Un goal preso un minuto dopo un goal fatto

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Prima vittoria negli Usa per il Milan. Goal del Gila.
Ma c'è un qualcosa di inquitante: il Milan segna con Vieri, poi prende subito un goal, alla prima azione.
Quante volte è successo negli ultimi anni? Troppe.
Bisogna fare attenzione.

Cafù

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Siamo sicuri che non ci sia bisogno di un ricambio a Cafù? Ottimo giocatore, ma è l'anno dei mondiali. Tante voci, ma nessuna certezza.
Che invece serve.

Par condicio

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Una richiesta formale, a tutti i coordinatori delle trasmissioni sportive delle emittenti locali: rispettate la par condicio!
Non e' possibile, se si ama la verita' e la propria professione, pensare di imbastire una trasmissione con palesi sbilanciamenti nella composizione dello studio.
Esempio: sabato sera a Qsvs c'era a "opinionare" per il Milan un certo Joe Denti, che non ha pensiero e stoffa minimi, ovvero quanto basta per tenere testa a un Corno qualsiasi.
Pensate che ha lasciato passare, senza avere l'abbrivio di ribattere, che questi sostenesse che negli ultimi sedici anni loro quando si sono trovati davanti a un appuntamento importante lo hanno sempre centrato, che loro le finali le hanno sempre vinte, mentre noi prendiamo le tranvate...
Senza scomodare il numero 5, era tanto difficile ricordare che loro sono riusciti a perdere una finale contro tal Lehmann, uno che si e' fatto soffiare il posto da Abbiati?
Per cortesia: rispettate la par condicio!

A tre

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La difesa a tre, vista con la juve e con il chelsea il secondo tempo pare convincente. Si rischia poco, il gioco fluisce bene sulle fasce. Vieri al centro favorisce certamente questa possibilità.
Qualche dubbio con Sheva e Gilardino, che tendono a muoversi più che a fare la boa. Ideale forse per la coppia Sheva-Inzaghi. Una possibilità, giocando a tre punte, per i minuti finali delle partite difficili da vincere.
Ma la difesa a tre ha un senso se giocano Sergio e Cafù...

La prima di Bobo

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Buona. Anzi, buonina, piu' realisticamente.
La squadra, diremmo, anche.
E per quanto concerne la turne', non chiediamo il prestito di Corradi: lasciamogli festeggiare la vittoria del Bruco al Palio di luglio in santa pace, fra cenini e sbornie.
In America andiamoci con Ardemagni: il ragazzo ha stoffa.

E SEMPRE FORZAMILAN

La spiegazione

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I due, cordialmente, si stanno sulle balle. Ancelotti e Shevchenko, intendiamo.
Solo che sono due ragazzi educati, soprattutto. E nei loro momenti di dissapore (ne hanno avuti parecchi) hanno sempre cercato di mantenere una degna compostezza, alimentata da reciproco rispetto.
Proprio per questo quella che oramai passa alla storia come "la discussione", ha anche una "spiegazione".
Il rapporto allenatore-attaccante e' da sempre il piu' conflittuale. In tutti gli sport.
Sheva ha genio e abilita'. Non si puo' pretendere che annulli la sua personalita', altrimenti non sarebbe un campione.
Bene, dunque, benissimo, che con Ancelotti ci discuta, e se occorre anche sulla porta della cucina.
Che poi questo significhi che, nell'anno dei mondiali, Sheva voglia che il suo peso specifico-politico in seno alla squadra aumenti, puo' piacere meno a qualcuno, ma lo dobbiamo mettere in calcolo, altrimenti non sarebbe Sheva ma, con tutto il rispetto, Bonazzoli.
E la cosa che piu' si apprezza della "discussione" e' la fermezza di Ancelotti. Non fa una piega e ascolta il ragazzo che si sbraccia per sostenere le proprie tesi.
Vogliatela intendere come un buon segno, perche' cosi' e'.

E SEMPRE FORZAMILAN

Vanbasten

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C'e' un precedente alla discussione Ancelotti-Sheva. Il titolo e' "O io o lui".
Interpreti: Sacchi Arrigo, Van Basten Marco, Berlusconi Silvio.
Tutti ricordiamo come ando' a finire. Sacchi in nazionale.
Come primo esito della discussione sull'andito delle cucine di Milanello, "casualmente" ripresa dalla regia di Sky, c'e' da registrare la solidarieta' del presidente a Sheva.
Ribadiamo, come primo passo. Altri ne seguiranno e ci porteranno a pensare un Mauro Tassotti traghettatore della squadra per la fine stagione.
Si perche', e l'ha detto Galliani, Gilardino l'ha comprato Berlusconi.
Quindi e' lui che comanda.
Per quanto Ancelotti di ragioni ne ha molte. E le ha espresse di spalle (ma Sky non poteva mettere due telecamere, chesso', in cucina?).
Sheva, anziche' andare in giro a pirlare per partite finto-benefico commemorative (si, Weah e' stato un grande, ma aveva piu' senso che ci andasse Bierhoff alla partita d'addio: lui ci ha vinto uno scudetto con Giorgione, Sheva ci ha solo scambiato l'armadietto) faceva bene a operarsi. Anche affermando la propria volonta' a farlo. Che non ha fatto.
Comunque, viva Sheva, viva Carlo.
E SEMPRE FORZA MILAN

La Befana, Billy e Gila

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Il giorno dell'Epifania del primo anno del millennio si sono incontrati due giganti.
Lo hanno fatto a Piacenza.
Ci giocava il Milan, per vincere.
In campo, a Billy Costacurta, da Ierago con Orago tocco' marcare (a zona) un giovane 17enne biellese.
Alla fine della partita gli volle dare la mano, complimentandosi per la sua bravura.
Billy a Gilardino.

L'avvocato del diavolo

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Campagna acquisti, al momento.
Abbiamo preso Vogel, Jankulowski, Vieri, Eleftheropoulos.
Ovvero, gente che non ha mai vinto nulla.
C'e' chi definisce la condizione cosi': perdenti.
Se arriva Gilardino, ne arriva un altro che esperienza con la vittoria, zero.
Ora, ci sono due modi per fare campagna acquisti: comprare vincenti, come fa il Real; comprare non vincenti, come fa l'inter.
Noi quest'anno siamo sul secondo fronte.
Che, pero', ha anche un lato positivo.
Si dice: chi non ha mai vinto, ha tanta voglia di farlo.
Un precedente dalla nostra ce l'abbiamo: estate 1998. L'estate di Zaccheroni.

E sempre FORZA MILAN

PS: si dice che Pasquale Foggia vada ad Ascoli.
PS2: Marzoratti in ritiro. Benone.

Gli imbucati del Gilli

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Cena rossonera ieri sera.
Come sempre, una folla di curiosi attorno. Ma anche dentro.
Mai come in questo caso, si sono visti tanti imbucati, amici di amici di calciatori e dirigenti. Tutti pronti a farsi la foto col cellulare.
E qualcuno pronto a carpire qualche indiscrezione.
Arriverà un attaccante (ma va?) e si cerca un difensore.
Maurizio Mosca potrebbe farci un romanzo, ma la notizia dov'è?

Ringhio goal

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Primo allenamento. Fuori Pippo e Jankulowski, partitella. Primo goal di ringhio!



Nuova stagione

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Oggi si apre ufficialemente la nuova stagione.
Nuovi sogni, nuovi progetti, nuovi stimoli.
Una domanda da fare alla squadra e ad Ancelotti in particolare: che cosa abbbiamo imparato da Istanbul?
Perché adesso, a bocce ferme, possiamo dire qualcosina di più. Che almeno sia un qualche cosa che ci faccia crescere, come squadra ma soprattutto come uomini, visto che l'ossatura è la stessa.
La storia insegna che chi subisce sconfitte di questo tipo (Milan-Juve, Manchester-Bayern, ...) la stagione successiva ha un tracollo.
Attenzione.
Alziamo il livello d'allarme.
Usiamo gli psicologi.

Marzoratti per la fascia

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Riprendiamo dalle news (qui a lato) le dichiarazioni di Angelo Colombo, responsabile del settore giovanile del Milan, che parla della squadra Primavera 2005-2006 e fa notare che "abbiamo deciso di tenere in rosa cinque giocatori dell'86, e cioè il portiere Favaretto, Marzoratti, che ha fatto un grande Mondiale Under 20, Marzeglia, Legati e Bloudek. Questo perchè per questi giovani, come ci hanno detto anche loro, rimanere a lavorare a Milanello e restare in contatto con la prima squadra significa migliorare e crescere più di quello che sarebbe possibile andando a giocare in un altra realtà'".
Musica per le nostre orecchie, che da sempre pensiamo che il giocatore che esce dal settore giovanile per entrare in prima squadra e' il piu' grande valore che ci sia.
Noi che siamo stati avvezzi non solo ai campioni come Baresi e ai Maldini, ma anche, semplicemente, ai buoni giocatori come Battistini, Evani, Icardi e, massi', anche Collovati, non vogliamo perdere l'abitudine.
Ora e' un bel po' che non vediamo qualcuno uscire dal campo di Settimo Milanese per calcare in pianta stabile quello di Milanello e quello di San Siro. Sarebbe anche ora di vederne uno.
E la buttiamo li: Marzoratti.
Diamogli fiducia e mettiamolo a studiare Cafu da vicino per un anno, con la possibilita' di subentrargli in coppa Italia, amichevoli e anche campionato.

Grazie Pippo

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Salutiamo Pippo Pancaro.
Dicendogli che non dimenticheremo il suo preziosissimo contributo alla conquista del 17esimo scudetto.
Dedizione, duttilita', disponibilita', simpatia e gol determinanti, come quello di Brescia.
Ciao Pippo, in bocca al lupo.

E sempre FORZAMILAN

Una volta per tutte

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Poi, pero', basta, perché noi non siamo adusi a trastullarci con queste scaramucce verbali e preferiamo il gioco sul campo.
Anche ieri sera a Telelombardia Suma non ha avuto il guizzo, come peraltro tutti i suoi colleghi di altre trasmissioni.
Di fronte all'ennesima affermazione "quest'anno non avete vinto niente", buttata li da un beccalossi qualsiasi, non ha obiettato.
Allora, una volta per tutte: il primo appuntamento ufficiale di una stagione (una stagione calcistica, non anno solare: non stiamo parlando di dare il pallone d'oro) in Italia e' la Supercoppa Italia. In Europa sono l'Intertoto e i preliminari di Champions League, a cui partecipano altre squadre. In Italia e' la Supercoppa Italia.
Nella stagione 2004/2005, la stessa in cui il campionato e' andato alla Juve e la coppa Italia all'inter, la Supercoppa Italia e' stata vinta dal Milan, in finale con la Lazio.
Basta. Punto. A capo.

E sempre FORZAMILAN

L'abbonato

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L'inquilino, cantavano Cochi e Renato, sapidamente ispirati da Beppe Viola ed Enzo Iannacci (vecchi cuori rossoneri). Era la canzone di uno che, gira gira, se lo pigliava in quel posto.
Come l'abbonato del Milan.
I toni trionfalistici (ritrovabili anche qui a fianco, nella striscia di news dal sito ufficiale diretto da Mauro Suma) con cui la societa' celebra il conteggio degli abbonati ci fa tornare alla mente le mortificazioni che quelli del Milan (noi conosciamo questa realta', per cui parliamo di questa) devono subire, per nulla tutelati dal fatto di aver sborsato anzitempo e in soluzione unica un bel pacco di euri.
Mortificazioni? Certo: spieghiamo perche'.
Prendiamo il primo anello. Quello vero, di curva: il blu. Pardon: il sud.
L'abbonato del primo anello sud ci manca poco che gli si faccia pagare di nuovo l'ingresso, tanto la sua opinione conti poco.
In primo luogo deve farsi la fila con il secondo e il terzo: non c'e' indicazione alle forze dell'ordine che va nello stesso settore orizzontale dei privilegiati arancioni.
E va be', passi: si fanno due chiacchiere coi fratelli rossoneri.
Passato il cancello arriva al dunque: il portale di ingresso all'anello.
E li e' un girone dantesco, con una pletora di infiltrati/amici dei portieri che si mettono davanti all'ingresso, costringendoti a sgomitare per mostrare la tua tessera, salvo poi, una volta raggiunta la porta, udire frasi del genere: "tu no, vai da un'altra parte"; "dai, passa adesso"; "no, dai, in queste partite non chiedermi di entrare"; "torna dopo che c'e' gente".
Il significato di queste frasi l'abbonato lo scopre arrivando al suo settore: o trova una persona seduta sul suo posto (ma ci vuole poco a fargli capire che se ne deve andare) o, sempre, trova le scale di servizio piene di gente seduta pronta a godersi la partita.
Buon per loro. Peccato che i 350 euri cash, a giugno, quei signori non li hanno tirati fuori.
Cara societa', questa e' questione di rispetto. Rispetto per chi paga, in anticipo. Rispetto che manca.

E sempre FORZAMILAN

Bobo e la sua buona uscita

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Si leggono tanti messaggi su Vieri, e sul perché si becchi una buon'uscita da parte dell'Inter.
Alcuni messaggi sono di questo tono: perché un giocatore sotto contratto chiede la rescissione dello stesso e per di più gli viene riconosciuta una buonuscita in denaro? Probabilmente, perchè lui non ha chiesto di cambiare aria, ma gli è stato imposto. Delle due l'una, o i nostri scienziati Dirigenti ne hanno combinata un'altra delle loro, oppure questa volta il povero (eufemismo) Vieri ha trovato un modo estremamente vantaggioso per togliersi dai coglioni.
Tutti coloro i quali fanno commenti di questo tipo, ossia di economia spicciola, non hanni idea di come funzionano le aziende, e in questo caso il mondo del calcio.
Vieri non aveva solo un contratto oneroso per l'inter, ma lo sfruttamento dell'immagine. Il solo contratto, ha fatto risparmiare di fatto ben oltre 25 milioni di euro all'inter. Voci che incidono sul bilancio.
Inoltre, c'è un altro aspetto da tenere in considerazione: come va in ammortamento il giocatore? E poi, ci sono altri problemi a questi, che sono di natura fiscale, che con la rescissione fiscale vanno decisamente a favore dell'inter. Il fatto che Vieri ha ricevuto dei soldi da parte dell'inter va a coprire anche costi fiscali per il calciatore, vanno a coprire lo sfruttamento d'immagine (che si fa a posteriori) e via di seguito.
Che l'inter si sia disfata del giocatore è pacifico. Ma che alla fine ci abbia guadagnato è altrettanto pacifico. Oppure Moratti gestisce l'inter come una delle sue tante Onlus?
Vieri avrà bisogno di segnare sei o sette goal per disfarsi dell'etichetta interista. Fino ad allora, pur ricevendolo con i migliori auspici, è sempre un attaccante che deve dimostrarci qualcosa, ma come devono dimostrarci qualcosa tutti quanti i giocatori del Milan.
A non non interessano concetti come attaccamento alla maglia, rispetto per i tifosi e cazzate del genere.
A noi interessa impegno, costanza, professionalità e dedizione. Il resto, se sei al Milan, viene da se in automatico.
Ma di certo non è un bidone come ce lo vogliono dipingere gli interisti in questi giorni. Se poi l'inter ha altri bidoni di questo tipo (e la storia che parla), ben vengano al Milan.

Il giorno di Gila

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Tanti, fra giornalisti, amici, beneinformati, infiltrati, vicini alle stanze delle decisioni, ci hanno detto che oggi e' il giorno di Gila.
Anche sabato sera a Telelombardia si respirava la stessa aria, con Suma a smentire le ombre, ma anche a tradirsi con mezze frasi inconsapevoli, vestite di ammissioni.
A noi non importa che sia oggi, domani, venerdi prossimo, o anche che avvenga in pieno raduno. Questa fregola attorno all'arrivo del biellese non ci pertiene, non ci si confa', va a stendere su di noi un alone di semidisperazione, oltre che stufarci anche un po'.
Legare le sorti della squadra a un unico giocatore non è cosa da noi. Non e' cosa da Milan.
Pertanto, benvenuto Gila, quando e se sara' il momento. Ma basta chiacchiericcio da cortile.

Gila e il Milan

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Quella che sembra una storia infinita sembra concludersi. Ma siamo sicuri che si tratti di una storia infinita o della solita manfrina di mercato.
Se Gila fosse realmente sul mercato, possibile che non faccia avanti nessuno a cercarlo, qualcuno a disturbare il Milan, qualcuno che lo prenda e lo parcheggi a Parma ancora per un po'.
Gilardino è del Milan da gennaio, qui non ci sono più dubbi. Altrimenti vuoi che nessuno si sia mosso per almeno far pagare al Milan un prezzo più alto?
Sono tutti troppo tranquilli. A Parma, perché sanno che 25-30 Milioni di euro arrivano (o in parte sono già arrivati). Il giocatore altrettanto, visto che dice che o gioca nel Milan o gioca solo nel Parma.
Sono cose che nel calcio mercato ci stanno. Il Milan nel frattempo sente le altre squadre e blocca qualche trattativa, sai, nel caso Gilardino restasse a Parma. Così Iaquinta va in ritiro con il muso lungo, viste le voci.
Il gioco delle parti.
Vorrei vedere anche qualche rinforzino dietro, sempre nell'ottica del risparmio, magari puntando su di uno o due giovani possibilmente italiani (uno può essere Marzoratti), che possono crescere dietro a Maldini e Costacurta. Costerebbero poco e si investe sul futuro.
E poi più italiani ci sono e più si crea quello zoccolo duro di squadra.

You'll never walk alone

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E' da fine maggio che ce lo chiediamo.
Continueremo a cantarlo anche dopo Istanbul?
Sommessamente: dopo quello che e' successo ieri, si, senza dubbio.

Forza Foggia

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Pasquale Foggia, pero'.
Lo abbiamo ripreso alle comproprieta'. Ha giocato-non giocato nell'Empoli promosso. A Treviso prometteva tantissimo. E' un 10 e un quarto.
Non commettiamo gli errori del passato. Teniamolo e proviamolo.

Precisione svizzera

// 1 commento
Il giorno dopo che Vogel ha firmato con il Milan ha parlato con la stampa svizzera. Noi, che leggiamo quella ticinese, abbiamo avuto modo di apprezzarne i tratti.
Gentile, umile, preciso, non una sbavatura. Ha detto di essere orgoglioso di essere arrivato al Milan, che siamo una societa' simbolo, che e' il vertice della sua carriera. Le solite cose, insomma. Ma le ha dette senza urlare. E, comunque, e' la stampa svizzera ad averle riportate senza squilli. Per tradizione.
Come sono lontani i tempi in cui gli olandesi il lunedi andavano ad Amsterdam e il martedi uscivano i giornali con peste e corna sul calcio italiano.
Siamo sicuri che con Vogel questo non avverra'. Ma non tanto per merito suo, quanto perche' la stampa elvetica e' ti altro stampo (tautologia necessaria) rispetto a quella olandese, parecchio influenzata dallo scandalismo populista britannico (ma lasciamo stare gli inglesi, oggi).
Vogel in campo lo abbiamo visto con il Psv a SanSiro. Per la postura ricorda Helveg, per decisione di intervento Ambrosini. Ma i piedi, complessivamente, sembrano migliori, in entrambi i casi. Staremo a vedere. Intanto noi curiamo la stampa svizzera per vedere cosa si dice del Milan di la' da Gottardo. Ma lo facciamo con piacere.

I cambi

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Ieri sera Emiliano Mondonico parlava a Telenova di attacchi, confrontando il nostro con quello dei cugini e dando a loro qualcosa in più, per via del fatto che hanno i cosiddetti attaccanti dell'ultima mezz'ora, cioè quelli che entrano in campo e ti decidono la partita (o, semmai, segnano). Noi no, come diceva Raimondo Vianello.
Noi no: Sheva, Pippo, Bobo e Tomasson non sono in grado di decidere la partita, entrando a mezz'ora dalla fine, secondo il cremonese.
Ma questa non e' una polemica con il vero allenatore della fiorentina. Non ci interessa farla.
Piuttosto, vuole porre una constatazione: con questa gestione tecnica il Milan non e' squadra che si affida a un unico giocatore a una manciata di minuti dalla fine per sopravvivere.
Ancelotti non fa mai un cambio prima del 20esimo del secondo tempo, ormai dovrebbero saperlo tutti. E se lo fa, lo fa per continuare il discorso impostato dai primi 11 in campo.
Il cambio del Milan entra in un coro: non va, prende il microfono e canta da solo.
Il Milan, quando decide le partite negli ultimi minuti, lo fa di squadra, non coi singoli.
E' squadra politica, il Milan, non fideistica. Questa la differenza fra noi e loro. Fra Noi e gli altri.

Bobo come l'Aldissimo?

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Dopo Aldo Serena, Vieri e' l'unico giocatore che ha vestito le quattro maglie delle capitali del calcio.
Non spendiamo parole per dire chi sono le quattro squadre.
Vediamo di capire se Bobo avra' lo stesso impatto che ebbe l'Aldissimo sull'attacco del Milan: decisivo la prima volta che vesti' la maglia, nullo la seconda.
Ma, soprattutto, Serena si integro' perfettamente nello spogliatoio di Milanello, tanto che a chi gli rinfacciava il cambio di maglia, diceva "ma io sono milanista!".
Non chiediamo tanto a Vieri. Solo di non rompere. Gia' un traguardo.

La rabbia dei cugini

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Bobo Vieri non è mai stato amato dai nerazzurri. Ogni anno la menava con vado, poi resto, poi vado, poi resto. Le sue non esultanze ai goal hanno fatto storia.
Eppure da ieri sento solo cugini incavolati.
Ora è al Milan. E molti rossoneri non sono contenti. E' stato alla juve ( e ha fatto impazzire Franco Baresi), è stato alla Lazio, è stato soprattutto all'inter.

Arriva a fine carriera, dice qualcuno. Non mi sembra un giocatore finito. E' un giocatore con qualche acciacco. ma è uno che ha una media goal invidiabile.
L'inter preferisce Cruz e Martins? Effettivamente i numeri danno ragione a loro. Quanti goal hanno fatto in serie A? E quanti Bobo?
E poi al Milan trova degli amici, quelli veri (anche se Brocchi è a Firenze) e un clima più sereno.
In molti si chiedono se la Canalis cambierà squadra. Domanda inutile, visto che non sarà a Controcampo.
Il Milan sostituisce Crespo con una punta che garantisce gli stessi goal. E che può fare anche un po' di sana panchina. Una panchina con Pippo e Bobbo. Da leccarsi i baffi.
In attesa del Gila, perché altrimenti il Milan avrebbe un attacco incompiuto, visto che Inzaghi e Vieri non possono garantire, in due, 50-55 partite a stagione.

El Greco

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Eleftheropoulos fara' il secondo di Dida. Doppio portiere straniero, quindi, come fossimo una squadra inglese. Simiglianza (la i e' voluta, perche' l'antica Grecia ci spinge all'arcaismo) le cui stimmate si trovano anche nell'arrivo del piu' attaccante inglese che ci sia in Italia.
Dunque, l'ex-portiere del Messina viene a Milano e porta un po' di sole ateniese sulla panchina scura, resa ancora piu' cupa dalla tristezza (e anche un po' dall'indisponenza) di Christian Abbiati.
Salutiamo il virgulto della Canottieri Milano, per nulla dimentichi dello scudetto che ci ha regalato con la parata su Bucchi a dieci minuti dalla fine di una partita giocata a Perugia.
E cosi' i veri protagonisti di quello scudetto non ci sono piu': Guglielminpietro e' al Boca (la squadra per cui tifa la beby Moratti), Ganz a Modena, Giunti in B col Bologna e Brunone Ngotty chissa' dove (fa niente). L'importante e' che con El Greco (Suma, Pellegatti: il soprannome e' nostro, voi usatelo pure, ma glielo abbiamo dato noi) inizi una nuova stagione rossonera.
E sempre FORZAMILAN

Vieri al Milan: perche'?

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Una questione interessante. Il Milan, per il suo campionato nel campionato, ha acquistato Bobo Vieri.
Stiamo parlando di un giocatore che la mette, spesso.
E' il giocatore che ci può far vincere le partitine, quelle in cui il Milan fatica.
Ma soprattutto l'ha tolto alla concorrenza.
I cugini non li abbiamo mai capiti. E continueremo a non capirli.




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