Caro Babbo Natale,
Quest'anno vorrei qualcosa di speciale da te.
I tuoi elfi sono al lavoro, ci sono quelli che si attrezzano per costruire la pace nel mondo, risolvere il problema di sfamare i popoli e quelli che pensano come fare per uscire da questa maledettissima crisi economica.
Altri sono dediti a costuire le scarpe più brutte del mondo per Balo, colorare i capelli a Matri e Lady BB, pettinare ElSha, lucidare la testa a Galliani, fare una lampada a Mexes o fotografare allo specchio Constant.
Sono tutti già tanto impegnati, lo sappiamo, i nostri sono viziati e capricciosi, ma ammettilo anche tu, sul campo, dopo che sono stati sgridati, ci mettono impegno.
Quest'anno ti chiediamo, da buoni rossoneri, quattro cose.
La prima: acquisti che servano davvero. Lo sappiamo anche noi che tu controllavi, data la tua fede rossonera, ma sai benissimo che servivano solo per fare affari con gli amici e a fare la cresta. A noi non servono fenomeni, ci accontentiamo di giocatori utili alla squadra. Ci accontenteremmo, per esempio, di giovani e che quelli che ci sono possano trovare spazio.
La seconda è un bel manuale del giuoco del calcio per l'allenatore. Sappiamo che tanto ha la scadenza e che lo possiamo preparare per altri, ma siamo stanchi di avere una squadra senza gioco, senza idee e incapaci a reagire alle mosse degli avversari. Dato che ci sei, portagli anche un orologio, se ti avanza, per ricordare che si possono fare i cambi anche prima dell'ottantacinquesimo minuto.
Terzo regalo: basta parlare di bilanci, stadi di proprietà e fatturati! Anche Letta, che è milanista, è stato contagiato e nella legge di stabilità ha infilato ogni cosa e parla di miliardi come se fossero centesimi! Ci accontentiamo del giusto, di evitare il superfluo, di non sperperare indegnamente.
Ultima richiesta, semplice semplice.
Facci tornare la voglia di tornare allo stadio, di tifare, cantare, gridare e insultare in senso liberatorio giocatori e tifoserie avversarie, perché lo si sa che non c'è cattiveria in questo, è un simpatico modo di dire che ci si vuole bene anche se si è cugini (ma noi ti ricordo che non ne abbiamo), amici e fratelli e per 90 minuti si lotta e combatte, ma le guerre e i problemi sono altri. Anzi, proprio il calcio qualche problema aiuta a cancellarlo per un paio d'ore.
Se mandiamo qualcuno a quel paese, per esempio, non è che poi ci deve andare davvero perché, come sai, non sappiamo nemmeno dove si trova. E' un modo di dire, magari poco elegante ma certamente innocente, perché lo stadio non è né una chiesa né una moschea o un tempio.
Facci tornare la voglia di sostenere da vicino i nostri giocatori, facendo in modo di non spendere uno stipendio per una partita di una squadra che lotta per la salvezza, non costringerci a dover pranzare o cenare perché a noi basta il nostro posto, anche non numerato che va benissimo e qualche cesso che non sia una latrina.
Grazie Babbo Natale e ti diciamo che non ti lasceremo latte e biscotti o panettone sotto l'albero perché noi sappiamo che sei intollerante al latte e celiaco.
Ti lasceremo una bella sciarpa rossonera.
Buon Natale anche a te, che so che condividerai questa letterina con tutti i tuoi elfi rossoneri, che avranno lavorato per far trovare qualcosa di rossonero sotto ogni albero a figli e nipoti!
Grazie infinite, vecchio cuore rossonero.