L'inquilino, cantavano Cochi e Renato, sapidamente ispirati da Beppe Viola ed Enzo Iannacci (vecchi cuori rossoneri). Era la canzone di uno che, gira gira, se lo pigliava in quel posto.
Come l'abbonato del Milan.
I toni trionfalistici (ritrovabili anche qui a fianco, nella striscia di news dal sito ufficiale diretto da Mauro Suma) con cui la societa' celebra il conteggio degli abbonati ci fa tornare alla mente le mortificazioni che quelli del Milan (noi conosciamo questa realta', per cui parliamo di questa) devono subire, per nulla tutelati dal fatto di aver sborsato anzitempo e in soluzione unica un bel pacco di euri.
Mortificazioni? Certo: spieghiamo perche'.
Prendiamo il primo anello. Quello vero, di curva: il blu. Pardon: il sud.
L'abbonato del primo anello sud ci manca poco che gli si faccia pagare di nuovo l'ingresso, tanto la sua opinione conti poco.
In primo luogo deve farsi la fila con il secondo e il terzo: non c'e' indicazione alle forze dell'ordine che va nello stesso settore orizzontale dei privilegiati arancioni.
E va be', passi: si fanno due chiacchiere coi fratelli rossoneri.
Passato il cancello arriva al dunque: il portale di ingresso all'anello.
E li e' un girone dantesco, con una pletora di infiltrati/amici dei portieri che si mettono davanti all'ingresso, costringendoti a sgomitare per mostrare la tua tessera, salvo poi, una volta raggiunta la porta, udire frasi del genere: "tu no, vai da un'altra parte"; "dai, passa adesso"; "no, dai, in queste partite non chiedermi di entrare"; "torna dopo che c'e' gente".
Il significato di queste frasi l'abbonato lo scopre arrivando al suo settore: o trova una persona seduta sul suo posto (ma ci vuole poco a fargli capire che se ne deve andare) o, sempre, trova le scale di servizio piene di gente seduta pronta a godersi la partita.
Buon per loro. Peccato che i 350 euri cash, a giugno, quei signori non li hanno tirati fuori.
Cara societa', questa e' questione di rispetto. Rispetto per chi paga, in anticipo. Rispetto che manca.
E sempre FORZAMILAN