Porta bene

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L'arrivo di David il bello porta bene.
Prima di tutto è tornato l'entusiasmo, in secondo luogo abbiamo stravinto.
Nel giorno in cui ci scadeva la patacca colorata sulla maglia, il Milan ha saputo brillare.
Note di merito vanno ad Antonini, che cresce di partita in partita sebbene abbia ancora qualche amnesia di troppo e per il magnifico Strasser.
E' entrato in campo e ha conquistato subito i tifosi, vogliosi di una favola bella di natale. E lui, il numero 51, ha avuto la sua favola, ha lottato, si è preso un bel giallo, ha giocato e ha dimostrato di che pasta è fatto.
Se sarà un campione lo vedremo, di certo ha avuto la volontà e la sfrontatezza per mettersi in mostra a San Siro.
"Critica" era seduta a un passo da Beckham. Il ragazzo, in giacchetta per il primo tempo (lui ha il fisico) è sempre pronto a ricambiare un saluto e un sorriso (come la spice girls), ma non a scambiare una parola. All'inizio "critica" era una fila sotto la spice girl, poi David il bello si è seduto nella fila sopra a fianco di Galliani e la moglie, che non lo molla ma che voleva anche essere immortalata, è salita... Entourage gentile e cordiale, ma molto, molto riservato, tanto da limitarsi ai saluti di circostanza anche con "Fidel" e Gianni Nardi, mica dua presi a caso.
Comunque Beckham porta bene.
 
Buone feste rossonere

Imbarazzo

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C'è stato dell'imbarazzo nel vedere l'ultima partita dei campioni del mondo in carica.
Siamo impresentabili, sviluppiamo gioco per creare 5/6 palle gol nitide ma non siamo in grado di impedire di bloccare gli avversari e concediamo troppo.
Abbiamo difeso a uomo sui calci d'angolo e qualcosa si è visto, ma abbiamo rischiato su azioni troppo simili a quelle delle recenti partite. Una su tutti il buco di Kaladze, la diagonale errata di Janku e la punta avversaria che salta da sola e indisturbata in mezzo ai due.
Il risultato di ieri è bugiardo, poteva essere più rotondo per noi, ma anche per loro che non hanno rubato niente.
Senderos si è rotto subito, ci piacerebbe capire perché fosse in campo.
Pirlo è impresentabile, ha addirittura perso delle palle da solo regalandole al diretto avversario in mezzo al campo.
Seedorf è uscito dallo stadio zoppicando.
L'anno sta finendo, per fortuna, anche se ci porta Beckham sabato.
E' evidente che la situazione sta precipitando.
Pur non condividendo sempre le scelte di una curva che negli anni ha fatto cose insensate, siamo vicini a chi protesta contro "Cuore Rossonero" (iniziativa che abbiamo evidenziato come discutibile per primi, oltre ad avere l'esclusiva della notizia!) e la politicva della dirigenza per i biglietti in trasferta.

Novità

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C'è del nuovo in casa rossonera.
Si respira. 
Si avverte.
Si palpa (quasi).
Alla festa c'era sul palco Gianni Rivera con Berlusconi. 
Avete letto bene: Rivera, quello che doveva batterlo nella circoscrizione di Milano, quello che sputava veleno, era alla festa berlusconiana del Milan.
E c'era Leonardo, in pompa magna.
Qualcuno ha interpretato alcune frasi di Leo come una candidatura, anzi, un'autopromozione ad allenatore della squadra.
Non è così, perlomeno non adesso.
Non è un segreto se diciamo che in Via Turati qualcuno sta sentendo gli allenatori in giro e che, dopo uno splendido inizio, la carriera del Billy si sia un po' arenata.
Abbandonata l'idea Franklin, non gradito al neosenatore Gaucho, tiene banco Donadoni e soprattutto il sogno del presidente: Marcellino nostro.
Novità, si diceva, che stanno riguardando anche le scelte tecniche a vario livello.
Si guarda a un centrocampista italiano con una certa insistenza e a un giovane terzino sinistro. Entrambi per gennaio.
Novità anche in uscita, con una dipartita che potrebbe essere anche clamorosa, ma il Milan e il giocatore possono monetizzare subito tantissimo visto che la squadra non sta disputando la Champions.
Qualcuno potrebbe storcere il naso per questa cessione, molto, ma molto, clamorosa anche per la cifra in ballo.
Stay tuned! 

Allenatore a ritmo di samba

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Leonardo ha dichiarato che allenerà il Milan o il Brasile.
Piersilvio aveva detto che avrebbe visto bene Leonardo come allenatore del Milan.
Ancelotti vuole andare in Africa
Galliani ha detto che che se Ancelotti va in Africa lui lo segue.

Troppi indizi per fare una prova?

Inquietudine

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Il Milan ha diramato, sul sito ufficiale, la situazione infortunati visti dal responsabile medico.

KAKA' E FLAMINI: per quanto riguarda Kakà stiamo facendo degli accertamenti e dobbiamo completare le visite mediche mentre per Flamini si tratta di un trauma discorsivo della caviglia sinistra subito sabato, dove si configura un minimo interessamento legamentoso. Per quanto riguarda i tempi di rientro cercheremo di recuperarli per la partita domenica, ma vedremo l'evoluzione dei prossimi giorni.

GATTUSO: è stato sottoposto all'intervento in costruzione del legamento crociato; i tempi sono quelli previsti. Si è ricostruito esclusivamente legamento, per il resto sembra tutto in ordine.

NESTA: Giungono notizie abbastanza positive dall'America, noi aspettiamo comunque di vedere il ragazzo. Alessandro ha iniziato a correre in questi giorni, ma dobbiamo aggiornarci dopo il 28 dicembre quando il gruppo si ritroverà a Milanello per partire per Dubai.

BONERA: è stato operato l'altro giorno per un problema all'ernia inguinale. Adesso segue il decorso post-operatorio. Il ragazzo deve essere pronto almeno per iniziare la preparazione, almeno parziale, a Dubai, per poi completarla ed essere a disposizione della squadra con l'anno nuovo.

BORRIELLO: sta seguendo un processo riabilitativo per la lesione muscolare che ha avuto.


Manca clamorosamente un nome: Senderos.
Se non è infortunato, dov'è?
Il mistero si infittisce e inizia ad essere una vicinda comica.

Errori

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Quella di ieri sera è stata la partita degli errori.
Il primo è della società: quando Galliani sosteneva che Ambrosini poteva essere un ottimo centrale non aveva per caso in mente quell'azione di ieri sera dove uno scarsissimo Del Piero lo metteva sdraiato in area?
Sempre il signor Galliani è quello che ha messo dentro come extracomunitario Sheva e Viudez e ora va a comprare il miglior difensore sudamericano: c'è del genio (speriamo che rinsavisca e trovi la scappatoia per far giocare da subito il centrale).
Janku, l'ombra di quel giocatore che abbiamo conosciuto. E' da un po' che è tra quelli che faticano.
Kaladze è irriconoscibile, ormai da due stagioni.
Paolino non ha giocato male, solo che nei quattro gol (quattro) non è mai stato nei pressi dell'attaccante, e non erano tiri da fuori area!
Zambro volitivo ma scivoloso: la prima ammonizione forse non ci stava, la seconda è certamente ingenerosa (meritava il rosso).
Ambro ha tenuto in piedi la baracca e forse è stato il migliore dei nostri, ma arrivava da un infortunio e la condizione ra quello che era.
Pirlo: con generosità possiamo affermare che sta cercando di tornare ai suoi livelli e il campo è quello che è, di certo il suo rientro è coinciso con una pesante crisi di risultati.
Clarence ha giocato, si è impegnato, ma non è il suo ruolo quello della trequarti avanzata e non è il suo ruolo tornare a coprire (a questo punto allo staff tecnico trovargli un ruolo).
Emerson c'ha provato, ma la terza scelta del centrocampo rossonero non poteva certo risolvere la partita.
Il Gaucho si è messo benino nel primo tempo, è uscito dalla partita nel secondo, quando forse ci si poteva aspettare un lancio e lui che controlla la palla e fa salire la squadra.
Pato è stato imbarazzante, ha perso più palloni lui di tutta la squadra messa insieme, eccezionale lo stop su lancio di Pirlo nel primo tempo, da solo, al limite dell'area. Il ragazzo si farà, ma non ha le spalle strette.
Sheva: ha giocato?
Non abbiamo parlato di Briciola perché poco poteva fare di più e alla fine ci ha fatto limitare i danni.
Carletto questa volta ha delle colpe sulle scelte (l'angolo con marcature a zona è un orrore che speravamo non rivedere più, invece sta diventando il suo marchio di fabbrica) ma anche delle attenuanti.
La squadra non ci è dispiaciuta, ha dominato a lunghi tratti, fuori casa e con un campo allucinante, segno di personalità e di salute, poteva segnare anche Pippo, ma potevamo prenderne altri.
Di certo abbiamo regalato 10 punti a quelli là nelle ultime giornate e fra poco andiamo in doppia cifra come ritardo.
Adesso basta, concretezza, aspettiamo il rientro di Boriello (le nostre speranze sono riposte in lui e questo la dice lunga su come siamo messi).
Dobbiamo crederci, il campionato non è finito e ...
E che cosa?
Noi vogliamo lo scudetto.
Questo è l'unico modo per dire che la stagione non sia stata fallimentare.
Dalla Coppa Italia siamo già fuori, dell'uefa non ce ne frega niente (a meno di vincerla).
Dai Milan, altri godono oggi, ma noi dobbiamo restare lì, guardare avanti, leccarci le ferite e lavorare sodo.
Magari una squadra più operaia non guasterebbe.

Tranquilli

// 69 commenti
Viaggio a Milanello in un giorno di neve.
Panorama paradisiaco, molto natalizio.
Esatto contrario della tensione che già si avverte sul volto di tutti, mica solo nei giocatori: quella di una battaglia sportiva.
Ecco che si risolleva l'orgoglio rossonero, quel senso di appartenenza a un sogno, non solo a una squadra.
Tranquillità nell'allenarsi con cura e tranquillità nel preparare la partita.
Le chiacchiere stanno a zero e un pensiero al gladiatore che verrà operato tra poco.
Ora è il momento per dimostrare a tutti le qualità della squadra.
Se ce ne saranno va bene, altrimenti dovremo rimandare tutto alla prossima occasione.
Noi abbiamo caricato molto su questa partita, ma non è che il campionato finisce domenica. La corsa è lunga, molto lunga.
Ma questa è una tappa importante.

Crack

// 25 commenti
Centrocampo in tilt.
Con Ringhio a casa fino a maggio.
Adesso la stagione dovremo inventarcela.
Beckham pensava di venire a svernare ma rischia seriamente di giocare quei due mesi qui da noi.
Il problema è questo: l'ex-conte fatica a trovare il bandolo della matassa, come ha ampiamente dimostrato domenica con Antonini. Negli spogliatoi qualche mugugno di troppo, ma sono di quelli buoni, di quelli costruttivi.
C'è di buono che ci si allena in palestra e che probabilmente qualcuno potrà rifiatare un po' durante la settimana e prepararsi a dovere per il big match.
Ma il Gaucho tutta questa neve l'aveva mai vista?

Problemi a postare

// 21 commenti
Avevamo postato un messaggio domenica pomeriggi, ore 18.30 (circa) ma è sparito.
Era un lungo post, dove si parlava di come il Milan senza un buon attaccante sia in grave difficoltà, di come Riccardino sia un attaccante e non un centrocampista e di come la difesa sia disposta sempre in modo non impeccabile.
Si parlava anche del fatto che Riccardino faceva meglio a tacere (davanti ai microfoni) invece di esternare, ma pazienza. Noi lo sapevamo, ne abbiamo parlato al Bettinelli durante le riprese dello spot.
Quel post, a questo punto, è datato.
Adesso abbiamo un evento importante nel week-end.
Perché è importante?
Non solo perché è la squadra di Totino, non solo perché è seconda insieme a noi.
Ma perché potremo capire che potenzialità ha questa squadra per raggiungere l'obiettivo finale che è il campionato.
La Uefa, premesso che è un torneo difficile ma non impossibile, è un ripiego, che sia ben chiaro.
Certo, se si vincesse la Uefa saremmo ancora il Club più titolato al mondo, potremmo giocare una partita interessante ad agosto, ma a noi di tutto questo frega molto poco.
A Torino vogliamo vedere una squadra che lotta, che non molla un centimetro agli avversari, che li tiene in apprensione, che controlla la gara per cercare i tre punti.
Siamo attrezzati per la conquista di Torino?
Noi crediamo di sì.
 
FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO
 

Dentro - fuori

// 59 commenti
La partita di domenica è quelle da dentro o fuori.
Perché se vinciamo abbiamo fatto solo ed esclusivamente il nostro dovere.
Se perdiamo siamo fuori dalla corsa scudetto, soprattutto prima di un ciclo di partite molto difficile ci chiameremmo fuori automaticamente.
Non è un problema di stimoli, perché siamo agli sgoccioli della patacca "sulla tetta destra" e quindi un po' di orgoglio lo possiamo tirare fuori.
L'Ex-Conte (abbiamo ragioni per chiamarlo così che esulano dal calcio) è in uno stato confusionale tecnico tattico e deve per forza riprendersi, perché ne ha le capacità e le competenze. Inoltre, quando è stato messo alle strette, ha sempre dato il meglio di sé.
Non è un problema nemmeno di condizione, nel senso che il Gaucho, allenandosi con costanza in quel di Milanello, ha ripreso ad essere un giocatore, corre e torna come pochi.
I problemi di altri giocatori sono o storici o cliclici, per cui ci preoccupiamo relativamente.
Abbiamo apparentemente meno velocità di base dei nostri avversari, ma è più un'esigenza tattica che fisica (la palla la facciamo correre meno e chi ci pressa sembra essere un fenomeno).
Abbiamo possibilità di migliorare? Tantissime. Dobbiamo crederci, lavorare, mettere giù la testa e darci dentro.
Siamo il Milan.
 
PS della partita non parliamo per disinteresse in un torneo che prende quota solo in finale, d'altronde l'incasso non giustificava nemmeno l'accensione dei fari e le pulizie di San Siro.

KO tecnico

// 67 commenti
A parte i furbetti che pensano che siamo entrati in campo con l'albero di natale ma così non è perché le punte erano evidentemente due, il Milan non è mai stato in partita.
Parate di Abbiati e difesa che balla.
Poteva essere un'altra partita, rigore, tiro sulla spalla del portiere e traversa nel primo tempo, ma non lo è stata.
Abbiamo preso un gol, che ci sembra sempre lo stesso che ci fa il dieci in rosanero, tagliando in orizzontale il campo senza che nessuno intervenga.
Abbiamo preso un gol su un lancio centrale da centrocampo asciando libero di colpire di testa all'altezza del dischetto. Abbiamo preso gol da cross con un attaccante libero in area.
Le colpe sono del centrocampo, abbiamo sentito ripetere ieri sera, non filtra.
Abbiamo sofferto il ritmo degli altri e questo è da imputare al filtro di centrocampo.
Ma siamo anche stati colti di sorpresa a difesa apparentemente schierata.
Questo è un KO, un KO tecnico, perché è lì il problema.
Da qui a dire che si poteva fare qualcosa ce ne passa, ma di fatto non siamo stati capaci di capire la partita.
Avremmo potuto parlare di un Milan splendente anche senza Riccardino, invece parliamo di un Milan deludente che ha preso tre pappine.
La voglia l'abbiamo vista solo in Dino, che ha tirato un rigore inguardabile.
Troppo poco.
Facciamo anche un altro ragionamento.
Siamo passati da più due a meno sei.
Siccome la colpa è tutta nostra, è bene fare delle riflessioni, perché la caduta è piuttosto verticale ed evidente. La posizione in classifica, anche in questo caso, inganna.
 
Forza vecchio cuore rossonero




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