Vale triplo

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Questa partita ne vale tre.
Per chi avevamo in campo.
Per come ci hanno messo la partita.
Per come l'abbiamo gestita.
Incasinata, diceva, ma splendida.

Guardia alta

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Va bene, anzi benissimo, parlare di mercato. Anche stavolta la società si è mossa bene, portando a casa probabilmente il meglio (e contemporaneamente più utile per noi) che offriva il mercato. Finita qui? Vedremo, spcialmente alla luce di voci che girano.
Quello che però a noi tifosi interessa veramente non è lo scudetto del mercato, ma quello da applicare sulla maglia a fine stagione. Partite come quella di Catania sono fondamentali. Per cui, stiamo concentrati sull'obiettivo. Teniamo la guardia alta.

Compitino

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La coppa del Presidente non ci scalda, come noto.
A Genova abbiamo giocato per un tempo. Poi abbiamo pensato di aver già finito.
Invece il secondo tempo ci ha fatto spendere energie che potevamo risparmiare se avessimo sbagliato meno.
Per il solo primo tempo, bene i nuovi arrivati, tenendo conto che non parlano italiano e non avevano mai visto i compagni. Anche Merkel, finchè ha retto.
Certo che vedere un centrocampo totalmente nuovo (e vincente) dopo 10 anni è un bel segno.

Leorosicada ed entusiasmo

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Pare evidente che il permalosetto abbia un grosso complesso nei nostri
confronti e non perda occasione per tirarci in mezzo: dica quello che
vuole, ma se parla di squadre che acquistano e non vincono dovrebbe
ripensare alla stagione scorsa!
Sistemati i mentecatti, pare che in Via Turati siano davvero scatenati
e senza freni inibitori.
Anche a Milanello non si scherza.
Ora si deve vincere e basta: entusiasmo, gruppo, volontà e determinazione.
Niente colpi di testa e non pensiamo alla tripletta: a noi della
coppetta di Napolitano non frega nulla rispetto al resto.

Ps complimenti a chi ha creato il termine.

Festa della birra

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Non crediamo che Galliani si sia mosso per andare a fare una pisciata
in compagnia di Ariedone...
Van Bommel, che sembrava ormai lontano, pare in dirittura.
Ma è lui l'obiettivo?

Giocassero a poker

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Uno ormai è un esperto di poker (si fa per dire, merito del
fratello...) e si prepara le frasi fatte come 10 anni fa ma ha perso
ogni verve.
L'altro è un giocatore che non è mai stati capace di andare ad
allenare, l'invidia, poi, fa tutto il resto.
Non si capisce davvero perché Sky si ostini a mandare questi due
simpaticoni a parlare di calcio: non sanno nemmeno gufare.
Della partita di ieri, due cose:
1) dopo i primi 20 minuti, si è trovata la quadra.
2) SanDrone è un danno per la stagione, ma se è solo lussata in tre
settimane è in campo.
A proposito: perchè chiamarlo ancora campo? Ah, è vero! Il luogo dove
si coltivano le patate si definisce campo!

Per onestà intellettuale

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Per onestà intellettuale dobbiamo fare i complimenti al signor
Galliani per l'acquisto.

Monti ...lunghi

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Fester dice di non prendere nessuno, inserisce SuperPippo nella lista
Champions (iniziamo a pensare per contratto...) e piazza Montelungo.
Lazzari e Ziegler, che qualche sito milanista ha dato per certi
all'inizio della settimana, ancora non si vedono, anzi, non c'è
proprio traccia.
Se il primo è un capriccio, il secondo è quasi una necessità.
Merkel, in gol ieri, nella nostra metà campo ha molto da imparare, ma
la personalità non manca.
Domenica, però, si deve vincere e ieri sera non servivano tutti quei titolari.

Provincialismi

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Due domande, una per la società e una per l'allenatore.
La prima: come mai non ci sono i biglietti che i londinesi hanno
fornito al Milan? Ne mancano 2000 dalla disponibilità in banca.
La seconda: visto che non abbiamo vinto con le grandi (esclusi quelli
là, ma su rigore), dobbiamo cambiare il soprannome da Acciuga a
Provincialetto (quello di prima, lo sa, era permalosetto)?

La prima è una domanda seria, la seconda, ovviamente, seriosa!

Q!uestione di campo

//
In questi anni abbiamo sentito dei fenomeni dire che non si poteva
giocare a San Siro il giorno dopo un'altra gara.
Eccoteli qui che vengono ad ararci il campo prima della coppetta.
Quando c'è la coerenza c'è tutto.
A proposito: George era un signore, soprattutto con le signore, il
venditore di rose non ci pare altrettanto (eppure Giorgione andava di
100 rose alla volta!)...
E poi parlare di Senna non è una bella cosa, no?
Una domanda sorge spontanea in tutti i milanisti, ma nessun
giornalista l'ha mai posta ad Acciuga: che ce ne facciamo di Lazzari?

Tasso fastidioso

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Come tifosi abbiamo un senso di fastidio nel vedere certe cose in campo.
Si può vincere, si può pareggiare e si può perdere.
Si può anche pareggiare pensando di aver perso, come ieri.
Quello che non si può vedere è che non abbiamo un briciolo di gioco, di brillantezza, ma soprattutto di voglia di crederci.
Siamo tornati al periodo buio quando eravamo allenati dallo special permalosetto: troppa gente gioca a caso e in panca non se ne accorge nessuno.
Oltre a dare la colpa ad Acciuga, perché in questo gennaio si vede la sua mano, come si vedeva nel filotto (speriamo non sia stato di culo), iniziamo a pensare che il Tasso, che segue il gruppo da tanti anni, non si accorga delle situazioni di gioco.
Il creolo (tanto per fare sempre il solito nome) in un'azione alla fine del secondo tempo smista la palla a sinistra e camminando si sposta nella metà campo avversaria, neanche stessimo vincendo 3 a 0: forse un raccattapalle volenteroso almeno avrebbe dettato il passaggio in avanti!
Con questo non si vuole crocifiggere il giocatore, ma chi lo tiene in campo in queste condizioni.
Sveglia e tirate fuori le palle perché, fino a prova contraria, ci devono tutti venire a prendere, piaccia o non piaccia!
Se si va avanti così, ci prendono, non ci piove, per cui cerchiamo di cambiare e in fretta perché il Milan di novembre è lì a Milanello, basta ritrovarlo.

Anno nuovo vecchi vizi

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Non è bastato il gol di Ibra.
E' mancato quasi tutto, soprattutto la concentrazione, come chiedevamo nel post precedente.
Cosa è accaduto a Pato, Nesta e Silva? E Flamini e Seedorf che fine hanno fatto?
E, caro Allegri, i cambi andavano fatti prima.
E' sembrata una partita dello scorso fine stagione.
Non ci siamo. E la colpa è sotto gli occhi di tutti.
Veramente Seedorf è insostituibile? Merkel avrebbe fatto molto peggio?

Rimanere concentrati

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Il calciomercato è divenuto l'argomento principale non solo sui media e tra i tifosi, ma anche in società. Nomi in entrata se ne fanno tanti e qualcuno alla fine arriverà. L'importante però è che la squadra vada a Lecce con la convinzione che vincere o perdere dipende solo e unicamente da loro.
Il campionato inizia il suo girone di ritorno, e come è finito quello d'andata non ci è piaciuto per niente.

Binho e Daniele

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Non possiamo dire che manchi l'impegno.
Binho e Bonera si applicano, ma troppo spesso mancano per limiti strutturali.
Binho abbiamo capito che la palla non la riceve se è sopra il petto perché il ragazzo non salta mai. Spesso non salta nemmeno da solo, quindi perché dargliela alta?
Dotato di tecnica sopraffina, tende spesso a intestardirsi, senza diventare un veneziano come Pato, rallentando o complicando l'azione.
Il suo apporto è fondamentale, sia in termini di quantità sia in termini di qualità, ma deve essere dentro la partita. A Cagliari e nel primo tempo di domenica non si è visto, ma nel secondo tempo non l'abbiamo mai visto rientrare per coprire.
Su Bonera il discorso è complicato.
Non è certo all'altezza di Nesta, ma chi lo sarebbe, ma non per questo deve dimenticare i fondamentali.
Se si marca uno veloce e lo si segue per 30 metri, forse è il caso di spendere un cartellino, no?
Se si marca uno, bravissimo per carità, che ha nel rientro sul destro e nel tiro sul secondo palo il marchio di fabbrica, non si deve lasciargli il lato per il tiro, se vuole tira con il sinistro e magari, se sarà bravo, farà gol lo stesso.
Se si è in area e arriva un cross, non si corre verso la palla o almeno non si copre sull'attaccante?
Non stiamo parlando delle azioni dei gol, stiamo parlando in generale di errori dovuto, probabilmente, a una condizione fisica precaria e a limiti tecnici. Di certo, quando Thiago e Sandrone sono vicini, non si comporta così, ma quando è solo è un disastro.
Fatto sta che abbiamo in panca uno dei migliori difensori dello scorso campionato e Danielone si trova a giocare contro speedy gonzales: colpa sua, ma solo al 50%, l'altra è di chi lo mette in campo e soprattutto lo lascia solo (allenatori e compagni).
 

Pantere e papere

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Seedorf e Pato.
Il primo è un ragazzo intelligente, ma questo lo si diceva anche di Leo e iniziamo a pensare che nel calcio possa non essere sempre un pregio.
Il ragazzo è dotato, ha classe da vendere, ha voglia di fare, si mette a disposizione della squadra.
Diamogliene atto.
Soprattutto quando ne ha voglia!
A San Siro però da tempo non è amato, è spesso fischiato, è spesso insultato.
Giocare davanti alla difesa non è la sua specialità e domenica si è cacciato in una brutta situazione, lui che è nato pronto.
Ha perso molti palloni, forse troppi, ha fatto qualche buon recupero (nei primi 20 minuti).
La scusa che non è il suo ruolo, comunque, non è valida, come non è valido pensare che sia Daniele Bonera a impostare il gioco dalla difesa, ma questo è un altro discorso su cui torneremo (ahi Bonera!).
Il secondo fatto certo di queste prime due partite del 2011 è la posizione di Pato.
Dalla TV non emerge il fatto che il ragazzo gira allargo o si sovrappone a Ibra, quasi mai si propone.
Evidente la mancanza di opportunità di lancio da parte dei nostri nelle ripartenze.
Si nasconde spesso troppo largo, quasi di ancellottiana memoria, e non è mai in area quando Ibra esce.
Troppo avulso dal gioco, domenica è stato per lunghi tratti inoperoso con un braccio sul fianco.
Sta rientrando da un infortunio, chiaro, ma non è quasi mai andato a cercare l'uno contro uno nello spazio, anzi, nel caso, si intestardiva a passare verso il centro.
Che ne pensate?
 
La prossima puntata è riservata a Binho e Bonera... Poi ancora per Abate e Antonini e per finire Rodney e Alexander.

Playstation?

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L'unica cosa da dire è che speriamo che la commissione inchieste non apra un procedimento contro i giocatori numero 10, 25 e 1.
La nostra forza era nel centrocampo, oggi...
Binho imbarazzante.
Pato troppo assente.
Un punto d'oro.

Questione di punti

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Fino a quest'anno perdevamo sistematicamente i punti come quelli col Cagliari.
Quest'anno no.
E i gol come quello di Rodney, sull'unico passaggio decente di Cassano, alla fine contano doppio. E lasciate perdere opinionisti TV e cartacei.
Torneremo su Seedorf

Il samba che va di moda

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Ci avevano provato fin da novembre. Ma c'era la clausola che impediva il passaggio a una squadra italiana. E il permalosetto lo sapeva. Adesso Dinho, salvo ripensamenti con contratti da emiro inglesi, se ne starà al caldo e sulla spiaggia.
Il bello è che il nostro AD non è lì solo per vendere, e non vuol portare a casa casse di banane. Le pretendenti brasiliane hanno giocatori interessanti, e non solo loro.
Hai visto mai che il samba stavolta lo fa ballare a qualcun altro?

Ritorniamo alla normalità?

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Come cominciare l'anno?
Non facendoci mancare nulla:
Boateng a casa con la pubalgia;
Un Dinho in Brasile e un Cassano versione assist-man (mancato) che non vuol farlo rimpiangere, ma almeno si applica;
T. Silva nei panni di Desailly;
Oddo che corre, tira e crossa;
Beretta che segna e ci mette il fisico;
l'apparizione di Montelongo e di altri giovani;
Ibra che non sa cosa siano le amichevoli;
il solito gol di Seedorf e Pato finalmente in campo.
Abbiamo dimenticato qualcosa?
Ah, si. Due tagli sopra e sotto il ginocchio di Binho.
Le telecamere hanno l'obiettivo rotondo.
Ma guardare dove va, no?
Meno male che tra poco sono sull'aereo per Milano.

Letterina a Babbo Natale

//
Caro Babbo Natale,
Ti scrivo per dirti quanto sono contento.
Contento perchè la mia squadra è prima, contento perché è tornata la
solita seconda squadra di Milano e del fatto che il permalosetto si
sia unito agli invidiosetti.
Magari arrivasse anche il religiosetto: saremmo a cavallo!
Dai, fammi questo regalo, vedere la squadra supervincente, ma con il
peccato originale, tornare la solita squadra ridicola per mano dei
milanisti non è per niente male!
La vendetta del loro presidente rovinata da un piano segreto dei nostri?
Fammi trovare questo regalo sotto l'albero, dai.
Sotto l'albero so già di trovare un barilotto barese, ma mi piacerebbe
vedere qualcun altro, una bella punta e un terzino per il mio Milan.
Qualcosa di buono, potrebbe saltare fuori, no?
Buon Natale, Babbo Natale.
Buon Natale a tutti i veri tifosi rossoneri.


Ps L'ultimo rossonero passato a quelli là è stato Coco...

Vittorio S

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L'ossessionato starebbe per soffiarci El Niño, dato per certo da
troppi solo qualche giorno fa.
Finito l'effetto vantaggio competitivo e ascolto delle nostre chiamate
(Crespo e Ibra, tanto per fare qualche esempio), ora si butta su
qualsiasi voce che ci riguarda.
Salutiamo Dinho quasi ufficialmente...




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