Riflessioni

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Una settimana di lavoro è una manna, per Allegri e per la squadra. Specialmente a qualificazione Champions acquisita.
Nel frattempo, con la dovuta calma, si sta lavorando al mercato invernale, che per noi coincide con l'inizio del nuovo anno fiscale.
Nel mirino, ovviamente, un attaccante, anche se si spera che Pato non abbia altri malanni. La situazione Inzaghi - forza Pippo! - impone l'arrivo di una prima punta.
E poi ci sarebbe l'idea di un terzino.
Ma non facciamoci troppe illusioni, la soluzione dei prestiti è sempre la più gettonata. Anche se in vista della campagna elettorale...
Ci torneremo su.

Peccato

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Oggi abbiamo gettato al vento due punti.
1) Colpa di un allenatore che non cambia?
2) Colpa di una squadra che ha avuto una pausa di 10 minuti?
In qualsiasi caso, abbiamo giocato alla grande.
L'incazzatura, però, è tanta.
Peccato, perché per 84 minuti abbiamo giocato solo noi.

No news

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Sulla situazione blog siamo in stallo.
Non ci piace, ma non c'è nulla da fare che tuteli tutti.
Possiamo tornare indietro...

Euforismo

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Allegri si lamenta dell'euforia intorno alla squadra.
Chiede di tenere duro, è l'ultimo sforzo, poi ci saranno i romani.
Boccia ancora Dinho e in pratica riconferma la solita formazione.
Ci sembrava che qualcuno fosse particolarmente stanco, qualcun'altro
avesse giocato poco e male.
Ma così è!

SanDrone?

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Le voci che circolano sul conto di SanDrone non sono certamente piacevoli per i rossoneri.
Il ragazzo o smette a fine stagione o torna a Roma, lasciando un bel vuoto al Milan.
Siccome ha dato tanto, possiamo anche capirlo, il fatto che non chiuda da noi crediamo che non significhi che non abbia mai amato la maglia fino in fondo.
Peccato, ma diamo atto che è stato una bandiera per i biancazzurri.
Noi, che lo sappiamo bene, riconosciamo che le bandiere non si discutono.
Mai.

Dinho è allegro

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Chi ha incontrato Dinho ieri e oggi l'ha visto più sorridente del solito (è possibile, ride anche se ha preso una botta sulle palle!).
Cosa sta cambiando?
Allegri non aveva cambiato idea martedì, tanto da farlo scaldare per un tempo intero.
Ma sta cambiando la squadra e un finalizzatore come Dinho fa comodo, visto che Binho e il creolo non vedono sempre la porta.
In uno schema molto chiuso, con i tre centrocampisti difensivi, anche per Dinho non serve tornare più di tanto, ma diventa fondamentale per chiudere l'azione e per fare da spalla a Ibra.
Proprio Ibra e SanDrone hanno manifestato, più di altri, la voglia di provare a far rifiatare la squadra, perché Binho verticalizza ma perde molti palloni, mentre il creolo rallenta e quindi non permette mai di risparmiare fiato alle punte e alla difesa.
Vedremo Dinho titolare a Genova?
E' presto per dirlo, ma ci stanno pensando seriamente, magari, nel nuovo albero di natale rossonero, non il principe avanzato.
Quello che sembrava fantacalcio, sta diventando realtà.
E il dentone ringrazia.

Dolce sorpresa

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Dolce risveglio per i rossoneri oggi, vista la prestazione di ieri sera.
Abbiamo una squadra solida, che lascia poche occasioni agli avversari all'ultima spiaggia.
Solida perché non prende gol da un po', solida perché non si crea problemi a spazzare, solida perché ha cambiato marcia.
Un uomo su tutti, quello che nelle partite che contano non segna mai, quello che non si sacrifica per la squadra.
Tutto vero, infatti ha segnato a squadrette come i torinesi e i complottisti (a proposito, di chi è la colpa oggi se i supercampionissimi non vincono e non c'è più Moggi?).
Segna e si sbatte (il giusto), ma ha anche dato una marcia in più dietro.
Infatti, nonostante un autogoal, sui calci d'angolo abbiamo addirittura cambiato schieramento, con lui che staziona a due metri dal primo palo e libera, addirittura, un uomo che non deve più occuparlo.
Uno schieramento innovativo, visto che da sempre e in tutti i campi c'è il "marcatore" del primo palo, che ci permette di coprire meglio l'area e ripartire.
La mano di Acciuga, con i tre centrocampisti difensivi, si è finalmente vista, mentre davanti i due spalleggiatori si dimostrano più che altro dei palleggiatori.
Il goal di Dinho, poi, una vera perla tecnica, è un'iniezione di fiducia per lui e per la squadra, già promossa al prossimo turno, sebbene seconda, con un turno d'anticipo.
Questo significa fiato per il campionato e la possibilità di mantenere quel piccolo vantaggio sugli avversari.
Stasera vedremo cosa sarà in grado di fare Twitter...
Ma si può: a noi il Real e a loro Twitter!
 

Oggi serve un'impresa

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I francesini sanno che se ci battono si assicurano un posto in Europa
per la primavera e quindi daranno il 100%.
Ma anche per noi è praticamente l'ultima spiaggia, anche perché la
Serie B dell'Europa storicamente non ci ha mai interessato.
L'importante è restare compatti, soprattutto con i tre interditori, e
puntare a fare un po' di sano contropiede all'italiana.
Non è da Milan giocare così?
E chissenefrega!
Soprattutto dietro, vogliamo vedere qualche rinvio alla vivailparroco
in più rispetto a rischiare di perdere la palla perché abbiamo voluto
giocarcela.
Concreti e poco belli, per queste partite, va benissimo.
L'importante è non essere rinunciatari, che è un altro discorso.

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Tutto per Dinho

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La questione Dinho è complicata.
Possibile che qualcuno vada in sala stampa e mostri all'allenatore del Milan qualcosa di Dinho senza che la società lo sapesse?
Forse non conoscete abbastanza bene le cose per sapere che tutto quanto, in sala stampa prepartita, è finto, nel senso che è concordato e la parola viene data e tolta a piacimento.
Se avete mai visto una conferenza stampa prepartita su Milan Channel sapete che c'è un rito, le persone che fanno domande sono sempre quelle e in quell'ordine.
Cosa significa?
Semplice: la società ha dato mandato a un giornalista, che casualmente ha scritto un libro ufficiale sul Milan, per fare un po' di casino sulla figura di Dinho.
Le cose sono due: o la società, in odore di rinnovo (l'autunno sta finendo) sta tirando la corda, oppure i giocatori / allenatori si sono stufati delle regole non seguite dal giocatore e hanno messo in scena, con la complicità del Milan, la manfrina.
Propendiamo, chissà come mai, per la prima ipotesi. Anche perché non abbiamo l'anello al naso...
Ricordate Milan-Juve e il nostro incontro con il "santo bevitore" in un locale milanese in un'orario impossibile?
Gli abbiamo fatto fare una promessa, con tanto di post prepartita, e lui fu il giocatore decisivo in campo. Non crediamo si tratti del potere di Critica!
Dinho è così, prendere o lasciare.
Appunto.
Per il Milan si tratta di decidere se prendere (di nuovo) o lasciarlo andare.
Tutto qui.
Il giocatore non cambia ora, a 30 anni, e si è comportato in questo modo molte, moltissime volte in questa stagione. E viene fotografato più volte e in più serate.
In Via Turati lo sanno, eccome se lo sanno.
Eppure giocava...

Saluti e doveri

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Sabato sera un messaggio per i nostri lettori che hanno compreso solo coloro che erano allo stadio.
Un saluto affettuoso dei tifosi rossoneri al giocatore che deve imitare Zidane per ricordarsi di essere qualcuno...
Ma adesso torniamo a noi.
Il gioco a tratti ci sarebbe, entriamo bene in partita, ma poi stentiamo a chiuderla.
Siamo diventati Ibra dipendenti e questo non è positivo.
Chiunque ha capito che il creolo due partite di fila non se le può più permettere con qualità, l'avrà capito anche Acciuga?
Senza Pirlo siamo meno belli ma non prendiamo goal: una riflessione più approfondita è diventata, a questo punto, deve essere fatta, anche perché Andrea messo dietro Binho e Ibra potrebbe essere letale.
Il problema punta potrebbe crearci qualche problema, speriamo che stiano lavorando come si deve per gennaio.
Il capilolo Dinho merita un post, per il pomeriggio.
Ora mangiamoci i francesini, altrimenti con gli olandesi diventa complicatissima.
Non devono prenderci più, ci dicevamo, e la classifica, a differenza dello scorso anno, ha compattato la squadra.
Siamo felici, consci dei limiti enormi, ma felici.
 
PS per salutare quelli là ora dobbiamo essere in due, visto che loro sanno contare solo fino a tre con una mano!

Se son rose...

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Tre punti d'oro.
E le rose le vende... E...

Pirleggi

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Non hanno argomenti sui giornali, ci rompono le scatole su storie ormai ritrite.
Nel frattempo troviamo che l'"incapace" è stato avvicinato ai pirla.
Noi abbiamo voluto bene al giocatore e al dirigente, come sapete non come allenatore, e quindi auspichiamo che il permalosetto approdi nella panca della seconda squadra di Milano.
Uno che ha conosciuto tutto del Milan, lì si troverà benissimo. La storia e tutti quelli che hanno migrato insegnano.
Adesso pensiamo a vincere domani.
Punto.

Verso Florentia

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Ritrovare la squadra al completo è importante, sebbene non fossero tanti gli assenti, per riprendere un discorso importante.
I viola verranno a San Siro molto difensivi, ma non per questo desisteranno dal disturbarci in contropiede.
L'errore da evitare è quello di farci prendere dall'ansia e scoprirci.
Dobbiamo mantenere copertura ed equilibrio, perché siamo alla ricerca di conferme importanti per allungare il passo.
Abbiamo anche il problema di dover ragionare sulla tappa importante di Champions, per cui è bene miscelare la ricetta con attenzione nei prossimi incontri.
Mai come in questo momento l'allenatore sta contando e la determinazione di Ibra e la voglia di rivalsa di Dinho sono carburante fondamentale per i motori rossoneri.
Uniti verso l'obiettivo, mettendo da parte i dissapori e le incazzature per le panche.
Paradossalmente, i pugni tra lo zingaro e lo yenkee, finiti a tarallucci e vino nello spirito italico, hanno provocato un serrate i ranghi, mentre qualcuno sperava si trattasse di un rompete le righe.
Si vede che questo qualcuno, chiaramente in malafede, è abituato alle sue squadrette e a vittorie a tavolino.
Il Milan è abituato a guardarsi dentro.
Ultimo appunto agli zebrati, razza chiaramente in via d'estinzione.
Non si capisce perché si stiano accanendo su di noi, ma in qualsiasi caso sono, per ovvi motivi, gli ultimi che possono parlare di calcio e soprattutto di arbitri. Se poi non ne hanno tutti i motivi, fanno figurette da dilettanti allo sbaraglio.
Così, giusto per ricordarglielo.

Barbarella

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Oggi un Berlusconi, anzi, una Berlusconi, rientra nel Milan.
Non è il quasi disoccupato Silvio, non è Luigi, ma Barbara.
Farà un minimo di gavetta, per capire cosa può fare e se è un lavoro
che le piacerà.
Partirà dalla Fondazione, ma sperimenterà anche nuove vie di marketing
e tecnologie.
Augurandole buon lavoro, vogliamo ricordarle cosa vogliamo noi tifosi:
un Milan grande, all'altezza della sua storia.
Per il vincente, lo sappiamo, non dipende solo da noi visto che
giocano anche gli altri.
Ma un Milan grande, invece, lo pretendiamo sempre.

Ci porta B-enissimo

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Ogni volta che tirano fuori la Serie B noi vinciamo il derby.
E' sempre stato così, in mancanza di argomenti, si aggrappano
ossessivamente a due stagione in cui noi eravameno in seconda serie e
loro ci facevano ridere perdendo davanti a un manipolo di tifosi.
La cosa divertente, poi, è che abbiamo vinto in 10 contro undici di
fronte a quelli che erano lì per demolirci, per quelli che ci
pensavano loro a Ibra (e c'ha pensato a lungo), quelli che hanno
alzato tre dita ma una era per l'anello, l'altra per il naso e la
terza per ...
Un derby in cui recriminano, ma doveva finire con un risultato molto
diverso, visto che il nostro portiere ha fatto una sola paratina (di
pugno, con Ibra che spazza dopo aver stoppato ed essersi girato
indisturbato nella nostra area) mentre noi abbiamo sbagliato davanti
alla porta tutto lo sbagliabile e anche di più.
Se il signor Tagliavento avesse rifilato il giallo al'amico di Zidane
e anche un giallino all'ex forte difensore brasiliano che per 4 volto
ha messo le mani in faccia a SanDrone, nonché avesse preso il
provvedimento equilibrato verso Pandev (a lui rosso al nostro giallo,
visto che quello che ha fatto e all'ingenuità del nostro) ora staremmo
parlando di altro.
Ci fa piacere che i fenomeni si comportino come degli Zamparelli e
Marotti qualsiasi, una vera goduria.
Fatte queste precisazioni, passiamo a quello che ci è piaciuto.
Ibra e i tre mediani, prima di tutto.
Il primo è stato un gladiatore che, come sempre, con le piccole
squadre fa la differenza.
I secondi hanno dettato legge, con un Rinho strepitoso che ha tolto
ogni velleità di rimonta nel primo tempo.
C'è piaciuta la difesa, che ha dovuto semplicemente controllare dei
giocatori che hanno vinto tutto e sono, per ovvi motivi, i più forti
di tutti. Mai in affanno, il principino loro è uscito dal campo per un
lieve mal di testa provocato dai centrali che non solo non gli hanno
fatto vedere il pallone, ma non ha nemmeno capito da dove spuntavano.
Uno del tridente, poi, ha dichiarato di essere diventato anemico al
ventesimo pallone rubatogli!
Un derby vinto contro i presuntuosi è bellissimo, ma a dire la verità,
il loro presidente ha dichiarato che avevano già la testa in vacanza,
verso il trofeo dell'amicizia...
Un derby vinto senza subire un tiro è strepitoso, ma loro pensano alla storia.
Anche noi, visto che ci hanno dedicato i tre trofei: noi ci ricordiamo
di tutto, da Santillana al rigore non dato al Chelsea e ai gol in
fuorigioco del Barca...
Ci ricordiamo di tutto, anche di un allenatore che si vanta di aver
vinto una Champions con tre gol in 8 minuti, invece di ringraziare la
nostra amnesia.
Va bene così.
Noi godiamo.
Nel modo giusto, senza strafare e senza pensare di aver risolto tutti
i nostri problemi.
Ma salutiamo con due mani, ognuna delle quali ha le famose tre dita alzate.
Ciao

Orgoglio e cuore

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Principe dietro le punte, questa la sorpresa pensata per il secondo tempo, cancellata da un giallo.
Per noi la prima prova da squadra compatta e decisa: in 97 minuti non abbiamo mai subito.
Stessi errori cioè non chiudiamo e l'allenatore, che non è quello dello scorso anno (ma il vice sì), ritarda la sostituzione...
Comunque si gode alla grande!
Balo cantava per tutta la partita i cori della sud...

La mano

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Dinho è molto arrabbiato, ma la decisione l'ha presa tutta l'allenatore.
Che ha in serbo una sorpresina...
E si parla di Ibra e amico di Zidane come predetto da un "blog" rossonero.
Buon derby, amici.
Ci sentiamo dopo.

Confornonamiamoci

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Qualche spiritosone, in vena di popolarità, va raccontando in giro che il Milan avrebbe rubato la partita.
Giusto per la cronaca, mettiamo proprio la cronaca video della partita, perché quello che si legge non trova riscontro, o meglio, lo trova sia per loro, sia per noi.
Non sappiamo, poi, se sia più evidente l'errore sul Principe o quello sul Papero, decidete voi, guardando anche la durata dell'episodio.
Poi, se volete parlarne, parliamone, ma non ci sembra che in Europa, con arbitri europei e non italiani e, per definizione, succubi, la sua squadra faccia figure molto diverse da quelle di ieri sera.
Certo, qualcuno lo porterà in TV, ma se finiva con 4 gol di differenza non c'era molto da dire.
Alla fine, non è che cambierà nome anche al Palermo, come ha fatto ai suoi negozi?
Per noi il discorso sembra chiaro, no?
C'è da dire che noi non siamo del tutto soddisfatti delle squadra, del gioco e che soffriamo troppo e su questo non ci piove, ma non è pensabile che uno, solo perché può parlare davanti ad un microfono, possa dire cazzate clamorose che, puntualmente, trovano vasta eco nella stampa e nei canali amici.
Va bene alimentare il fuoco della discussione, ma il senso della decenza e il rispetto di noi tifosi dove lo mettiamo?
Su Pippo, poi, resta solo grande amarezza.

Meglio soli che male accompagnati

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Al derby da soli in testa: "sa-lu-ta-te la ca-po-li-sta!"
Comunque c'è molto da lavorare, subiamo troppo, guardate gli angoli battuti dagli isolani, e non chiudiamo mai.
La tegola SuperPippo e quella Pato non sono da trascurare.
Ma meglio così, piuttosto che scrivere di un pareggino o una sconfitta bruciante.
Non devono prenderci più!
Non devono prenderci più!
Non devono prenderci più!
NOI CI CREDIAMO!

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Rimpatriata

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Sembra non siano passati degli anni.
Ma noi tifosi siamo già proiettati su domenica, dimenticando che domani si gioca comunque un turno fondamentale.
Ma proprio domenica ci sarà la rimpatriata tra due personaggi che non si fanno grandi problemi a dire in piazza quello che pensano.
Abbiamo visto che il nostro quest'anno la mette contro le ex-squadre.
Davanti all'amico di Zidane sarebbe meraviglioso.
Per lui e per noi.

Settimana decisiva

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La partita di Bari ha mostrato luci e ombre.
Siamo una squadra offensiva, abbiamo qualche lacuna dietro.
A differenza di altre volte, abbiamo concretizzato subito e siamo riusciti a gestire la partita.
Forse perché c'era predominanza di gente con la corsa in corpo.
Abbiamo giocato con il freno a mano tirato, ma non abbiamo assolutamente mai dato la sensazione di perdere il controllo della partita.
Giocavamo, è bene ricordarlo, contro l'ultima in classifica.
Adesso abbiamo un turno settimanale abbordabile, ma non per questo facile, e il derby.
In pratica, la sorte di questa stagione si gioca già a novembre, senza verdetti definitivi, perché se avremo gli occhi della tigre potremo essere protagonisti, in patria fino in fondo.
Altrimenti il progetto è da mettere in discussione, rinnovi compresi, già da domenica sera.
Chiedevamo di vedere la mano dell'allenatore e siamo stati parzialmente accontentati.
Ma è già qualcosa.
Noi tifosi ci crediamo, ma non vogliamo essere gli unici!

Bentornato capitano

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Qualcuno ne aveva parlato già prima della partita del Real.
Se in attacco devono giocare in tre, è bene che a centrocampo ci siano giocatori in grado di fare pressing e recuperare palloni.
Non è un caso se nel primo tempo abbiamo visto un Milan che non vedevamo da anni.
Non è un caso che i primi 2 gol siano su inserimenti dei centrocampisti.
Bastava poco. Poi, abbiamo pagato nel secondo tempo.
Ma quante occasioni abbiamo sprecato?

Ci ritorneremo sopra

Esternazioni

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Prima Ibra, poi Rinho.
Ormai al Milan si esterna, segnale che manca il manico.
Acciuga si incazza perché qualcuno parla fuori dallo spogliatoio.
Poi arrivano le risse in allenamento.
Ora è bene ricompattarsi, perché quello che hanno detto i due giocatori lo vediamo tutti, mentre l'allenatore non dice nient'altro che "gli sono piaciuti".
Oggi si deve vincere.
Un altro risultato avrebbe il sapore della beffa.
Beffa non degli avversari, beffa verso noi tifosi, ma anche verso l'ultimo Carletto e Leo che una squadra così non l'hanno avuta.
Bisogna cambiare marcia e farci vedere che qualcuno esiste davvero e non è una cartolina sul sito del Milan, dimostrarci che c'è la sua mano in questa squadra, ma non negli errori.
Un'altra chance, caro Acciuga, ma come in PacMan le "vite" stanno per finire.

Amiconi

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Ibra e lo Yankee si vogliono così bene che in 10 non riescono a dividerli.
Che clima sereno a Milanello prima della Puglia e dopo bianconeri e blancos.
Ma forse sarà un bene.

Siamo da copertina

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Inzaghi e Pato protagonisti sui media RCS prima della partita di domenica. Una lenta strategia di avvicinamento al derby da parte di chi cura il marketing e le PR dei cugini. Il brasiliano presentato come un caso umano domani sul supplemento, anche se per una giusta causa. Ma se il papero avesse anche solo un decimo della grinta di Superpippo...

C'è poco da stare Allegri

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Il titolo lo avete già letto.
Come ha deto qualche giocatore lontano dai microfoni, pareggiare col Real, vista il momento della squadra, ci sta. Prendere gol a 2 minuti dalla fine, quando per eventi imopnderabili eri in vantaggio, no. A costo di mettersi in 11 in area.
Invece avevamo l'uomo in panca che si sbracciava per farli salire.
Un genio. Quasi come quello sponsor che ha posizionato un nutrito numero di spagnoli in tribuna centrale, con conseguente rissa.

Bene così, ma la sfiga ci vede benissimo

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Ci abbiamo creduto, noi tifosi e Pippo.
Certo è che le tre bestiole hanno stufato.
La pantera, poi, poteva buttar fuori la palla. Non contento, non ha chiuso sull'avanzata. Era stanco?
L'acciuga ha sbagliato la formazione iniziale, sull'ingresso della pantera poi è meglio non esprimerci, siamo usciti dalla partita.
La papera... lasciamo perdere.
Grande Rinho, grande Thiago.
Ma grande Ignazio, la miglior partita di sempre con noi.
Possiamo ancora arrivare quarti.

Le balle che si sgonfiano da sole

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Nel dopo gobbi, tutto il nerazzurro della vita ha proposto una meravigliosa intervista a Dinho, in cui sparava a zero su Ibra e allenatore.
Premesso che era necessario trovare qualcosa da dire sul Milan perché se non giocano le due milanesi e i gobbi al lunedì non la prende nessuno, c'è modo e modo di dire le cose.
Conoscendo Dinho, ci sembrava strano parlasse in modo antipatico dei compagni perché non è proprio nel personaggio.
Così, da sola, la questione si è sgonfiata, nonostante qualche trombone avesse provato anche ieri sera a ritirarla fuori.
Il giocatore avrà anche qualche mal di pancia, ma non lo spiattella in pubblico: sarebbe la prima volta.
Per domani la formazione è in alto mare, nel senso che il ritorno di Ambro crea non pochi grattacapo all'Acciuga, perché presentare il centrocampo del 2005 non sarebbe una gran cosa.
Dinho giocherà, mentre è in forse Pato dall'inizio. Qualcuno parla del principe in avanti, altri di Super Pippo che per contratto deve giocare in champions.
Dietro, con Thiago, torniamo decenti al centro, sulle fasce siamo sempre in emergenza.
Stadio tutto esaurito come lo scorso anno, ma le aspettative sono diverse.
Purtroppo.

Allegrotti

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Il fatto che a Milanello il clima sia allegro e spensierato ci preoccupa.
Mercoledì ci giochiamo molto della stagione e molto del futuro di
questa squadra, soprattutto chi deve rinnovare.
Ma ce ne preoccupiamo solo noi tifosi?
La supponenza deve finire.
Va bene l'entusiasmo, ma dopo sabato cosa c'è da essere entusiasti?
Perdere con i gobbi2 è stato imbarazzante: pensate se avessero avuto
la prima squadra...
Rimboccarsi le maniche e lavorare, altro che supponenza e "la squadra
mi è piaciuta"!




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