La partita di ieri sera ci ha dato la sensazione di avere una buona squadra, ma che non è sufficiente per puntare a vincere la Champions.
Guardiamoci nelle palle degli occhi: i mezzi ci sono, i giocatori ci sono (con qualche eccezione), ma non siamo nemmeno da semifinale.
O meglio, non siamo da semifinale se giochiamo così.
Le partite, una squadra forte, le chiude, non sta a soffrire e si deve lamentare per un rigore veramente discutibile. Non staremo di certo a recriminare sul rigore come fanno altri, ma certamente quel rigore pesa notevolmente sul giudizio della partita.
Pesa perché la squadra non ha più mostrato quel piglio e quella grinta per riprendersi i tre punti, anzi, è piano piano scivolata via, ha rallentato violentemente il ritmo e sono spariti gli inserimenti.
Col Barcellona, a San Siro, o si vince o salutiamo il primo posto. La vittoria non è così impensabile, è un match alla nostra portata, ma solo se facciamo un vero salto di qualità.
Sullo stato di salute di Cassano ruotano parecchi interessi.
La società non intende speculare, ma è chiaro che dalla diagnosi e dalla prognosi dipenderanno i futuri obiettivi di mercato, interessi di procuratori che già si stanno pericolosamente affacciando da Giannino. Qualcuno li ha definiti avvoltoi, più semplicemente si tratta di persone che cercano di fare i propri affari.
A noi, in questo momento, interessa solo lo stato di salute di Antonio, Fantantonio e delle sue prodezze, per il ora, lasciamoli lì.
Questo è quello che conta nella vita, e questa, a mio avviso, è la differenza vera tra un tifoso e un milanista, uno che è stato in B a riempire San Siro e non abbandona i propri campioni!
0 commenti:
Posta un commento
Abbiamo riaperto i commenti!
Attenzione: chi scrive commenti è automaticamente tracciato dal sistema (informazioni non a disposizione dei curatori) ed è quindi totalmente responsabile di quanto scrive.