanto accaduto ieri notte ai giocatori della seconda squadra di Milano è l'ennesimo caso in cui questi personaggi disonorano la propria squadra e i propri colori. Stiamo parlando di quelli che, dal motorino in poi, fanno di tutto per gettare fango sulla società che è già sufficientemente infangata da sola.
Il bello del tifo non è essere contro la propria squadra, e nemmeno essere contro le altre, ma è poter sfottere e sbeffeggiare i tifosi avversari, in un sano clima di divertimento, in certi casi anche masochistico.
Se si perde il senso dello sport e della "sportività", si cade non nello sport business, come qualcuno si ostina a farci credere parlando di diritti televisivi, ma il senso della partita come momento di divertimento.
Anche andando a vedere le partite dei pulcini ci si accorge che il clima intorno al calcio è esasparato, con insulti all'arbitro (che magari ci stanno) e insulti a bambini di 8-10 anni! Ma in che posto viviamo?
Ultima cosa: quello che accaduto ieri a Malpensa è vergognoso in quanto premeditato, come spesso accade alla squadra di via Durini. Questo deve fare riflettere.
Proprio nel giorno che a San Siro si apriva, grazie all'iniziativa del Corriere, alle famiglie.

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