Siamo stati tentati, diciamolo, di cambiare il nome al blog, visto che è stato detto che criticare l'inter fa chic, mentre il milan no.
Passata la sbornia di questi giorni, valutiamo con serenità cosa va e cosa non va.
La prima nota positiva è Riccardino che è tornato a giocare alla grande, che significa che domenica prenderà un sacco di falli.
La seconda nota positiva è Daniele Bonera.
Da quando è centrale, in fase difensiva non sbaglia un colpo, preciso, puntuale, arcigno. Per un bellissomo voto, però, manca la fase costruttiva, dove se nei lanci qualcosa si vede, ma non sarebbe compito suo, negli appoggi vediamo troppa leggerezza.
La terza nota positiva è Ambrosini, il nostro uomo in più a centrocampo, un giocatore eccezionale che trovando continuità porta un contributo notevole alla squadra.
La quarta nota positiva è la fase difensiva del Milan, che si è ritrovata attorno ad un modulo molto conservativo, che pare ora gradito al Presidente.
Le note negative, però, sono altrettante.
La prima è che segnamo poco con le punte, che significa che non sono in forma o che semplicemente non ricevono palloni buoni.
La seconda riguarda le fasce, dove Oddo non si è ancora integrato e tende a crossare troppo dalla trequarti, mentre Janku funziona troppo a intermittenza per fornire quella continuità di pressione.
La terza nota dolente riguarda il centrocampo, che non produce gioco fluido, ma si tende a fare o un passaggio di troppo o una giravolta sul pallone che rallenta la manovra. Qualche giocatore, poi, anche mercoledì ha troppo passeggiato per il campo: non discutiamo il valore, ma la tenuta atletica.
La quarta nota dolente riguarda l'allenatore, che probabilmente guardando il fattore umano a disposizione ha fatto dei miracoli, ma non è in grado mai di incidere sul match o attraverso un cambio coraggioso o attraverso movimenti innovativi. Che fine ha fatto il francesino (non in panetteria, ovviamente)?
Poi ce n'è una quinta di nota.
Riguarda la dirigenza.
La felicità fa dire cose inappropriate.
Siamo tra le migliori d'Europa, che non siginifica, lo ricordiamo a noi prima che agli altri, essere tra le squadre più forti, ma quelle che vincono.
Ebbene, essere tra le migliori non è una licenza di partecipazione all'ora di "cazzata libera".
Piedi ben piantati per terra, come nella nostra tradizione, tanta consapevolezza dei nostri mezzi, ma anche quelli degli altri, e tanta esperienza per affrontare le situazioni.
Un messaggio ai cugini: il regolamento di Champions a eliminazione diretta è il medesimo di quello di Coppa Italia: dovreste conoscerlo bene!
Adesso pensiamo a domenica pomeriggio, con la serenità e la voglia di far bene, di fare il nostro dovere fino in fondo e onorare la maglia. Il resto, dal punto di vista sportivo non conta niente. Per il tifo è un altro discorso, ma prendiamo elzione dagli scozzesi di mercoledì.
Oggi alle 12, in qualsiasi caso, è una formalità da affrontare e discorsi di preferenza lasciamoli fare agli altri.
Dispiacerebbe solo trovare la Roma...
FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO