Gea-Juve

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7 minuti per chiudere un campionato. Ora ci sono solo delle formalità.
Milan decente, stanco ma convinto.
Buono Janku.
Adesso resta poco, se non pensare a quattro acquisti (3) da fare.
Ci si domanda come mai Pirlo, in evidente difficoltà, non gli venga risparmiata nessuna partita.
E poi Rui ha devvero indispettito troppo.

Mettiamo i puntini sulle i

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Ieri, i principali giornali sportivi (tutti e tre) titolavano sul "furto" ai danni del Milan.
Oggi sono tutti a sparare a Galliani, alludendo al fatto che si lamenta continuamente degli arbitri.
Non avremmo mai pensato di dover difendere Kojak, ma è il caso.
In Italia, l'ultima volta che ha parlato di arbitri lamentandosi era per Pieri, definendolo incapace.
In Italia, inoltre, non parla a causa del ruolo che ricopre.
In Europa può dire quel che vuole. E fa bene a dirlo.
Sempre per fare le pulci, l'Uefa ha ammesso l'errore tecnico di Merk(x) perché si tratta di un errore tecnico: ha fischiato un fallo inesistente perché si trovava nel posto sbagliato (e cosa ci faceva lì non si sa).
Vediamo in Italia Messina, abbiamo visto gli arbitri europei. E' vero che Pieri è diventato internazionale, ma la categoria è davvero in crisi.
Profonda.
Ora il Milan deve guardare avanti, pensare a queste tre domeniche e puntare su quattro buoni acquisti (tre, visto che uno Kojak l'ha praticamente annunciato).

A testa altissima

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Onore al Milan, onore al barça. A testa altissima.

A EuroDisneyland

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A differenza di altri, possiamo andare in vacanza a Parigi a testa alta.
Il barça è stato poca cosa, con un allenatore che predilige il gioco a uomo, che non si vede nemmeno nel cervia alla domenica mattina.
Una cosa bisogna dirla: come italiani, nel mondo del calcio contiamo come il due di picche con briscola coppe. Ai mondiali derisi da un arbitro ciccione, agli europei altrettanto, quest'anno le milanesi sono state penalizzate dagli arbitri. Per non fare della dietrologia parlando di coppe rubate, giocatori drogati e via di seguito.
Adesso, come si fa a dire che Sheva, che ha fatto una partita pessima, non ha fatto il suo dovere portando il difensore sotto palla per poi allargarsi e colpire di testa?
Comunque, a tutti gli ignoranti di questo sport, dedicato a tutti coloro i quali non hanno mai calcato un prato verde con delle righe bianche, ricordiamo che un goal è annullato se il fischio arriva dopo che la palla è entrata in rete. Stasera non ce l'hanno annullato, magari il portiere lo parava e saremmo qui a parlare di altro.
A EuroDisneyland possiamo andarci fieri di essere rossoneri, fieri di averci provato. Ma anche pensando che c'è bisogno di rifondare la squadra, perché anche questa sera abbiamo dimostrato che a questo Milan manca qualcosa.
Onore al merito, e diciamolo con forza, a Nelson Dida, che ha fatto la differenza questa sera. Per tutta la stagione lo abbiamo criticato. Giustamente.
Di quelli che hanno giocato male, sempre i soliti, non troviamo le parole per commentare.
Alla fine, nei 188 minuti con il barça abbiamo dato loro tre contropiedi e tre belle dormite. E due arbitraggi scandalosi.
Stiamo parlando della squadra (il barça) che, da parte di tutti "gli esperti", era la finalista già da ottobre, per cui aver giocato ad armi pari è già molto. Ma non troppo.
Abbiamo lottato, forse si poteva buttare un po' più in là il cuore, ma non si può dire che non ci abbiamo provato. Anzi, che non ci abbiano provato. Perché in campo vanno i ragazzi del Conte.
Adesso tre domeniche per sognare, forse solo per far venire la colite a qualche gobbo. Il Milan non farà silenzio stampa. Perché noi siamo il MILAN.
Grazie per il sogno che ci hai regalato.
Grazie per i sogni che ci farai sognare e realizzare in futuro.
Grazie per essere un esempio per i ragazzi che si avvicinano al calcio.
Gli uomini pericolosi sono quelli che sognano a occhi aperti, perché provano a realizzare i sogni che fanno. I milanisti sono così. Altri credono di sognare solo d'estate, ma alla fine è un colpo di calore.
Arrivederci Champions.
Perché noi ci saremo.

Entusiasmo catalano

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L'atmosfera intorno alla squadra è positiva. Siamo a Barcellona per provarci e domani sera ci proveremo.
L'entusiasmo è quello giusto.
Queste sono partite da Milan.
Gli altri, stiano pure a casa a gufare.

3 punti - 6 problemi

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Siamo a tre punti dalla Juve, con sei giocatori incasinati.
I più in forse, dopo l'aereo, sono Sheva e Ambro. Anche Cafù ha una bella distorsione.
Riccardo è tutto da vedere.
Sandro ha un indolenzimento e Rino la febbre (ma se gioca con la febbre e segna, si potrebbe proporre un 37,4 per sempre!).
Va bene che si chiedeva impegno, ma abbiamo giocato contro dei "fabbri".

In questo momento

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Sono le 15.50. Il Milan è a -2 dalla Juve.
Abbiamo perso tre pedine fondamentali. E giochiamo, come la Juve, in 11 contro 10.
Non siamo sicuri che le decisioni siano impeccabili.

Rui Costa

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"Meglio il Benfica o la Fiorentina" è quanto ha dichiarato alla rosea Manuel. Noi abbiamo giurato eterno amore al giocatore che Galeazzi definirebbe "luusitaano" ma in realtà ha fatto ben poco alla causa, fino a diventare quasi un giocatore di Subbuteo negli ultimi due anni, con la mania di tocchettare la palla continuamente. Non ha mai fatto quella differenza che ci si aspettava, non si è mai imposto all'attenzione dell'allenatore per essere una valida alternativa ai titolari. Peccato, perché non si può dire che Manuel sia un giocatore scarso, farebbe la differenza in qualsiasi squadra.
Ed è una persona seria.

Facile ironia

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I bookmakers inglesi sono stati accusati di incapacità, vista la debacle delle previsioni dei risultati della partita arsenal-villareal, in cui non sono stati capaci di azzeccare il risultato. Alcuni di loro si sono arrampicati sui vetri per spiegare che le forchette erano ampie e che in qualsiasi caso avevano previsto fin dall'inizio il pareggio o una vittoria di stretta misura.
Sembra che il villareal, invece, non riconosca la vittoria dell'arsenal, in quanto è avvenuta di stretta misura. Il goal degli inglesi è stato segnato da un giocatore straniero, per cui il valore è "minore" e fino a qualche anno fa gli stranieri non potevano militare nelle squadre inglesi.
L'arsenal ha rinviato la festa che aveva programmato in piazza per celebrare la vittoria, prima di poche ore, poi di parecchie, mentre il presidente era intento a celebrare un banchetto per pochi intimi.
Per ufficializzare il risultato, il villareal ha chiesto che vengano riviste le immagini della partita dalla Commissione Uefa, al fine di verificare il regolare andamento e correggere eventuali giocate giudicate nulle nel migliore dei modi.
Il presidente dell'arsenal si aspettava una chiamata da parte del presidente del villareal per complimentarsi della vittoria, ma quest'ultimo ha dichiarato di non riconoscere la vittoria come legittima e che non farà mai questa telefonata. Il team manager del villareal ha fatto ricorso presso i giudici sportivi affinchè alcuni giocatori in panchina, che non sono entrati in campo, non potessero essere considerati come giocatori del match, e quindi non potevano per regolamento essere inseriti nella lista data all'arbitro per la "chiama", in quanto non ricollegabili alla squadra andata in campo. Anche la sovraimpressione della panchina sarebbe da rifare e annullerebbe la partita.
I massaggiatori del villareal, invece, hanno chiamato il presidente dell'arsenal per complimentarsi della vittoria, dichiarando, però, che al ritorno faranno tutto il possibile per rendere la vita dell'arsenal impossibile.

Dio non voglia...

// 3 commenti
Dio non voglia ...

... che qualcuno non giochi per "problemi sentimentali"

... che qualcuno giochi anche se "è alla frutta"

... che la formazione di sabato non sia competitiva e ci mangiassimo le mani

... che non si guardi al futuro con serenità e con decisione al cambiamento

Cosa abbiam raccolto

// 9 commenti
Se avessimo raccolto quanto ha raccolto il barcellona, avremmo vinto 3 a zero. Invece non è andata così.
Non abbiamo giocato male, abbiamo avuto troppi giocatori sotto tono, soprattutto a centrocampo e in attacco. Anzi, usiamo tranquillamente il termine inguardabili, alcuni, colpiti da cellulite, non sono stati in piedi due minuti di fila.
L'arbitro fischiava ossessivamente, quasi fosse colpito da una tosse improvvisa, anzi, da un'influenza improvvisa.
Il Milan può giocarsela, basta un po' di impegno.

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Braianegherrison

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Ancora una volta dobbiamo stigmatizzare la "chiamata alle armi" del sito ufficiale del Milan, scopo coreografia.
Ma come, ci mettiamo sulla stessa linea di condotta di tifoserie poco avvezze ad appuntamenti mondani, e che quando le mandano in onda su RaisportSat fanno i numeri equestri?
Per una normalissima e financo noiosetta semifinale di coppa mettiamo in piedi questo po po' di confusione carnascialesca?

E SEMPRE FORZA MILAN

Alla luce del sole

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Oggi, dopo secoli, si gioca un derby col sole.

E SEMPRE FORZA MILAN

Facciamo Ordine

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Facciamo Ordine e vediamoci chiaro in questo Milan.

Il capitano

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14.28, come ha detto Pellegatti, conferenza del capitano, dopo tanto tempo a colloquio con i giornalisti.
"Il derby arriva nel momento giusto della stagione, e abbiamo tutto il tempo per recuperare le forze". Eppure si presume che il Conte faccia turn over!
E soprattutto, il capitano non molla, senza fare problemi, ma l'anno prossimo sarà lì, a sgobbare e faticare ancora più di quest'anno, non solo a Milanello.
"Io ho lavorato meno degli altri da giovane, ora per restare al passo devo fare qualche sacrificio. Il dolore è passato quasi del tutto e sono a disposizione, per giocare in qualunque posizione, ma non chiedetemi dove preferisco giocare che lo sapete".
E lo sappiamo.
Sarà un problema per il Milan l'addio di Maldini e Costacurta? "Probabilmente sì, ma l'ambiente è solido".
Speriamo, o forse, quello è il momento ideale per rifondare.

Due ore e mezza di differenza

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Su questo fatto, però, bisogna continuare a riflettere.
Giocare il derby alle 20.30 comporta rischi per l'ordine pubblico. Farlo alle 18 no.
Questo è il pensiero della Questura: a quest'ora la partita è più sicura...
Bah!
Si, perché il motivo non è la via Crucis: è l'ordine pubblico.
E così a giocare un derby alle 18, con traffico milanese impazzito da fine settimana pre-pontino, con commuter che tornano agli ermi colli, con lavoratori in fuga alla chetichella da uffici, magazzini, fabbrichette, negozi, studi, non si creano problemi di ordine pubblico, no...
A La Spezia (Genoa) hanno giocato fuori contesto. A Foggia (Napoli) idem. Ora tocca a noi adeguarci a quello che è lo stile imperante per risolvere i problemi.
O per crearli.

E SEMPRE FORZA MILAN

I calciatori e i tifosi

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Quanto è accaduto ai giocatori della squadra nerazzurra ha sconvolto Milano, ma non ha ricevuto la medesima attenzione a Roma. Il motivo è semplice: da sempre i giocatori delle squadre romane vivono con le guardie del corpo, che poi sono degli ultras, che non solo li proteggono da assalti sconsiderati, ma anche da attacchi dei tifosi avversari. E sì, così trovi due energumeni giallorossi sotto casa Totti e altri a ogni appuntamento a cui partecipa il capitano.
Un collega mi faceva notare che a Trigoria, nel corso di una contestazione, c'era un personaggio di dimensioni enormi che scuoteva il Cayenne di Cassano urlando "Ma lo sai che per vedere te allo stadio io devo rubare?" (sorry per il romanesco che non conosco).
Quanto detto non deve servire per sminuire la gravità dei fatti di Malpensa, ma deve fare riflettere su come si vive il calcio qui da noi, perché qualcosa non funziona.

Cristiani a singhiozzo

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Anticipato a venerdì sera, il Derby di Milano sembra non abbia pace, visto che lo si vuole spostare al pomeriggio. La causa, oltre agli annunciati disordini promessi dai disordinati di Malpensa, è la via Crucis.
A parte il fatto che Nostro Signore è morto alle 3 del pomeriggio, non si capisce quale sia l'impedimento, visto che la via Crucis per eccellenza si celebra a Roma, che a quanto ci risulta si trova da un'altra parte.
In qualsiasi caso, è divertente notare che viviamo in una nazione in cui se si vota devono sparire i crocifissi, ma se si gioca a calcio ci si fa il segno della croce.
Insomma, siamo un popolo di santi, poeti e navigatori, il tutto, però, a singhiozzo, o meglio, o quando ce lo ricordiamo o quando ci fa comodo.

Siamo vicini all'ultima spiaggia

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Quanto accaduto ieri notte ai giocatori della seconda squadra di Milano è l'ennesimo caso in cui questi personaggi disonorano la propria squadra e i propri colori. Stiamo parlando di quelli che, dal motorino in poi, fanno di tutto per gettare fango sulla società che è già sufficientemente infangata da sola.
Il bello del tifo non è essere contro la propria squadra, e nemmeno essere contro le altre, ma è poter sfottere e sbeffeggiare i tifosi avversari, in un sano clima di divertimento, in certi casi anche masochistico.
Se si perde il senso dello sport e della "sportività", si cade non nello sport business, come qualcuno si ostina a farci credere parlando di diritti televisivi, ma il senso della partita come momento di divertimento.
Anche andando a vedere le partite dei pulcini ci si accorge che il clima intorno al calcio è esasparato, con insulti all'arbitro (che magari ci stanno) e insulti a bambini di 8-10 anni! Ma in che posto viviamo?
Ultima cosa: quello che accaduto ieri a Malpensa è vergognoso in quanto premeditato, come spesso accade alla squadra di via Durini. Questo deve fare riflettere.
Proprio nel giorno che a San Siro si apriva, grazie all'iniziativa del Corriere, alle famiglie.

Se la paura fa 102...

// 1 commento
Ieri siamo saliti a 102 in questa stagione. Una cifra enorme e che fa paura.
Cerchiamo di non crogiolarci su questi goal ma pensare ai prossimi, fondamentali e determinanti e, perché no, i più belli.
Si è svegliato Kakà, e questa è una buona notizia.
Complimenti a Sandro per il tiro e a Capitan Gattuso per l'ennesima prestazione d'orgoglio. Ma il chievo non è né il barcellona né l'inter.
Purtroppo.

La differenza sta anche sugli spalti

// 3 commenti
Tutti ad analizzare il Milan e le altre due fuoriuscite. La differenza, la fa il pubblico.
Noi a sei minuti dal novantesimo (il numero che ritorna) eravamo a casa, mica lo possiamo negare. Dopo i pochi insulti a Dida e al Conte per i cambi, a testa bassa a crederci, trasmettendo la scossa ai giocatori.
E urlare tutti MILAN MILAN, anche dalle tribuna rossa, senza ritegno.
Altri urlano qualcos'altro. Si presuppone che gli attributi non siano in discussione in un quarto di finale di Champions. E non è una questione di portafoglio.
La Gazza oggi titola Milan primo in Europa, inter da rifare e juve tra i fischi. poteva capitare a noi. Ma la differenza sta nel cuore, nostro e dei giocatori che ci credono fino in fondo.
Questo è lo spirito Milan.
Che poi ci sia da rimboccarsi le maniche per la prossima stagione non ci piove, lo diciamo da mesi.

E si va avanti...

// 3 commenti
Il cuore ci ha portato avanti.
La voglia ci ha portato avanti.
La grinta ci ha portato avanti.
L'averci creduto ci ha portato avanti.
Questo è il Milan, che raddrizza una serata storta, soprattutto di qualche giocatore che dovrebbe fare la differenza. Troppi errori, troppa confusione, troppa paura.
Eppure siamo lì, sicuri di aver centrato l'obiettivo minimo stagionale, la semifinale. E il bello è che dalla partita di ieri sera si può solo migliorare.
Altri che avevano, come dicevano tutti, le partite più facili, sono già a casa a pensare alla prossima estate e anzi, hanno già iniziato a sognare.
Quelli che non hanno mai visto Tokyo continueranno anon avere idea di dove si trova.
Non pensiamo a Parigi.
Pensiamone alla prossima.
Una alla volta, per carità.
Fa pensare l'esultanza del Conte, la partita maestosa di Kaladze e di Sandro, l'impegno di Usergiu e del Billy, il graffio di Pippo e i polmoni di Ringhio.
E noi, NOI, guardiamo avanti.
Siamo avanti.

Enzopaoloturchi

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Ma siamo arrivati che ci vuole il coreografo per un semplice, banale, ordinario quarto di finale di cempions?
La cosa preoccupante e' proprio il tentativo di provincializzazione dell'andare allo stadio con cui si sta devastando il tifoso milanista.
Certe cose pertengono a chi non ha mai saggiato le altitudini. Le facciano a Roma, a Genova, a Palermo. Giustamente. Ma da noi no, perdio.
Noi si e' sempre pensato che San Siro fosse piu' vicino al Bernabeu che non all'Olimpico.
Evidentemente si sbagliava

E SEMPRE FORZA MILAN
// 1 commento
Proviamo ad entrare nel campo "del se e del ma".
Se sabato scorso il Milan vinceva, poteva andare a 6 punti dai gobbi. Domenica sera c'è lo scontro gobbi - fiorentini, che non è dei più semplici. Se segna Toni, il Milan si poteva trovare a meno 3 battendo il chievo. A tre punti poi si giocava, probabilmente il campionato lo si perdeva, ma si metteva un bel "cagotto" ai gobbi. E poi c'è la seconda squadra milanese che ne ha approfittato e il secondo posto quest'anno è davvero prezioso.
Come si dice a Milano, non si parla con "i se fosse e i magari", per cui è inutile fare dietrologia. Ormai il campionato è andato, e non vorremmo perdere altro.
Amoroso ieri aveva la croce addosso, ma non è colpa sua, non era un giocatore da Milan cinque anni fa, come poteva esserlo ora. La colpa è di chi lo ha preso, lo ha cercato e voluto. Ardemagni, con tutto il rispetto, poteva fare la stessa partita, ma con una buona operazione simpatia sul ragazzo si dava la possibilità per farlo crescere e alla società l'occasione di fare business (visto che va di moda).
Rui ormai è il giocatore più innamorato del pallone del mondo, nemmeno i bambini sono così affezionati alla palla da coccolarla ad ogni tocco e non rendersi conto che ogni tanto serve un calcione per passarla a qualcuno. E' troppo fuori dal campo Rui per poter pensare che faccia la differenze. Ed è fuori per una scelta precisa.
Una domanda: ma non si poteva giocare a Lecce, città che ha visto per la prima volta la squadra vincere sul Milan, con un'unica punta? Tanto il presidente è impegnato in campagna elettorale e non se ne sarebbe accorto?
Non diamo addosso a Gilan, perché a lui le palle arrivano brutte e con il contagocce, mica può trasformarle in oro.
Comunque, con il pensiero alla Champions, la brutta figura in campionato ci può stare, ma bisognerebbe avere una squadra presentabile. Altrimenti tutti i discorsi sul turn over dove vanno a finire? Tanto vale, a quel punto, far giocare i Marzoratti e Di Gennaro, sempre nell'ottica simpatia e per farli crescere valorizzandoli.
Bel gesto di Sheva, che non convocato era vicino ai compagni, come ha fatto Paolino quando non era a Miami. Anche questo conta nello spirito Milan.
OK. Archiviamo la pratica e guardiamo avanti. Come sempre.




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