Le analogie

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Come diceva Agatha Christie, tre indizi fanno una prova.
Primo indizio: nell'inchiesta (ma sarebbe meglio chiamarla processo di popolo) sono state usate intercettazioni parziali. Alcune sono state sviscerate in ogni andito (quelle su Galliani) ma poi scartate, con non poche lacrimucce da parte di Fsb, perche' inconsistenti. Nell'attivita' indagatoria fondamentale e' stato il ruolo di "fiancheggiatori". Tradotto: Telecom, il Tronchetto e l'Inter (che masterizzava cd nemmeno fosse un'industria discografica parallela).
Secondo indizio: il tentato e per fortuna non riuscito suicidio. All'epoca di manipulite ce ne furono e riuscirono. Ve ne ricordiamo due: Cagliari e Milani.
Terzo indizio: Moggi, come allora Craxi, chiama in causa pubblicamente (qui in tv, allora a Montecitorio) "tutti". E con tutti anche l'Inter. Ma come allora fece Craxi per il Pci-Pds, il suo richiamo, che equivale a un segnale per la magistratura, cade nel vuoto. Ossia, chi deve indagare si rifiuta di farlo.
Tre indizi, la prova che il processo e' orchestrato da una tesi costruita a priori e con indiziati da colpire in qualche modo.
Ma questa non e' giustizia. E' doppiamente sommaria.

Moggismo e rassegnazione

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Ci si chiede, dopo che si è stagliata la figura di Moggi su Raitre, se in Italia esista una giustizia che non sia quella televisiva.
Perché dare la parola a questo personaggio (che ne ha diritto, per carità), alle sue condizioni?
Per dire che cosa? Che Carraro sfavoriva la Juve? E le cene, dove a tirato in ballo Facchetti? E i diritti TV? E Paparesta? E i telefonini svizzeri? (su questo argomento si potrebbe aprire un dibattito, visto quel che ha detto sui telefoni che si potevano intercettare)
Riusciremo mai a tornare a essere uno stato serio?
Qualcuno diceva: daranno anche a Galliani questa possibilità?
Crediamo che non ne abbia il bisogno. Di certo la Rai un'opportunità così a zio fenster non la darà mai.

Cos'è successo a Pessotto

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Auguri Gianluca.

Riceviamo e pubblichiamo

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Riceviamo questa lettera da Claude e la pubblichiamo.
Quattro chiacchiere con un famoso giornalista sportivo stanotte alla festa di Motorola e Dolce&Gabbana, al Metropol.
Ci siamo posti alcune semplici domande.
Se Borrelli doveva investigare su un illecito sportivo, quindi che fa capo al Regolamento della FIGC, perchè portarsi dietro come vice il suo storico tirapiedi che è esperto di reati finanziari? Non è l'inchiesta GEA.
Inoltre, se Reds è esperto in diritto finanziario ed ex capo della Consob, che cavolo c'entra con un branco di società di cui solamente 3 sono quotate in borsa?
Adesso che si aprono i procedimenti anche per le altre società "minori" (Siena, Reggina etc.) che hanno fatto compravendita di partite e ruotavano nell'orbita Moggi, quale metro per l'accusa verrà utilizzato? Qui non c'è un Meani-foglia-di-fico per coprire il versante Juve... E Galliani, intercettato inultlmente per quasi 2 anni non potrà essere tirato in ballo.
Stavolta i giornali dovranno parlare di Madama. E prevediamo risate.
Tra l'altro, come mai la maggioranza dei presidenti, esclusi i soliti noti, volevano ieri che Galliani rimanesse a capo della Lega, ricevendo in cambio il più sonoro "non gioco più"? Forse perchè se i diritti TV li tratta il Governo, la Melandri non saprebbe che pesci pigliare e le società sarebbero in mano a soggetti politici esterni pagati con cospicue consulenze?
Ancora, l'UEFA ha fatto richiesta formale di chiarimenti alla FIGC in merito alla vicenda Inter-arbitro di cui fuo protagonista il povero Facchetti. Se ne parlerà dopo i mondiali. Anche per questo fatto c'è tempo fino al 23 luglio, data in cui si faranno i calendari dele coppe internazionali. A proposito, questa notizia dove l'avete vista scritta o commentata in TV?
Infine, lo scandalo intercettazioni Telecom, in cui il signor Afef è dentro fino al collo, potrebbe configurare una serie di reati sportivi e penali.
Sarà anche per questo che ha venduto alla velocità della luce gran parte delle sue quote a Moratti?
Curioso: si sà sempre tutto su ciò che accade nello spogliatorio Inter, ma se le notizie sfiorano la proprietà cala un silenzio che neanche la famiglia Agnelli... Idem per i Della Valle.
Ma Corsera, rosea, La Stampa e Repubblica non possono accendere riflettori sugli imprenditori "illuminati".
Fermiamoci qui, per ora.

Ballarò

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E' quanto hanno fatto molti milanesi in Piazza del Duomo ieri sera. Complice l'Italia, il raduno rossonero è stato mitigato, sebbene c'è chi dice che dall'Arengario si vedevano qua e là le bandiere, qualche matto anche con la sciarpa.
Siamo arrivati tardi all'appuntamento, complice il caldo, la partita, il casino.
Non ha funzionato, non nascondiamoci dietro a un dito, dietro a uno "stronzi" vomitato a chi, da un allenatore, pretende di sapere o la squadra o la filosofia di gioco (la prossima volta nel prepartita vorremmo che si chiedesse la ricetta per combattere l'effetto serra e di come è possibile che la fisica quantistica sia di grande aiuto per portare l'uomo su Marte).
Chi ci voleva essere c'era, chi non voleva non c'era, le bandiere tricolori hanno sommerso tutto e la voglia di festeggiare l'Italia ha prevalso.
Che c'è di male.
Noi siamo qui, vicini alla squadra oggi più che mai.
E a vedere Moggi stasera su RaiTre, a Ballarò. Il processo, di fatto è su di lui.
Quello che i giornali non hanno detto è la quantità impressionante di intercettazioni di Galliani che non sono servite a nulla. Niente c'è su zio Fenster.
Qualcuno dirà: peccato. Ma non si capisce come mai erano intercettati tutti e Galliani no. Non viene il sospetto che non abbia detto mai niente di rilevante? Ovviamente no. La cultura del sospetto è imperante.
Almeno, non ha detto nulla al telefono, e comunque non ha chiamato certi numeri.

Buon compleanno, capitano!

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Tanti auguri rossoneri a capitan Maldini.

Diritti TV

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Perché tanto casino sui diritti TV per il prossimo anno?
Un dato: la B è in mano a SI (Sport Italia), Sky ha l'accordo con le squadre.
La B con Juve, Napoli, Genoa e Fiorentina, quanto vale? E quanto toglie alla serie A?
Ecco perché vorrebbero i gironi!

Calcio e politica

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Riceviamo da Claudio e pubblichiamo, anche alla luce di quanto ha scritto Yuri su uno dei commenti relativo al libro di Vespa e la citazione di chi era il signor Reds.
Un minimo di spiegazione è d'obbligo.
Mediaset che acquisisce (con una barca di soldi) i diritti di trasmissione su qualsiasi media (TV, DT, Telefonia, Web) delle partite Juve significa dare un sacco di soldi alla società bianconera. Al punto che qualcuno (leggete giornali e dichiarazioni di qualche mese fa) sollevò più di un sopracciglio, moraleggiando sul fatto che il calcio ormai era in mano ai diritti Tv e che la cifra pagata da Mediaset era, come al solito, immorale e fuori mercato.
Mediaset è società del gruppo Fininvest, casualmente l'azienda che vanta il record di perquisizioni della GDF nell'intero universo, galassie sconosciute comprese.
Berlusconi (e famiglia) sono azionisti di maggioranza di Fininvest.
Quindi, Berlusconi paga la Juve. Quindi, seguendo la logica del caso All Iberian (acquisto diritti di broadcasting per film e programmi internazionali), Berlusconi ha strapagato i diritti Tv alla Juve come forma di pagamento/risarcimento di qualcosa.
Attenzione: è ormai oltre 10 anni che il processo All Iberian va avanti sul nulla, con personaggi internazionali, perizie qualificte e tutto il possibile, che smentiscono il teorema dell'accusa. Ma ogni volta un PM "trova" qualche nuovo appiglio. E si ricomincia, dal falso in bilancio in avanti. Sono sempre la Procura di Milano e sempre le stesse persone con un unico obiettivo: Berlusconi (Fininvest, Mediaset e Milan sono solo le diverse facce della stessa medaglia).
Il teorema si semplifica così: "se pago 100 una cosa che io giudice (o giornalista dei quotidiani della giusta parrocchia, il succo non cambia) reputo valere 50 o anche 80, significa che i soldi in più vanno a compensare qualcos'altro, che non può essere dichiarato, e quindi qualcosa di illegale.
La differenza serve ad accantonare fondi neri o altro. Tu che hai pagato, anche se in teoria potresti essere stato truffato, sei colpevole". La domanda quindi è: perchè Berlusconi strapaga la Juve?
Con buona pace delle capacità imprenditoriali del soggetto, della buona fede e, soprattutto, del buon senso. Per non parlare della decenza, che sembra latitare da tempo.
Fa nulla se milioni di persone e aziende di Broadcasting in Italia e nel mondo pagherebbero per vedere la Juve e usufruire dei contenuti delle partite, che genererebbe un grande indotto per chi ne detiene i diritti (magari da vendere in coppia con quelli del Milan, che farebbe un paccchetto di sicuro appeal al mercato come, per esempio, Barcellona-Real Madrid).
Contro i teoremi il buon senso e la logica non servono.
Se volevamo una prova che la politica ha messo le mani sul calcio... direi che siamo a buon punto.
Apriamo gli occhi a più gente possibile!
Un'altra casualità: dal prossimo campionato la Champions League è sulla RAI, dove il Milan è visto con la stessa simpatia che il Papa riscuoterebbe in Iran...
Se il Milan è fuori dall'Europa quali sono le squadre di cui si dovrebbe parlare nelle telecronache e nelle trasmissioni successive?
Ma è sempre tutto un caso....

Avanti tutta

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Ma avete visto come stanno tutti facendo marcia indietro sul Milan? Tv private, radio (solo MilanInter, in mano a pochi interisti despoti, che lasceranno a casa il povero Emilio Bianchi) e giornali scaricano le accuse sul Milan.
Adesso si punta a mandare in B solo la juve. Ma è normale?
Gli ignoranti parlano sempre al bar e fuori, perché l'interesse di Galliani erano i diritti, quindi lui godeva di quelli premiando juve e inter...
I regolamenti Uefa che pena prevedono per gli atti compiuti da Moggi? Chiedetevi questo, andate a cercare, capirete un po' di più il viaggio di Reds.
Siccome Borrelli non è riuscito a mettere insieme niente sul Milan, Galliani e Berlusconi, adesso si interessa dei diritti TV e di come vengono ripartiti i guadagni. Curioso, lo dice il corriere. Non ce l'ha fatta di qua, ci prova da un'altra parte.
De Sanctis se la prende con Ancelotti. Un conto è supporre che qualcuno faccia qualcosa di illecito, un'altra cosa è avere delle prove. Ci ha rubato scudetti e partite questo signore, ci ha fatto giocare a palla nuoto pigliandoci per i fondelli tirando la palla dove rimbalzava e adesso si difende tirandosi dietro una storia del 1999? Diamogli le prime pagine dei giornali e trasmissioni TV (ops, ma era su di un canale che si rifà alla proprietà rossonera): sono personaggi esemplari in tutto.

26 giugno: ore 19 Piazza del Duomo
GUARDA LE
GUARDA LE
GUARDA LE BANDIERE,
GUIDO ROSSI SONO ROSSONERE!!!

Senza equivoci

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Adesso bisogna stringerci intorno ai colori rossoneri.
Quello che pensiamo di Ancelotti e Galliani è stranoto. Ma non è il problema più impellente.
Ancelotti doveva sapere, mentre Lippi e Capello, ma soprattutto Bettega e Facchetti no?

Alla faccia vostra

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Kaka' rinnova fino al 2011.
Il piccolo Zidane (Gourcouff) firma con noi.
E la Repubblica sbaglia la grammatica.

26 giugno: ore 19 Piazza del Duomo
GUARDA LE
GUARDA LE
GUARDA LE BANDIERE,
GUIDO ROSSI SONO ROSSONERE!!!

15 punti di penalizzazione

// 7 commenti
Questa è la richiesta. Staremo a vedere.
Adesso dobbiamo farci sentire.
Sereni e pacifici.
Ma è necessario essere vicini alla squadra.

26 giugno: ore 19 Piazza del Duomo
GUARDA LE
GUARDA LE
GUARDA LE BANDIERE,
GUIDO ROSSI SONO ROSSONERE!!!

Insomma, Milan salvo a metà

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Insomma, solo responsabilità oggettiva, poi solo l'articolo 1 (slealtà) all'Adrianone.
Insomma, i giornali, le radio c'hanno provato, ma l'impianto accusatorio faceva acqua da tutte le parti.
Insomma, due guardalinee deferiti, a causa di Meani. Il terzo no, è ai mondiali! Questo è un grosso aiuto a Cantamessa.
Insomma, Milan chievo 2005 è sotto gli occhi di tutti, probabilmente qualcuno ha la cassetta e la metterà sui servizi di streaming on line (itube e google video).
Insomma, siamo qui, giustamente più tranquilli di altri.
Insomma, se l'inchiesta Telecom Italia dimostrasse che il tronchetto era a conoscenza delle intercettazioni, anche i cugini ci sono dentro fino al collo. Non potevano non sapere quello che Facchetti, per altro, sapeva da una confessione di un arbitro e la telefonata a Pairetto è lì a dirla tutta (e inter-chievo che fine ha fatto?).
Insomma, siamo pronti a spegnere l'abbonamento a Sky calcio, a ritirare i nostri ragazzi da squadre che fanno campionati FIGC e a fare l'abbonamento solo alla Champions.
E ci prepariamo a trovarci Lunedì, al grido di SOLO EUROPA. Fate circolare la voce, una festa rossonera dopo la partita dell'Italia. Perché il Milan è di Berlusconi, ma presidenti e giocatori vanno e vengono. Ma noi siamo qui per restare!

GUARDA LE
GUARDA LE
GUARDA LE BANDIERE,
CARO ROSSI SONO ROSSONERE!!!

Il segreto di pulcinella

// 1 commento
30 deferiti.
4 società deferite.
Non si fanno i nomi per la privacy!
Ma se in TV, poco più di un'ora fa, diceva di non sapere nulla. Ma se era messo d'accordo anche con la Consob per dichiarare stasera (sito FIGC).
Ma cos'è, uno scherzo? A questo punto si poteva fare in qualsiasi momento: non c'è la notizia, sono cose risapute.
A noi interessava sapere che cosa richiede il procuratore federale!
Ma come è possibile che questi signori non si smentiscano mai?

Il ritardo di un'ora...

// 3 commenti
Un dubbio: i deferimenti sono pronti da due giorni (2).
Viene annunciato il ritardo di un'ora (alle 19).
I titoli di juve e roma oggi hanno trainato il mercato.
Reds rilascia dichiarazioni "strane" alla TV.
Ma di che cosa è esperto Mr Reds? Agricoltura?
Un dubbio atroce ci pervade...

Niente compromessi: SOLO EUROPA

// 9 commenti

La rosea di oggi parla già di deferimento di Galliani e di Milan in B con la Juve.
Questa è la giustizia sportiva?
Il Milan come la Juve?
Può la pena essere la medesima per il Milan e la Juve, che ha tratto vantaggi sportivi ed economici, la Lazio che ha tratto vantaggi economici e sportivi, La Fiorentina che ha tratto vantaggi economici esportivi.
Vogliamo un'indagine UEFA e FIFA: superpartes.
La giustizia non può essere fatta da ipotesi del tipo "non poteva non sapere", perché alla luce degli articoli di Repubblica su Telecom, Tronchetti Provera non poteva non sapere delle intercettazioni e quindi c'è anche l'Inter tra quelli che non potevano non sapere.
Allora, da oggi i tifosi rossoneri si devono organizzare in questo modo.

  1. Raduno pacifico e silenzioso sotto la sede della Milan (o in Piazza del Duomo), per stare vicini alla società in data 26 giugno, dalle 19 in poi. Un grande happening rossonero, sereno e tranquillo, per dire che noi milanisti non ci stiamo a farci prendere in giro da qualche parruccone che, invidioso, vorrebbe il trapianto di capelli (perché è da lì che partiremo).
  2. Chi ha ragazzini che giocano a calcio in squadre che disputano i campionati regolamentati dalla FIGC, devono cambiare società e iscriversi a squadre che disputano altri tipi di tornei, amatoriali, delle Acli, CSI, Arci e via di seguito: togliamo iscritti alla federazione e la mettiamo in ginocchio, minando il sistema dalle basi.
  3. Chi si deve abbonare al Milan, lo faccia acquistando il solo abbonamento alla Champions, perché SOLO EUROPA è il nostro motto, via da questa Federazione ridicola e giustizialista.
  4. Mandiamo tutti quanti un'email di protesta al giorno alla federazione (figc.segreteria@figc.it), all'Uefa (www.uefa.com) e alla FIFA(www.fifa.com), a radio Milaninter.fm(diretta@milaninter.fm) e a tutti i quotidiani.


PS: non è che i deferimenti arrivano quando la Borsa è chiusa, non perché gioca l'Italia? Che esperienze ha avuto in passato Reds?

Il Radar di Telecom

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Su queste intercettazioni c'è una vicenda curiosa. Se interpoliamo l'affare Moggi con Telecom Italia e il suo centro "d'ascolto" di Padova, emerge che Tronchetti doveva sapere delle intercettazioni e di cosa combinava Moggi.
Quindi, oltre a Facchetti, anche un altro consigliere dell'inter era a conoscenza dei fatti.
Facile dire che ha avvertito i sodali di non telefonare, più difficile dire qualcosa di più.
Ma sarà un caso che la campagna stampa contro il Milan e la campagna contro Telecom non hanno le medesime matrici?

Retrocedere per un trapianto di capelli?

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Questo è quanto ha dichiarato Gennarino.
Non si può retrocedere per un trapianto di capelli. Io sono certo che il Milan resterà in serie A, anche vedendo le intercettazioni. Mi pare esagerato pensare ad una retrocessione perché Meani in una telefonata dice 'ti faccio fare un trapianto di capelli'.
Come si fa a non essere d'accordo? Come si fa a essere paragonati a chi decideva non solo gli arbitri, ma anche i destini delle sqadre del campionato, facendo vincere o perdere a seconda delle simpatie? Come si fa a paragonare le telefonate di Meani a quelle di Moggi con i signori con le Tods? Un conto è cercare di tutelare i propri interessi, fare, se vogliamo, lobbing, un conto è frodare gli avversari.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti!
Manca poi un punto: Moggi prometteva Maserati, noi nulla, se non il famoso trapianto di capelli (che i fatti smentiscono perché non c'è stato!).
Curioso, sarebbe il primo caso di corruzione gratuita e contro i propri interessi (non abbiamo vinto).

La stampa (con la esse minuscola)

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Il giorno dopo la vittoria del Torino nello spareggio col Mantova, il direttore della Stampa (con la esse maiuscola) Giulio Anselmi convoca la redazione e spiega: «Signori, sapete cosa vuol dire il Toro in serie A per noi? Vendere almeno 15mila copie in più al giorno. Vogliamo perdere questa occasione?».

Questo sta a dimostrare che anche da come i quotidiani generalisti trattano una squadra di calcio dipende il loro fatturato.
Bene.

Facciamo allora mente locale su come, per esempio, il quotidiano di Milano per eccellenza ha trattato in quest'ultimo mese la nostra squadra.

La stampa (con la esse minuscola) è fatta da quotidiani e settimanali d'informazione che non sono retti da cattivoni. Sono diretti da professionisti che rispondono a editori, cioè a gruppi di potere che hanno interessi. Primo fra tutti quello economico. Poi ce ne sono altri, collaterali.

Chiunque ci arriva da solo a capire quali sono gli interessi dei gruppi economici che possiedono Stampa e Corriere.

Noi, da milanisti, possiamo fare una sola cosa: facciamogliela pagare, non comprandoli più.

E SEMPRE FORZA MILAN

Il nostro ministro degli esteri

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Così veniva definito da Pellegatti Paolo Taveggia all'epoca del primo Milan berlusconiano. Un manager capace, che ci portava in giro per l'Europa. Di quei tempi, ricordiamo un magro Susini, oggi dirigente interista a cui non fa bene masticare amaro, e un modo nuovo di approciare il calcio.
Taveggia ora è di nuovo al Milan, dopo qualche parentesi, anche zebrata. Si occupa del settore giovanile ed è stato additato come il personaggio che ha silurato Baresi.
Subito il canale TV e il sito ufficiale sono corsi ai ripari, accendendo i riflettori (citazione) al manager, in modo da fare chiarezza.
La chiarezza c'è stata? Filippone è stato scelto al posto del Piscinin e grande anima rossonera perché la squadra non ha ottenuto risultati. Una scelta tecnica. E' chiaro che il Capitano è libero di prendere altre strade.
Non si capiscono i motivi per cui è necessario dare delle spiegazioni: le scelte sono tali e vanno rispettate, a patto che siano in buona fede. Il resto, la chiacchiera, lascia sempre adito a illazioni, congetture, ipotesi che poi, piano piano, mettono radici.
Come il fatto che la comunicazione sull'affaire Moggiopoli sia stata gestita maluccio.
E' colpa di Ment"ino" o del CdA?
Eppure, sul fronte della comunicazione, il Milan non avrebbe nulla da imparare.
Ma forse ci sbagliamo.

Nel paese dei balocchi

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Gli hanno fatto un regalone di fine carriera a Fsb.
Avete presente che significa per un giudice che ha un teorema, poterlo trattare come se fosse un postulato (ci ricordiamo tutti la differenza fra teorema, da dimostrare e postulato, indubitabile?) scriverlo e pubblicarlo senza uno straccio di prova?
Avesse avuto la stessa libertà di manovra all'epoca di tangentopoli ora sarebbe a godersi il mare in un'isola egea e non avrebbe rivincite personali da prendersi.
Invece è qui, ad affermare il suo primato sul mondo.
Quella che ha consegnato é la sua personalissima rivincita sul mondo: decido io come sono andate le cose e stop.
E il codice sportivo glielo consente: un codice dove non e' necessario trovare le prove, ma basta un sospetto, un'idea per comminare sanzioni.
Come un bambino nel paese dei balocchi, Fsb convinto e felice può affermare la propria visione del mondo, contando sull'appoggio e la compiacenza di mezzi di comunicazione, orientamenti politici, bancari. Il potere, insomma.
Un uomo di potere, che condanna gli altri poteri, uguali e contrari e poi stappa felice le bottiglie d'annata che ha tenuto in serbo per anni. Il vino è sempre lo stesso. Più vecchio e inacidito, però.
Comunque vada, sarà la storia a dare il giudizio su di lui e su chi, come Reds, che li ce l'hanno messo.
Di fronte a questa che non possiamo chiamare giustizia, noi rispondiamo SOLO EUROPA.
Via da questo paese delle vongole e dei balocchi.

E SEMPRE FORZA MILAN

Un dubbio

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Come mai Meani non è stato ascoltato dal tribunale di Napoli?

La difesa rossonera

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Il Milan esce male, lo dice il Corriere in prima pagina. Esce peggio di Lazio e Fiorentina.
Perfetto.
Qual è il vantaggio ottenuto dal Milan, visto che si parla di slealtà, ci deve pur essere uno straccio di vantaggio. Se non c'è, come va a finire?
Allora Meani è un pirla, per non definirlo incapace. E sì, perché se c'è un sistema Moggi e la Juve in Italia domina mentre in Europa, dove il sistema non funziona, fa acqua, noi non riusciamo a far niente in Italia, dove abbiamo un sistema, e facciamo in Europa.
O siamo una buona squadra defraudata in casa nostra o che cosa siamo? Se Meani ha fatto sistema, ci devono essere prove, non illazioni. Se dico che ammazzo il mio collega e uno registra la telefonata, se questo muore non significa che l'ho ammazzato io. E se non fosse morto?
Lo ribadiamo una volta di piu, preso dal sito del Milan: siamo stati tirati in mezzo, probabilmente non siamo limpidi, ma nemmeno paragonabili alla Juve.
Da La Gazzetta dello Sport di oggi (ieri ndr): "Galliani viene contattato da Meani: 'Buongiorno dottore, ho saputo che lei ha già parlato con Puglisi (un guardalinee, ndr)...". Ricordiamo semplicemente che la telefonata fa seguito ad una serie di richieste di raccomandazioni cui Galliani, proprio sul nome di Puglisi, chiude la conversazione con un "Eh sì figuriamoci!" che tronca ogni discorso e ogni possibile sviluppo. E ricordiamo anche che la telefonata cui si fa riferimento è del 31 maggio 2005 e quel giorno Puglisi si era già ritirato, era di fatto un ex assistente, in quanto la sua attività si era conclusa con la fine del campionato.

Dal Corriere della Sera di oggi (ieri ndr): "Le ultime intercettazioni giunte da Napoli (con Meani che promette un trapianto di capelli ad un arbitro per ringraziarlo del servizio) non hanno migliorato la posizione della società rossonera, tutt'altro".

Ricordiamo semplicemente che per l'Ufficio Indagini non ci sono inediti nè ultimissime, in realtà tutte le intercettazioni sono state acquisite in contemporanea dalla Procura di Napoli e in questo contesto è difficile immaginare possa esserci spazio per delle "ultim'ora" tali da cambiare un quadro di riferimento per il pool sportivo che ciascun organo di informazione, compreso lo stesso Corriere (linea dura contro 3 squadre), configura con le informazioni in suo possesso fino a questo momento. Ed è anche corretto sottolineare en passant che il "servizio" si riferisce ad una partita fra Milan e Brescia finita 1-1, in cui fra gli episodi su cui c'è stata una qualche discussione in campo il più rilevante è sembrato un intervento da dietro su Cafu nell'area di rigore bresciana nel primo tempo.

Da Forza Milan! edizione del mese di Giugno 2006: "La pratica Milan sarà anche un fascicolo - come ha scritto qualcuno - di centinaia e centinaia di pagine, fatto sta che ad oggi abbiamo letto sempre e solo quelle 40 righe. Sempre quelle. Pubblicate anche a 15 giorni di distanza, prima da un giornale poi da un altro". Ogni riferimento all'ormai famoso trapianto di capelli che ha integrato nel weekend, il giorno prima su un quotidiano e il giorno dopo su un altro, una intercettazione pubblicata per la prima volta venti giorni fa, è puramente casuale.

Chiudiamo con un inciso di Tuttosport, sempre oggi (ieri ndr) a pagina 21: "...Quanto a Udinese-Milan, non verrà riscontrato nessun illecito, nè tentato, nè consumato...".

Piscinin

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Baresi sembra che verrà ricollocato all'interno della società, ma lascierà la Primavera.
I risultato non sono stati confortanti, ma nemmeno sconfortanti.
Si apre la possibilità di andare in qualche panca di B o C?

Nuova divisa

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ma, tranquilli, siamo sempre noi.

E SEMPRE FORZA MILAN

Il mondiale dei bookmakers: un incubo

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Un mondiale triste, piatto, senza bel gioco e senza sorprese. Esattamente il contrario di quello desiderato dai bookmaker inglesi, che sono davvero in difficoltà visto che, fino a ora, non c'è stato uno straccio di risultato sorpresa, di nazione emergente, di novità tecnico tattiche.
Ne parla anche Arrigo Sacchi sulla rosea di oggi.
Per noi del Milan, la consacrazione, per ora, di due campioni, in attesa del terzo.
Per altri, la solita noia.

Bentornato Presidente

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E SEMPRE FORZA MILAN

Sheva gioca a poker?

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Come si suol dire: quattro pappine a casa.
Simpaticamente!

Quanti turisti in Germania

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Da piu' parti del mondo: Asia, Oceania, Africa, Americhe..
Sono andati fin là, sono andati fin là
per vedere segnare KAKA'

E SEMPRE FORZA MILAN

A fagiuolo

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Riprendiamo dal sito della Fnsi, il sindacato dei giornalisti, molto attento in questi giorni al fenomeno della comunicazione su "calciopoli".
In particolare, c'è un’analisi del rapporto fra potere politico e verità nel pensiero di Noam Chomsky, frutto di una tesi di Laurea di una studentessa.
Gia' dall'abstract emergono considerazioni interessanti, come quella qua sotto in grassetto.
Buona lettura

La costruzione del consenso attraverso la ‘propaganda’’ e l’autocensura degli intellettuali, legati direttamente alle élite economico-politiche attraverso analoghi canali di formazione ideologica. L’eccesso di informazione come disinformazione. Il mondo trasformato dai mezzi di comunicazione in un meta-mondo composto di rappresentazioni mediali cucite insieme. La riduzione della democrazia.

http://www.lsdi.it/dossier/Chomsky/index.html

Statistiche da brivido

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Stiamo parlando di Italia-Ghana.
L'Italia ha fatto 8 falli durante il match, ma si è beccata tre ammunizioni.
La cosa che fa sorprendere non è che le ammunizioni non fossero sacrosante, anzi, ma il rapporto con i falli che è inquietante: un cartellino ogni 2 falli e mezzo!
Il Ghana ha commesso 22 falli e ha collezionato due ammunizioni: una ogni undici falli. Il possesso palla, sebbene di poco, è stato favorevole al Ghana, eppure siamostati poco fallosi.

Zucconi su Pirlo

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Bello

Con quel suo viso un po' nasuto da cavallo depresso e l'espressione di chi vuole scusarsi di non essere un divo con il barbiere personale al seguito come Totti o con i devoti salmodianti come i terziari del Beato Del Piero.

Doveva arrivare da un paese bresciano di 8 mila abitanti l'uomo che ha spezzato il cuore a 23 milioni di ghanesi e ha scaldato un poco quello di noi italiani ancora incerti se starci o non starci.

Andrea Pirlo, anni 27 da Flero, che poi è Brescia, ennesimo rottame di ferro buttato via dall'Inter e riciclato in metallo prezioso da altri, ha infilato il tiro prodigioso in mezzo alla foresta di gambe e piedi, che ha sfiorato la chioma di Gilardino e ha spento le stelle nere del Golfo di Guinea, finendoli con un lancio per Iaquinta trasformato in passaggio smarcante da un mirabile brocco che qualcuno a Roma ha pure pagato per giocare in serie A.

La vendetta di cavallo depresso, che l'allenatore del Ghana Ratomir Dujkovic ha lasciato correre per il campo forse perché era convinto che uno con una faccia così triste non potesse far gran danno, è stata la rivincita di uno che quando aveva 16 anni esordì nel Brescia come il solito "Nuovo Rivera", fu esaltato, scartato, discusso, criticato perché fragilino, palleggiato fra Brescia, Reggina, Inter, di nuovo Inter, finalmente Milan, rimbalzato avanti e indietro lungo il flipper del calcio dall'autostrada Milano Brescia all'Aspromonte e poi di nuovo a Nord. Uno che ha sempre giocato al pallone semplicemente perché gli piace farlo, come Kakà, senza voler esagerare. Figlio di industriali bresciani, benestanti tra le ferriere che suo padre possiede, Andrea Pirlo avrebbe potuto fare il signorino senza dover prendere botte su un campo di calcio come pure ieri sera ha preso, con lo spiderino o il Bmw, come dicono da quella parti, scarrozzato nella vita dalla fortuna di essere nato bene.


Se è vero che fare il calciatore, come si dice del giornalismo, è comunque sempre meglio che lavorare ed è rigorosamente facoltativo, per il giovanotto dalla chioma da Sioux della Val Trompia nato 27 anni or sono, il calcio non è stato la chiave d'oro per uscire da un ghetto o da un falansterio di edilizia economica popolare, come ancora per molti che fanno sport a pagamento. Suo fratello Ivan gioca anche lui al calcio, in serie C2, perché si diverte e la sorella Silvia li guarda, perché per le femmine è ancora troppo difficile in Italia. Il padre, che avrebbe potuto sognare in lui il futuro signore della "fabbrichetta" (con la "e" aperta) ora può dire di avere fatto bene a dare all'Italia un padroncino in meno e un campioncino in più.

È possibile, anzi probabile, che i prossimi allenatori avversari, Bruce Arena degli Usa e Karol Bruckner il Ceco, capiranno quello che anche i più modesti tecnici italiani di provincia avevano capito da un pezzo, che Cavallo Depresso va aggredito, domato e circondato da recinti perché altrimenti da quella zampa mancina escono quelle traiettorie a banana che possono fare molto male e quelle frustate che tagliano il campo e denudano le debolezze degli avversari meno dotati, come il Kuffour o lo sfarfaleggiante portiere Kingston.

Ma per la serata di ieri in una Bassa Sassonia, pietosamente rinfrescata dal tramonto dopo una giornata di sauna genere Usa 94, il meno cantato dei presunti eroi omerici del nostro calcio, quello che si bacia l'anello nuziale a ogni gol in ossequio alla moglie Deborah e al figlio Niccolò, la vittoria di Pirlo, sicuramente il migliore degli Italiani, ha fatto vedere che si può vincere una partita di calcio, senza che questa diventi un giudizio di Dio, un contrappasso per i peccati di Moggi o un lavacro che pulisce tutte le macchie untuose del calcio italiano.

Ha giocato come uno che ancora ci prova gusto ma sembra di no, e ha avuto un mirabile didietro nell'azzeccare una traiettoria che pareva un filo di cotone in mezzo a molte crune di aghi. I suoi gol, i suoi passaggi, i suoi soprannomi strani - mi dicono che da piccolo lo chiamassero Trilly come Campanellino, che non è proprio un nomignolo da grande guerriero bianco' - sono sempre così, precisamente storti e in anno storto per il calcio italiano come questo non poteva che essere lui, a farci tornare un po' di voglia di fare la pace per due settimane. Vincere al gioco della palla è sempre meglio che perdere e se a vincere è uno che non è della Gea e che non ha mai avuto bisogno di Moggi né dei sorteggi arbitrali, è anche meglio. Pare addirittura, ma è una voce, che tornato in albergo abbia sorriso.

Il Gambero

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Ieri Radio24 ha dato una bella rievocazione storica della vicenda di Enzo Tortora, giornalista e uomo di comunicazione ormai scomparso da troppi anni. A quei pochi che non ricordano la sua amara vicenda giudiziaria, ricordiamo che la sua morte iniziò, lenta, dopo che un "pentito" lo indicò come appartenente alla Camorra. Tutto falso, ovviamente. Solo che Tortora impiegò una vita e LA vita per scagionarsi, in Cassazione, con di mezzo pure un periodo in carcere.
Rievocazioni. Che non possono non tornare alla mente udendo le litanie di Fsb che "lamenta" la mancanza di un pentito. E anche la strategia di indagine conferma che quella è la strada: trovarne a tutti i costi uno. Sarà per questo che ora si martella a tappeto il terreno dei collaboratori dei giudici di gara (i guardialinee) diventati importanti più di qualsiasi cosa e degli impiegati della Fgci. Soggetti deboli, cioè, magari più proclini a cedere, a trovare un pallido ricordo, a circostanziare l'esistenza di una macchina infernale.
È come andare a indagare le performance di una F1 chiedendo spiegazioni al produttore di vernici per la scocca.

Copelli amico di Meani

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Tra le tante partite in cui il grande amico di Meani, influentissimo, è stata Fiorentina-Milan, partita dove al Milan è successo di tutto, con un rigore che non ha segnalato (mano di Brocchi).
Meno male che è amico di Meani e milanista dentro!

Aspettando la cavolata di Galliani

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La strategia mediatica messa in atto da alcuni giornali non ha portato risultati significativi. Infatti, tirare dentro il Milan all'interno dello "schifo-calcio" è un qualcosa di ben determinato: rompere le scatole al Milan, far credere a tutti che c'è senza però poi spiegare in che modo, e quindi aspettare la cavolata di Adriano Galliani.
E sì, Adrianone nella sua carriera di dirigente ne ha fatte di cavolate, e quindi perché non provarci?
Per ora si è comportato abbastanza bene, tolte un paio di dichiarazioni. Se invece la dichiarazione del cavolo la fa Berlusconi (altro solito ad aprire la bocca in fretta), sarebbe anche meglio.
Una strategia che non sta portando successi, dicevamo, e le 7 ore di interrogatorio di Meani sono lì a testimoniare come una vittima cerchi di difendersi conoscendo meglio i meccanismi del nemico, ma a quanto pare senza successo.
Il prossimo campionato di Serie A, come dicono nello spot TIM, probabilmente non ci sarà, di certo non potrà iniziare a fine agosto, dati i ricorsi alla giustizia sportiva e ordinaria.
A proposito, lo scorso anno il Genoa non fu accolto dalla giustizia ordinaria, e questo potrebbe essere un elemento non trascurabile della vicenda.
Vedremo.

Una domanda a Cannavaro

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Il capitano della nostra nazionale ha detto che è rimasto scioccato dai filmati di falli che la Fifa ha fatto recapitare nei ritiri.
Ci piacerebbe se c'è il fallo con cui ha fatto finire la stagione a un avversario, nella fattispecie laziale...

Una colletta per Bruno Conti

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Un post preso da Il diario di Mr Reset.
Bruno Conti, nella pubblicità di 3, dice del tivufonino, come al TV di casa.
Proponiamo una colletta per il vecchio campione, in mod di avere almeno un LCD a 15 pollici.
La Rai non ci ha dato indicazioni di tempo e di risultato a video, le riprese sono davvero molto lontane (tanto che la grafica ha dei caratteri illeggibili). L'idea era non di "stratch-are" l'immagine 16:9, quanto ritagliare il centro del video per una ripresa 4:3 a schermo intero. Il motivo è semplice: la sorgente video è ad alta definizione, quindi non si tratta di un'ingrandimento, ma di un "rimpiscciolimento" dell'immagine, in qualsiasi caso.
Rai batte Sky 4-0, ossia i goal si vivono sulle partite Rai quattro secondi prima che su Sky, magnificenza del satellite.
I mondiali sono inguardabili su di uno schermo a 15 pollici, è inutile parlare di una partita vista da cellulare: nemmeno gli omini di Sensible Soccer erano così piccoli.
Sempre per restare su 3, si parla di far portare allo stadio il cellulare per vedere se il rigore c'era o no. Quindi se la gente deve entrare in campo e protestare o battere le mani all'arbitro.
Da italiani sappiamo come andrà a finire.

7 ore in Tibet

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Meani interrogato per 7 ore 7.
Ecco perché non si è presentato Moggi, per rispetto verso la macchina della giustizia: non intende frenarla.

Da Camillo

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Quanto segue e' preso pari pari da Camillo, il blog di Christian Rocca, giornalista del Foglio, gobbo. Fa capire quanto la presenza nei mezzi di comunicazione e perché no, anche nella governance (Reds) e nella giustizia sportiva (Fsb) gli interismi siano condizionanti.

A Matrix c'è Paolo Bergamo, il quale facilmente (ripeto: facilmente e in modo imbarazzante per i giustizialisti assetati di sangue) smonta tutte le ipotesi complottistiche sulla cupola e sui sorteggi e sulle griglie. Della figuraccia del vice Torquemada presente in studio non mi occupo, ma Mentana? Cioè, Bergamo gli dice che la storia della telefonata di Moggi sulla griglia era una cosa normalissima che capitava spesso anche con Facchetti e con Galliani e con Meani e con tutti gli altri... e Mentana che cosa fa? Passa all'altra domanda? E sulla telefonata con Carraro, dove l'unica cosa chiara è che Carraro ribadisce di essersi raccomandato che le scelte dubbie fossero tutte contro la Juve? Mentana non gli chiede perché. E quando Bergamo, del quale apprendiamo la sua iscrizione al Pci, spiega che le 2 famose cene con Moggi e Giraudo non sono state l'eccezione perché spesso riceveva e ospitava a casa il suo grande amico Facchetti? Mentana passa ad altra domanda. Boh.
PS Dell'articolo di Liguori oggi su Panorama in patetica difesa di Galliani, taccio per carità di patria.


Insomma, e se il pentito che Fsb cerca fosse Facchetti...?

Tutto il mondiale in TV gratis

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Per chi abita vicino alla Svizzera, ma anche in buona parte di Milano, tanto per intenderci, basta il digitale terrestre per vedere tutte le partite.
Infatti, il secondo canale della tv Svizzera trasmette tutte le gare di questi mondiali.
Insomma, Sky ha l'esclusiva delle 64, la Rai ha preferito dare i soldi a Cocuzza e alla Venier, ma gli altri non stanno mica a dormire.
Infatti, la tv Svizzera ha attivato il meccanismo di passaparola in questi giorni, e conta sulla simpatia dei vicini italiani. Alla faccia della Gasparri!

Qualcosa di completamente diverso

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Ora basta con queste menate di presunta giuridica. Tanto abbiamo capito che giustizia non sarà fatta, comunque vada.
Torniamo a parlare di squadra e mercato.
E cominciamo dal settore giovanile, che fornisce ottimi prospetti. Si è già detto di Ardemagni, Bloudek, Di Gennaro e Marzoratti. Vorremmo vederne almeno due nel roster di prima squadra.
Pozzi è ormai diventato merce di scambio, e va verso Ascoli. Speriamo per l'ultima volta: poi deve rientrare.
Borriello. Ha parlato e ha detto che o resta o va via definitivamente. Ha ragione. Noi lo faremmo restare, dato che ha fatto capire che il ruolo di quarta punta non gli sta stretto.
Foggia. Deve assolutamente rimanere: che non diventi pedina di scambio per un Suazo qualsiasi. Ha le stimmate del tornante del futuro: velocità e almeno un piede buono. Se lo affidiamo al Tasso, memore degli insegnamenti liddasiani, potrebbe arrivare ad averne uno e mezzo buoni. Che coi tempi che corrono vuol dire nazionale fissa.
Gourkouff. Si dice che il piccolo Zidane sia cosa fatta. E sia, ma non facciamoci illusioni: conosciamo meglio Foggia.
Difesa. La sensazione è che se ne arriva uno buono è già tanto. Se è Gallas, dovremo aspettare la fine dei mondiali.
Se sarà qualcun altro, tipo uno spagnolo, idem.
Portieri. Dida, Kalac, Abbiati, Coppola, Fiori: ne dobbiamo tenere tre. Si fa largo il sospetto che, complici i mondiali, quei duie che si faranno vedere possano avere mercato. Quindi potremo avere gli ultimi tre.

E SEMPRE FORZA MILAN

Sciopero

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Oggi il Corrierone è in sciopero.
Perché oltre ai rimbrotti ricevuti dall'Ordine dei Giornalisti di ieri, in via Solferino hanno organizzato un corso per i capiredattori che vuole spiegare loro che i giornalisti non sono piu' "colleghi", ma "risorse umane".
A chi non coglie la sfumatura, diciamo solo una cosa: il tentativo e' di azzerare il valore del confronto fra pari che è sempre esistito, a prescindere dalle gerarchie, in base al quale un redattore poteva dire a un direttore che questi sta facendo una cazzata. Al suo posto si vuole stabilire il principio militar-aziendale della "risorsa umana", che se non fa quello che la macchina-sistema gli dice, quella è la porta.
Due evidenze: 1-solidarietà ai colleghi. 2- Se passa la linea della "risorsa umana", poi passa anche quella della "missione di business". Provate voi a immaginare le possibili conseguenze, magari ispirandovi ai fatti che ci riguardano.

Ecco come poteva sapere Meani

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Qui l'intercettazione che scagiona il Milan, visto che viene spiegato il sistema Moggi a ... Meani.
E' il 7 aprile 2005, alle 20.51, telefonata tra l'arbitro Danilo Nucini e il dirigente del Milan Leonardo Meani.
Ora vediamo come ne escono i Moggi, i Pairetto, i Bergamo e i Baldas!
Nucini sta per andare ad arbitrare a Venezia e Meani lo stuzzica: «Ti hanno valorizzato poco, cioè non ti hanno fatto partire quando era il tempo di partire no!».
Nucini: «Eh, un giorno ti racconterò dai».
M: «Ma perché ti hanno segato loro……cosa hai combinato?».
N: «Un giorno ti racconterò dai!».
M: «Ma infatti, io dico, ma loro c'è stato un momento che ti hanno spinto...».
N: «Molto si, si».
M: «Ma chi ti ha fatto la guerra? T'ha fatto la guerra qualche società?».
N: «Si!!».
M: «La Juve no?».
N:«Uff!! Un giorno ti racconterò dai».
M: «Perché tra l'altro quello che mi fa rabbia…».
N:«Non è il dire…. è troppo semplicistico»:
M: «La rabbia mia è che loro per certi aspetti, soprattutto fino a due
tre anni fa, subivano tanto le pressioni esterne».
N: «Si!».
M: «Su determinati cavalli….».
N: «Secondo me negli ultimi anni, io ti parlo dal '95, siam passati troppo da turbolenze. E Casarin, e Baldas».
M: «E Gonella».
N: «Gonella!, cioè troppe turbolenze, capito?».
M: «Tu sei già in serie A dal '95?».
N: «Eh certo io son nove anni che son qua».
M: «Puttana…».
N: «Eh ma Casarin mi ha… all'inizio… Casarin secondo me mi vedeva tantissimo, ne sono convinto come arbitro però sai pure lui alla fine del mandato aveva il suo giro chiuso non permetteva, poi magari sai, tu lo conosci quest'ambiente no? E' più facile giudicare più velocemente per quello che senti non per quello che vedi no?».
M: «Sì».
N: «Ecco per cui tu arrivi così, lui magari non aveva tanta neanche voglia di star lì...».
M: «Sì, poi vanno a simpatia ed antipatia vanno appunto».
N: «Bravo, poi Baldas non ne parliamo è stato un anno che è meglio stendere un velo pietoso per…».
M: «Beh….Baldas, il designatore era Di Tommaso».
N: «Sì bravo! bravo! Esatto per cui…».
M: «E di riflesso era Moggi il designatore ai tempi di Baldas».
N: «Eh questo….io so di Di Tommaso».
M: «Eh ma Di Tommaso è un uomo di Moggi eh».
N: «Si era e è ancora, tuttora?».
M: «Eh figa!».
N: «Ma dai lì, allora io ero poco esperto….quindi so che questo manovrava tanto».
M: «Ma adesso era un uomo di Moggi, ti spiego te lo posso dire perché
a me l'ha detto Casarin, tanto è vero che lui diceva...».
N: «Però anche Casarin era un po'...».
M: «Eh ma ti spiego….no, non era succube…. Ti spiego…».
N: «No di Di Tommaso...».
M: «No, ti spiego io come funzionava….Infatti lui mi diceva, vedi la differenza, io usavo Di Tommaso per sentire gli umori così e lo gestivo».
N: «Invece l'altro…».
M: «L'altro non è stato capace di……ecco l'altro non sapeva e si è fatto usare no… perché per me Di Tommaso era la voce di Moggi, io attraverso Di Tommaso sapevo come la pensava quello scemo là no….e quindi mi prendevo le contromisure… invece Fabio non ha capito che questo qui era...».
N: «Ma non aveva la personalità di Casarin, capito!».
M: «E' certo ma infatti mi aveva detto anche che glielo aveva detto Casarin, quando lui, non farlo, non farlo... perché sapeva che non aveva il carisma e la personalità, lui l'ha ammesso e Di Tommaso l'ha sbranato no?».
N: «Certo, certo».
M: «Di Tommaso m'ha detto che telefonava agli arbitri al lunedì a dirgli guarda che domenica ti mando…».
N: «Si, si, si, io ho assistito ad una scena una volta allucinante al raduno cioè proprio… mi ricordo… pubblicamente questo qua, guarda Baldas è stupido come uomo, come persona, pubblicamente…».
M: «Sì non è intelligente esatto!».
N: «No per niente. Pubblicamente ad un arbitro gli ha detto: è inutile che telefoni a Di Tommaso per lamentarti che ti ho tolto l'amichevole, ma se te l'ho già data l'anno scorso non posso fartela fare ancora quest'anno… cioè renditi conto… renditi conto…».
M: «Tu che sei l'arbitro che telefoni a Di Tommaso».
N: «Sì per lamentarsi no… e quello là che telefona a Fabio e gli dice: oh guarda che così ma cosa cazzo stai facendo e questo qua si risente e quasi si scusa con l'arbitro… cioè bah io ero un bambino no perché…».
M: «Uno con carisma gli diceva, adesso a fine anno tu vai a casa così impari… ti rendi conto? Un giornalista…».
N: «Bravo, bravo».
M: «Beh infatti tu vedi dopo come succede, succede che dopo questi qua… e… ad un certo punto la Gazzetta dello Sport si è rotta i coglioni e Di Tommaso è saltato per aria…».
N: «Sì, perché poi quel giornale lì no, l'altro dove scriveva lui era diventato tutto letto e preso in considerazione».
M: «Eh, per forza perché praticamente aveva le primizie no?».
N: «Eh certo, io mi ricordo che quegli anni lì si leggeva solo quel giornale per avere notizie arbitrali eh!».
M: «Eh certo, perché lui era al TuttoSport……infatti la Gazzetta con Cannavò gliel'ha giurata, infatti appena lui ha fatto il passo falso l'hanno ammazzato».

Il Corriere e l'Ordine dei Giornalisti

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"Cade a fagiuolo" questa nota del Presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia che riguarda il Corriere. Così, per completezza d'informazione.
Da diversi anni l'Ordine dei Giornalisti di Milano conduce, con l'aiuto degli avvocati Sabrina Peron ed Emilio Galbiati, indagini sulla sentenze milanesi del Tribunale (civile e penale) e della Corte d'Appello (civile e penale) sul reato di diffamazione a mezzo stampa. Nella stragrande maggioranza dei casi, i giornalisti e i giornali vengono condannati per la pubblicazione di notizie inventate di sana pianta. Nel novero dei quotidiani sanzionati figura in buona posizione il "Corriere della Sera". Va detto che i periodici milanesi pubblicano centinaia e centinaia di articoli al giorno, alla settimana, al mese e all'anno. Le condanne sono percentualmente esigue. Ma ci sono. E fanno scandalo quando sulle sentenze di condanna pesa "la carenza del requisito della verità della notizia".
La verità della notizia: questo è il punto
Siamo ancora sconvolti da quanto scritto, ad esempio, da La Stampa ieri riguardo al successore di Galliani che non dovrebbe essere di sinistra per Berlusconi. Tutto smentito da Rossi. Ma intanto si fanno i titolo, i sommarietti e la gente ai bar chiacchiera.
Che schifo.

Milan e Ligresti

// 1 commento
Il prossimo CDA del Milan non ha solo il botto di Mister B. Presidente.
Infatti, dovrebbe entrare nel CDA un esponente della famiglia Ligresti, Paolo, amico di scarpette rosse di Adrianone.
Milan Real Estate, proprietaria del complesso di Milanello, ha rilevato la sede di Via Turati. Il patrimonio del Milan i consolida... forse per prepararsi ad un campionato Europeo?

Sheva può partire ma Di Gennaro mi fa impazzire

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Ragazzi, è andata male anche quest'anno. Partita dominata, ma in finale ci vanno gli altri. Questo è il bello del calcio.

PS non spiegate agli interisti questa massima... non la capirebbero.

PPSS Il titolo era uno striscione esposto allo stadio.

PPPSSS Davide Di Gennaro è figlio di tanto padre, e con Ardemagni e Marzoratti fa un trio notevole, quasi da prima squadra.

Galliani: che dichiarazione è?

// 1 commento
«Vogliono farci risalire nella classifica delle società inguaiate, così le posizioni delle altre passano in secondo piano. Ma il Milan si ribella a questa campagna stampa», testo contenuto nella Gazza, fa riflettere.
Farci risalire la classifica significa implicitamente che il Milan è implicato nella vicenda. E' implicato davvero?
Franco Arturi oggi si meraviglia dell'assenza di pentiti.
Anche noi.
E non solo di questo.

Omero

// 2 commenti
Nemmeno Omero avrebbe immaginato tanto.
Qua sembra l'Iliade, e il cavallo di Troia sappiamo tutti qual e'.
E intanto arrivano gli echi nefasti di un deja vu.
Fuori un bar di Padova una rissa dopo una discussione fra uno juventino e un interista ci ha purtroppo fatto scappare il morto.
Non viene in mente l'ondata luttuosa che accompagno' mani pulite?
E ricordate con quali toni la leggeva chi all'epoca faceva giustizia?
Sta accumulandosi troppo stress in giro e, purtroppo ancora, molti strumenti di comunicazione sembra vogliano sguazzarci dentro.

Onestà intellettuale

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Da un'intercettazione telefonica.
Il giorno 28 aprile 2005. Il designatore Bergamo chiama Meani: «Ascoltami io ho urgenza di parlare con il grande capo…». Bergamo riferisce a Galliani che si sta facendo unico scudo contro un fronte fortissimo, perchè dall’altra parte (Juventus) volevano aggiustare la pratica della squalifica di Ibrahimovic tramite l’assistente Griselli che, «secondo loro», avrebbe dovuto riferire di aver visto l’episodio incriminato salvando così «capra e cavoli», permettendo la diminuzione dei turni della squalifica e l’impiego del calciatore nella partita contro il Milan.
Galliani lo ringrazia di cuore per aver fatto in modo, anche tramite Griselli, che l’escamotage Juventino non fosse andato a buon fine. Bergamo poi parla con Meani: «Eh no, no con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave perché io avevo già capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perché la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere soltanto da Griselli…».

Bloccare Ibra era un dovere, sbloccarlo era una porcheria. Possiamo negarlo? Ma dov'erano i giornalisti? da che parte stavano? Non è che sbattevano in pagina notizie a favore di qualcuno? Dai, i giornalisti sono onesti dal punto di vista intellettuale.
Lo dice l'Ordine e anche il sindacato.
E c'è da fidarsi. Basta vedere cosa accadeva al Processo senza che l'Ordine prendesse le distanze. Delle telefonate è meglio non parlarne.
L'ultima di oggi: il Milan era più potente perché aveva dalla sua parte i guardalinee, che non venivano sorteggiati.
Adesso, dati alla mano, fateci l'esempio dei favori dei guardalinee.
Dai, fateci proprio leggere le statistiche.
Come quelle dei falli della juve contro i cartellini ricevuti.
Dai, fateci proprio leggere le statistiche.
Un'altra chiave di lettura: diritti Champions che passano alla Rai, quest'anno rischiamo di non vedere un'italiana in Champions.
Colpa di Berlusconi.

L'accusa al Milan

// 5 commenti
l'AC Milan ha diramato un comunicato preciso. Il Milan è sotto attacco. Lo avevamo detto, e avevamo detto anche da parte di chi questo attacco sarebbe arrivato.
Adesso vogliono fare credere all'opinione pubblica che Galliani manipolava il calcio come Moggi.
Ma come, le telefonate ai disegnatori li faceva Galliani, o come qualcuno vuol farci credere, Meani?
Le telefonate alle altre squadre le faceva Meani per sistemare le cose e non fare andare in B le società?
L'accusa rivolta a Meani e Galliani è un grazie dopo un pareggio Champions per l'udinese e per aver detto, udite udite, il nome dei convocati alla stessa squadra.
Incrediile, il nome dei convocati, un'informazione riservatissima, che lancia l'Ansa ed è sul sito del Milan praticamente in tempo reale.
Il punto più divertente della questione è che il teorema per cui Glliani doveva sapere lo fanno cadere proprio i Moggi e Giraudo, visto che hanno messo in piedi tutto questo per contrastare il potere "mediatico" del Milan. Quindi il Milan, per definizione, non faceva parte del "potere Moggi", l'unico finora acclarato.
Avete sentito fare questo discorso? Strano, perché è talmente evidente agli occhi di tutti che stupisce l'idea che nessuno ne abbia parlato.
Poi ci sono altri fatti: noi finimmo in B, come ricordano tutti, per demeriti sportivi quando all'ultima giornata un signore che oggi è nello staff delle nazionali (avete letto bene!) ha buttato con le mani in angolo una sua rimessa, con un gesto tecnico che non fa nemmeno un bambino che sta imparando a fare il portiere nella più "sgarruppata" scuola calcio. Sul calcio d'angolo nasce il goal. Era l'ultima giornata ed era sotto gli occhi di tutti.
Ma nessuno mosse un dito. Come mai?
Se questa è la polvere che vogliono gettarci addosso va bene, ci adeguiamo.
Ma se esistesse una giustizia sportiva, con queste accuse: inter e altre penalizzate, il Milan in B con l'udinese, fiorentina, siena, lazio e compagnia cantante in C2, juve cancellata dal calcio.
Abbiamo detto, però, se esistesse.
A proposito: ma il Corriere non è mica quel giornale che ospitava i commenti di Tosatti?
E sì, perché salteranno fuori anche le intercettazioni di Meani con Pellegatti o Crudeli...
Ma per favore!

Necessita traduzione?

// 1 commento
Alle 10.10, Reds dichiara all'Ansa: «Non mi aspettavo di trovare una situazione così grave. Credevo fosse molto più circoscritta».
C'e' bisogno di tradurre?

Scomettiamo che torna?

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Stagione 2011/2. Il secondo cannoniere della storia rossonera torna a casa.
L'ennesima minestra riscaldata, ma di certo meglio di Amoroso (con tutto il rispetto per Marcio).
Se stai al Milan per 7 anni, non puoi trovarti bene dalle altre parti, anche se parlano lingue migliori della nostra.




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