Cerchiamo di riassumere un sentimento comune di tifosi milanisti in poche righe.
Ci siamo sempre considerati fortunati e superiori rispetto a quelli che non sapevano perdere e che oggi non sanno vincere.
Diciamo che, nell'ultimo periodo, così per semplificare, ci identifichiamo poco in quello che la societù fa.
Rinnova il contratto fino al 2011 al giocatore che fischiamo di più.
Pazienza.
Non compra nessuno in agosto per rivoluzionare l'attacco a gennaio, dove, onestamente, avevamo meno problemi rispetto ad altri reparti.
Pazienza.
Anzi, a gennaio porta qui gli obiettivi di mezza estate...
Ora ci troviamo in imbarazzo, perché il comportamento che emerge non ci appartiene.
Ci spieghiamo.
Ronaldo è quello che è, ha la storia che ha e ha fatto la storia del calcio.
Ci auguriamo che scriva ancora qualche pagina indelebile di questa storia con la nostra maglia: il Milan è il Milan!
Ma da qui a parlare di "un nostro sogno", ce ne vuole.
Quello che ci ha sempre contraddistinto è la consapevolezza della differenza tra gli scudetti del mercato, quelli agostiani, da quelli veri, non di cartone.
Vederci primeggiare sul mercato, e ostentare il fatto, non appartiene a noi.
Ma agli altri.
Ci siamo sempre considerati fortunati e superiori rispetto a quelli che non sapevano perdere e che oggi non sanno vincere.
Diciamo che, nell'ultimo periodo, così per semplificare, ci identifichiamo poco in quello che la societù fa.
Rinnova il contratto fino al 2011 al giocatore che fischiamo di più.
Pazienza.
Non compra nessuno in agosto per rivoluzionare l'attacco a gennaio, dove, onestamente, avevamo meno problemi rispetto ad altri reparti.
Pazienza.
Anzi, a gennaio porta qui gli obiettivi di mezza estate...
Ora ci troviamo in imbarazzo, perché il comportamento che emerge non ci appartiene.
Ci spieghiamo.
Ronaldo è quello che è, ha la storia che ha e ha fatto la storia del calcio.
Ci auguriamo che scriva ancora qualche pagina indelebile di questa storia con la nostra maglia: il Milan è il Milan!
Ma da qui a parlare di "un nostro sogno", ce ne vuole.
Quello che ci ha sempre contraddistinto è la consapevolezza della differenza tra gli scudetti del mercato, quelli agostiani, da quelli veri, non di cartone.
Vederci primeggiare sul mercato, e ostentare il fatto, non appartiene a noi.
Ma agli altri.