E punta Pato.
Nel frattempo si leggono interviste strane, qualcuno prova a piazzarci l'imperatore...
Mah.
La vostra voce sull'AC Milan, senza peli sulla lingua
La prima volta fu quella fatale: uno spin negativo che ci allontanò dalla stella, arrivata sei anni dopo.
La seconda fu uno snodo positivo: 1 a 0, con gol di Virdis. Eravamo reduci dall'eliminazione in Uefa per mano dell'Espanol e il modello Sacchi era sub iudice: avessimo perso, la nostra storia non sarebbe stata poi quella che conosciamo. Invece facemmo una partita come Arrigo voleva. Si, la parabola vincente sacchiana nacque a Verona.
E a Verona finì qualche anno dopo, complice un discendente di una dinastia siciliana di giacchette nere che con noi ha sempre avuto un conto aperto (e che si ricollega alla prima Verona: il Milan quello scudetto lo perse metà al Bentegodi e metà all'Olimpico, qualche mese prima, quando ci fu impedito in tutti i modi di battere la Lazio). L'espulsione di Sacchi, insieme a quella di Van Basten sono l'emblema della fine di un corso.
Ma a Verona ricominciò la scalata agli ultimi due successi in Champions, con la vittoria sul Chievo che ci consentì di arrivare al quarto posto per fare i preliminari e correre verso Manchester.
Stando ai corsi e ricorsi, dunque, ci attenderebbe una Verona negativa.
Meglio, dunque, che le due gialloblù se ne stiano il più lontano possibile da noi.
E SEMPRE FORZA MILAN
Le famigerate comproprietà con i cugini hanno portato Ticli e Ferraro da noi, il caro vecchio Deinite e Giordano da loro. Ceccarelli, che fu acquistato a metà dalla Fiorentina, a titolo di soccorso, nell'estate in cui scomparve dal calcio per riapparire come Florentia, rimane tale, quindi una definitiva incompiuta. Dispiace. Stessa sorte per Toma.
Un altro di quella generazione, Massaro, che era a metà col Parma, torna da noi, forse per via del quesito che appare costantemente sulla home page del sito della società.
Dos Santos Machado, era a Varese, torna a Milano, con Ferrario da Chievo.
Il buon Mattia Graffiedi rimane a Trieste a metà, Pozzi fa lo stesso a Empoli, raggiunto nella formula da Marzoratti (tale ancora per poco: dovrebbe riuscire a farsi togliere la t di troppo dal cognome).
Salutiamo Michele Piccolo, che ora è tutto del Pizzighettone.
E a breve manderemo a Bergamo tutto Sammarco, che al pari salutiamo e ringraziamo per aver vestito la nostra maglia da giuin.
E SEMPRE FORZA MILAN