Brocchi si nasce e campioni si diventa.
Come dimenticare quella maglia sfoggiata in una finale storica.
Eppure il signore sabato scorso ha esagerato.
Ci abbiamo pensato un po' prima di scrivere questo post, sono passati un po' di giorni, ma la cosa ci infastisce ancora e quindi "tocca scrivere".
Il signore, come si diceva, ha esagerato nei confronti della tribuna (per altro d'onore). Ciò è accaduto durante i saluti con il Conte dopo il secondo goal di Pippo.
Abbeverandosi, ha cercato di zittire la tribuna: "avete visto che siamo capaci di vincere"?
Caro signore, ricordardando i tempi belli, è anche giusto ricordare i tempi brutti.
I tifosi non hanno mai fischiato la squadra nel corso della partita con i sardi, sebbene il goal di SuperPippo ha scacciato la paura che ormai ci attanaglia appena molliamo un po'.
Giocavamo con una squadra che lotta per non retrocedere: noi dovevamo fare i punti "cempions". Un po' di malumore ci potrebbe anche stare.
Vede, caro signore, se da un personaggio come Paolo Maldini possiamo accettare lo sfogo, comprendendo la situazione anche emotiva e la necessità di dire a tutti che è meglio sostenere la propria squadra piuttosto che fischiarla, da lei la cosa si risulta indigesta.
Questa stagione il tifoso milanista abbonato ha stretto la cinghia più di una volta e chiede, in fondo, solamente un po' di rispetto, ossia vedere giocare una squadra che si impegna.
Niente di più. Non crediamo che sia pretendere troppo.
Forse, caro signore, non ricarda cosa sono le contestazioni dei tifosi all'uscita del pullman e via di seguito.
Qui siamo di fronte a scene di disapprovazione di un'innamorato deluso che pretende di più e lo dice, magari andando fuori tema e esagerando, di pancia. Ma senza superare i limiti.
Ci sta, ci deve stare.
Ci può anche stare il suo sfogo, caro signore, ma invece di vederlo con i sardi, sarebbe stato meglio vederlo nel corso di una partita importante come quella di sabato prossimo.
Lì avremmo accettato tutto. E anche di più.
Con stima, i suoi affezionati tifosi rossoneri di questo blog.
PS immaginiamo che non tutti siano d'accordo con quanto sopra esposto, ma nella dialettica tra giocatori e tifosi, non mediata da giornalisti e giornalai, crediamo che questo sia un atto dovuto. Ma soprattutto, un atto di rispetto di tutte le posizioni.